Unicredit si prepara a un’adozione generalizzata dello smart working nel tempo post-Covid. Il piano allo studio, che prenderà il via a settembre come progetto-pilota, prevede che i dipendenti possano lavorare da casa il 40% del tempo, una volta che gli accordi di lavoro post-pandemia saranno conclusi. «Inizieremo un graduale ritorno in ufficio a partire da settembre e nel quarto trimestre realizzeremo un progetto pilota per permettere un lavoro ibrido sostenibile a partire dal prossimo anno», ha annunciato il group operating officer della banca, Ranieri de Marchis, in un’intervista a Bloomberg. La banca sta lavorando ad un piano che darà la possibilità al al personale amministrativo e di sede di lavorare da casa circa 2 giorni a settimana su base volontaria, mentre i dipendenti delle filiali possono optare per 1 giorno a settimana da casa. Le disposizioni finali dipenderanno da come la pandemia evolve e dalle condizioni specifiche di ogni paese. Il progetto di UniCredit è guidato dal team delle risorse umane, i dipartimenti IT e immobiliare.
Il ridisegno degli spazi
Per questo nuovo modello andranno riprogettati gli spazi, con probabilmente un minor numero di desk assegnati ma più spazio per ogni persona e aree comuni aggiuntive. «Il progetto non è finalizzato al risparmio o al ridimensionamento delle nostre proprietà», ha evidenziato de Marchis. «Il nostro obiettivo è creare un nuovo modo sostenibile di lavorare. Se alla fine vediamo che c’è più spazio del necessario, rivaluteremo».
I sindacati: verificheremo
Positive le prime reazioni dei sindacati all’annuncio del gruppo guidato da aprile dal nuovo ceo Andrea Orcel, che sta anche ridisegnando la prima linea manageriale e alla nuova strategia dell’istituto. «Quello che sostiene De Marchis, rispetto all’utilizzo dello smart working nel nuovo corso di Unicredit, è da apprezzare perché, senza trucchi né inganni, rispetta le previsioni del contratto collettivo nazionale di lavoro, rinnovato a dicembre 2019, che stabilisce, per lo smart working, massimo 10 giorni al mese e sancisce la volontarietà del lavoratore». Lo sottolinea il segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni «È quindi un primo passo importante — aggiunge Sileoni — che va nella direzione giusta, quella che la Fabi auspica da tempo, per dare la possibilità, al termine della pandemia, a chi lo desidera, sia di rientrare in azienda sia di lavorare parzialmente da remoto. Verificheremo, ovviamente negli incontri che l’azienda concorderà i sindacati di gruppo».
Unicredit, smart working 2 giorni a settimana per tutti i dipendenti - Corriere della Sera
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