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Thursday, April 29, 2021

Generali, è scontro Caltagirone-Mediobanca: lo strappo dell’assenza in assemblea - Corriere della Sera

Francesco Gaetano Caltagirone, secondo socio di Generali con il 5,63%, non ha depositato le azioni in vista dell’assemblea del Leone che si terrà oggi, giovedì 29 aprile, e non parteciperà ai lavori online. Interverrà invece al consiglio dopo l’assise. Una decisione che segnala in modo senza precedenti uno strappo. E che coglie di sorpresa, ma solo in parte. Sorprende perché lo stesso Caltagirone, che di Generali è vicepresidente vicario, non voterà così sull’ordine del giorno, quindi sul bilancio 2020, che pure aveva approvato in consiglio. Ma si tratta di un segnale che arriva dopo manifestazioni di dissenso, anche pubbliche. E dopo che lo stesso Caltagirone ha acquistato l’1% di Mediobanca, primo azionista di Generali con il 13%. Acquisto che segue quelli di Leonardo Del Vecchio, socio di Generali con circa il 5% e di Mediobanca con il 13,2% con facoltà di salire al 20%.

Le modifiche alla governance

Un segnale forte, che pare diretto al group ceo di Generali, Philippe Donnet, e a Piazzetta Cuccia. E fatto partire in vista anche dell’assemblea del Leone che si terrà nel 2022, chiamata a rinnovare il consiglio. Con modalità nuove rispetto al passato, perché l’anno scorso Generali ha approvato le modifiche alla governance dando facoltà al board di presentare una propria lista. Una riforma introdotta su spinta anzitutto di Mediobanca, che la lista del cda l’ha sempre avuta in statuto e con questa, dopo che il patto è diventato di pura consultazione, ha provveduto alle nomine nel 2020.

Nel “mirino” di Caltagirone c’è Donnet? Difficile capirlo anche perché Caltagirone ha approvato i conti 2020 e un dividendo che porta a 7 i miliardi finora distribuiti agli azionisti da quando il group ceo è entrato in carica, nel 2016. Più chiaro è il segnale rivolto a Mediobanca dopo che Caltagirone ha aumentato negli ultimi anni la presenza a Trieste. Volontà di nuovi equilibri? Probabile. Da stabilire come? Ecco il punto. Per Piazzetta Cuccia strategie e nomine vanno discusse e decise in consiglio, che rappresenta tutto l’azionariato, compresi quindi gli investitori istituzionali che sono oggi il socio più forte del Leone.

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