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Friday, April 30, 2021

Pil a -1,4% nei primi 3 mesi, meglio che in Germania. Risale l’inflazione - Corriere della Sera

Pil a -1,4% nei primi 3 mesi, meglio che in Germania. Risale l'inflazione

Frena la caduta del Pil nel primo trimestre, dopo il crollo del 6,6% messo a segno negli ultimi tre mesi del 2020. Il prodotto interno lordo (Pil), corretto per gli effetti di calendario e destagionalizzato, è diminuito dello 0,4% rispetto al trimestre precedente e dell’1,4% in termini tendenziali, prevede l’Istat nelle sue stime preliminari. Risale intanto l’inflazione, che ad aprile, secondo le prime stime, registra un aumento dello 0,4% su base mensile e dell’1,1% su base annua da +0,8% di marzo.

Bene agricoltura e industria, male i servizi

La nuova contrazione del Pil, «di entità più contenuta» rispetto a quella registrata nel quarto trimestre del 2020, risente, in particolare per il settore terziario e degli effetti economici delle misure adottate a contrasto dell’emergenza sanitaria, spiega l’Istat. La variazione acquisita del Pil per il 2021 è pari a +1,9%. La variazione congiunturale riflette l’aumento del valore aggiunto sia nel comparto dell’agricoltura, silvicoltura e pesca, che in quello dell’industria, mentre i servizi nel loro complesso hanno registrato una diminuzione. Dal lato della domanda, c’è il contributo positivo della componente nazionale (al lordo delle scorte) e l’apporto negativo della componente estera netta.

La frenata tedesca

Le cose vanno peggio in Germania, dove il Pil ha segnato un calo dell’1,7% congiunturale nel primo trimestre e del 3% tendenziale, secondo le stime dell’indice destagionalizzato pubblicate da Dastatis. L’andamento negativo risente delle ulteriori restrizioni prese per contenere il Coronavirus. L’istituto di statistica tedesco ha però rivisto al rialzo a +0,5% i dati del quarto trimestre 2020 dal +0,3% stimato precedentemente. La caduta tedesca è una cattiva notizia per l’intera eurozona, e in particolare per l’Italia, suo principale partner commerciale con un interscambio di 116 miliardi di euro, sebbene in diminuzione a causa della crisi portata dalla pandemia.

Eurozona in rallentamento, sprint francese

Segno meno anche in Europa: il Pil nel primo trimestre del 2021 è diminuito dello 0,6% nell’area euro e dello 0,4% nell’Ue a 27 rispetto al trimestre precedente, segnala Eurostat nella sua stima flash. Su base annua il Pil dell’area euro ha segnato una flessione dell’1,8%, mentre nell’Ue a 27 ha registrato un calo dell’1,7%. Tra gli Stati membri, il Portogallo (-3,3%) è quello che ha registrato il calo maggiore rispetto al trimestre precedente, seguito da Lettonia (-2,6%) e Germania (-1,7%), mentre Lituania (+1,8%) e Svezia (+1,1%) hanno segnato gli aumenti maggiori, ma registra il segno più anche la Francia (+0,4%), che presenta anche il miglior tasso di crescita su base annua (+1,5%), seguita dalla Lituania (+1% su base tendenziale ). Negativa invece la crescita su base annua per tutti i Paesi.

Prezzi, corre l’energia, scende il carrello della spesa

Quanto all’inflazione, l’accelerazione su base annua è dovuta essenzialmente ai prezzi dei beni energetici, che crescono da +0,4% di marzo a +9,4%. I prezzi del cosiddetto «carrello della spesa», invece ampliano la loro flessione portandosi a livelli che non si registravano da febbraio 2018, quando diminuirono su base annua dello 0,6%.Ecco i dati di aprile: i prezzi dei «beni alimentari, per la cura della casa e della persona» scendono da -0,1% a -0,4%, mentre quelli dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto accelerano (da +0,7% a +1,1%). In calo anche i servizi relativi ai trasporti (da +2,2% a -0,7%).

In aumento anche l’inflazione annua nell’area, che si attesta all’1,6% ad aprile rispetto all’1,3% di marzo, secondo le stime di Eurostat. Guardando alle principali componenti, l’energia registra il tasso annuo più elevato ad aprile (10,3%, rispetto al 4,3% di marzo), seguita dai servizi (0,9%, rispetto all’1,3% di marzo), alcol e tabacco (0,7%, rispetto all’1,1% di marzo) e beni industriali non energetici (0,5%, rispetto allo 0,3% di marzo).

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