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Monday, May 31, 2021

Domanda contributi a fondo perduto, doppio binario nel Sostegni bis - Informazione Fiscale

Domanda contributi a fondo perduto, si è chiusa il 28 maggio 2021 la finestra per le istanze relative al primo decreto Sostegni. Ora tocca al decreto Sostegni bis che, tra le novità, prevede regole differenziate in merito agli importi riconosciuti, con un doppio binario per i già beneficiari degli aiuti e gli esclusi. Cambiano per tutti i requisiti.

Contributi a fondo perduto, chiusa la finestra la domanda relativa al decreto Sostegni, si attende dall’Agenzia delle Entrate il provvedimento relativo ai nuovi aiuti previsti dal decreto Sostegni bis.

Entro il 28 maggio 2021 bisognava presentare domanda per beneficiare sia del fondo perduto del primo decreto Sostegni che per il pagamento automatico delle somme previste dall’articolo 1, comma 1 del decreto n. 73/2021.

Ora si attendono le nuove istruzioni operative per le domande relative al bonus a fondo perduto previsto dal decreto Sostegni bis che, al comma 5 dell’articolo 1, introduce un contributo a “doppio binario”.

Per calcolare il calo medio mensile di fatturato e corrispettivi bisognerà prendere come riferimento il dato relativo al periodo tra aprile 2020 e marzo 2021, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

Cambiano anche le regole per calcolare l’importo riconosciuto, ma solo per le partite IVA escluse dal primo decreto Sostegni.

A definire regole e tempi per presentare domanda sarà l’Agenzia delle Entrate che, questa volta, dovrà individuare gli elementi da indicare nell’istanza per dichiarare il rispetto dei limiti relativi agli aiuti di Stato.

Domanda contributi a fondo perduto, doppio binario nel Sostegni bis

Il sistema stratificato disegnato dal decreto Sostegni bis in relazione ai contributi a fondo perduto prenderà il via con le domande per quello che è stato definito come il “bonus alternativo”.

Si tratta del contributo a fondo perduto riconosciuto agli esercenti attività d’impresa, arte o professione e ai produttori di reddito agrario che nel periodo compreso tra il 1° aprile 2020 e il 31 marzo 2021 hanno registrato una riduzione di fatturato e corrispettivi pari almeno al 30 per cento rispetto al periodo tra il 1° aprile 2019 e il 31 marzo 2020.

Potrà fare domanda solo chi non supera il limite di 10 milioni di euro di ricavi e compensi nel 2019.

Il nuovo contributo guarda ad un periodo temporale diverso rispetto ai precedenti aiuti, e questo per tutte le partite IVA.

Diverse sono invece le regole per il calcolo dell’importo spettante. Chi ha già beneficiato delle risorse del decreto Sostegni, e quindi anche della seconda quota di pari importo riconosciuta ai sensi dell’articolo 1, comma 1 del decreto Sostegni bis, avrà eventualmente diritto ad un conguaglio.

Per le partite IVA che non hanno avuto accesso al primo fondo perduto del 2021, debuttano invece nuove percentuali per calcolare l’importo spettante, fino al 90 per cento della perdita media mensile registrata.

Domanda contributi a fondo perduto, a chi spetta il conguaglio del decreto Sostegni bis

I titolari di partita IVA che, dopo aver presentato domanda per il contributo previsto dall’articolo 1 del decreto n. 41/2021 abbiano beneficiato del pagamento automatico del nuovo importo riconosciuto dal Sostegni bis, potranno accedere al bonus alternativo solo per la differenza tra le somme già erogate e il nuovo importo calcolato per il periodo marzo/aprile.

In tal caso, si avrà diritto all’eventuale maggior valore emerso. Il contributo a fondo perduto già corrisposto sarà scomputato da quello da riconoscere.

Per calcolare l’importo del nuovo contributo a fondo perduto alternativo bisognerà applicare alla perdita media mensile di fatturato o corrispettivi registrata nel periodo dal 1° aprile 2020 al 31 marzo 2021 rispetto al periodo dal 1° aprile 2019 al 31 marzo 2020 le seguenti percentuali:

  • 60 per cento per i soggetti con ricavi e compensi non superiori a centomila euro;
  • 50 per cento per i soggetti con ricavi o compensi superiori a centomila euro e fino a quattrocentomila euro;
  • 40 per cento per i soggetti con ricavi o compensi superiori a quattrocentomila euro e fino a 1 milione di euro;
  • 30 per cento per i soggetti con ricavi o compensi superiori a 1 milione di euro e fino a 5 milioni di euro;
  • 20 per cento per i soggetti con ricavi o compensi superiori a 5 milioni di euro e fino a 10 milioni di euro.

Domanda contributi a fondo perduto, per gli esclusi importo fino al 90 per cento

Il decreto Sostegni bis prevede criteri di calcolo più convenienti per le partite IVA escluse dai precedenti aiuti.

Chi non ha beneficiato delle somme previste dall’articolo 1 del decreto n. 41/2021 dovrà calcolare l’importo spettante applicando alla differenza di fatturato e corrispettivi le seguenti percentuali:

  • 90 per cento per i soggetti con ricavi e compensi non superiori a centomila euro;
  • 70 per cento per i soggetti con ricavi o compensi superiori a centomila euro e fino a quattrocentomila euro;
  • 50 per cento per i soggetti con ricavi o compensi superiori a quattrocentomila euro e fino a 1 milione di euro;
  • 40 per cento per i soggetti con ricavi o compensi superiori a 1 milione di euro e fino a 5 milioni di euro;
  • 30 per cento per i soggetti con ricavi o compensi superiori a 5 milioni di euro e fino a 10 milioni di euro.

La logica perseguita è chiara: il decreto Sostegni bis mira a tutelare anche chi, fino ad oggi, non ha potuto beneficiare del bonus a fondo perduto, secondo un criterio perequativo.

A differenza delle precedenti edizioni, il nuovo contributo a fondo perduto non prevede l’erogazione di un importo minimo di 1.000 euro o 2.000 euro.

Viene invece fissato a 150.000 euro l’importo massimo del contributo riconosciuto a ciascun titolare di partita IVA.

Contributi a fondo perduto, il decreto Sostegni bis chiama in campo l’Agenzia delle Entrate: nel modulo anche gli aiuti di Stato

Per passare dalla teoria alla pratica è atteso il provvedimento dell’Agenzia delle Entrate che, come in precedenza, dovrà definire le regole per fare domanda, i dati da indicare e la scadenza per l’invio.

Secondo quanto previsto dal decreto Sostegni bis, ci saranno 60 giorni di tempo dalla data di avvio della procedura telematica per l’invio dell’istanza.

Il decreto Sostegni bis rischia però di “appesantire” i dati da indicare nella domanda.

L’Agenzia delle Entrate dovrà definire gli elementi che il titolare di partita IVA dovrà indicare ai fini del rispetto di condizioni e limiti per l’accesso agli aiuti di Stato, secondo quanto previsto dal Temporary Framework.

Ulteriore aspetto al quale prestare attenzione è relativo ai prerequisiti per richiedere le somme: prima di presentare domanda sarà necessario aver trasmesso le Lipe del primo trimestre 2021, in scadenza lunedì 31 maggio. Un adempimento che, ovviamente, riguarda solo i soggetti obbligati all’invio delle comunicazioni delle liquidazioni IVA trimestrali.

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