DL Sostegni bis: nel Decreto Imprese ristori doppi sul calo fatturato, contributi a fondo perduto su redditività o costi fissi e nuovi prestiti garantiti.
Mentre da lunedì 3 maggio dovrebbe partire il voto sugli emendamenti ai primo DL Sostegni, in settimana è atteso il Consiglio dei Ministri sul
Decreto Sostegni bis. I lavori sui due provvedimenti si incrociano, così come alcune misure anti Covid che saranno accolte nell’uno o nell’altro, a seconda dell’urgenza per l’entrata in vigore. Il Sostegni bis, ribattezzato
Decreto Imprese, dovrebbe riservare 22 miliardi per erogare
ristori diretti alle Partite IVA: si tratterebbe dunque di una
doppia mensilità rispetto a quella prevista dal DL Sostegni, e che in questo caso dovrebbe comunque basarsi sul medesimo meccanismo di calcolo del requisito basato sul
fatturato. In questo modo, il pagamento dei contributi a fondo perduto da parte dell’Agenzia delle Entrate sarebbe immediato.
Per ampliare la platea dei beneficiare indirizzando l’indennizzo alle attività economiche potenzialmente escluse o penalizzate da questo sistema, sarebbe comunque previsto il
binario alternativo, ossia il parametro che tiene conto dei
costi fissi realmente sostenuti e quindi della reale redditività dell’impresa o del professionista. Come già spiegato, però, in questo modo i
tempi si allungherebbero perché bisognerebbe valutare i dati di bilancio o le dichiarazioni fiscali per quantificare l’utile d’impresa e l’imponibile fiscale. Come risolvere il problema? La strada potrebbe essere duplice:
- separare in due quote il ristoro, ciascuno con un diverso criterio di calcolo, il primo da erogarsi subito ed il secondo dopo la presentazione dei dati necessari alla verifica dei requisiti;
- lasciare al beneficiario la scelta fra un ristoro immediato parametrato su una doppia mensilità ma sempre collegato alla perdita di fatturato 2020 così come nel primo Decreto Sostegni oppure optare per un ristoro successivo ma meglio parametrato sulla reale perdita subita.
Al momento nulla è certo, è bene chiarirlo. Quel che si sa è che il provvedimento vale 40 miliardi e che conterrà anche tante altre misure per il rilancio economico delle imprese. Da qui il nuovo appellativo Decreto Imprese. Tra gli strumenti, ad esempio, il rifinanziamento dei prestiti agevolati coperti dal Fondo di Garanzia PMI. Su questo punto le anticipazioni sono del Ministro dello Sviluppo Economico, Giancarlo Giorgetti.
Lo strumento è perfettibile, a partire dalla durata dei finanziamenti garantiti dal fondo, la cui durata massima è di 6 anni.
Dal primo gennaio al 21 aprile 2021, le richieste presentate sono state circa 206mila per un totale di 26,6 miliardi di finanziamenti. Nel 2020, erano state rilasciate 1,6 milioni di garanzie per valore di finanziamenti pari a 125 miliardi, erogati a circa 1,2 milioni di beneficiari.
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