Il viceministro allo Sviluppo economico, Gilberto Pichetto apre alle imprese “Abbiamo previsto nella legge di bilancio un sostegno che accompagni il settore dell’auto nella riconversione”. Molta attesa per il rinnovo deli incentivi all’acquisto, “gli emendamenti all’esame della legge di Bilancio ci auguriamo vadano a buon fine”
Dopo una lunga attesa arrivano i primi indizi di misure di sostegno al settore dell’auto, e dunque anche del rinnovo degli Ecobonus e degli incentivi all’acquisto, ormai esauriti. “Abbiamo previsto nella legge di bilancio un fondo di 150 milioni a partire dal 2022 che accompagni il settore dell’auto nella riconversione”. Questo il primo intervento del dell’esecutivo, riassunto in una nota dal viceministro allo Sviluppo economico, Gilberto Pichetto. “Il compito del Governo è quello di affiancare le nostre imprese in questo percorso, fornendo la formazione necessaria in termini di strumenti e competenze nuove per affrontare le prossime sfide”. Appare evidente che, almeno in questa prima fase, è stato scelto di sostenere le aziende italiane che operano nell’indotto e nella componentistica del settore automobilistico, inevitabilmente coinvolte dai grandi cambiamenti imposti dal passaggio dalle auto a motorizzazione tradizionale a quelle a trazione esclusivamente elettrica. L’orizzonte degli automobilisti è però diverso e il viceministro Pichetto anticipa anche l’ intenzione di rinnovare politiche di sostegno all’acquisto di vetture ad impatto ambientale basso o nullo, passando però la palla al Parlamento: “Con riferimento agli emendamenti all’esame della legge di Bilancio, l’auspicio e’ che la richiesta di rendere strutturale le risorse su incentivi e Ecobonus, per sostenere le vendite e aiutare il cammino verso l’elettrico, vada a buon fine”.
Un settore in bilico
—Il tema della sostenibilità , del resto, è alla base di tutte le discussioni che riguardano il passaggio a vetture verdi, e dunque alla necessità che il cambiamento sia sostenuto offrendo una corsia preferenziale tanto alle imprese che ai consumatori. “L’annuncio del Cite, relativamente all’impegno di fermare entro il 2035 l’immatricolazione delle auto con motore endotermico e’ un passaggio necessario – ricorda ancora Gilberto Pichetto - tuttavia quando si prendono decisioni a livello globale bisogna farlo non solo da un punto di vista ideologico ma tenendo ben presenti gli interessi reali del Paese. Questo obiettivo non può pregiudicare la sopravvivenza di un settore che dà lavoro a tante persone e crea un importante indotto diretto e indiretto. Dati alla mano, sono infatti circa 70 mila i posti a rischio solo nella produzione mentre non sono stimabili le conseguenze occupazionali sui rimanenti 800 mila delle attività connesse al settore automotive”.
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Auto, dal governo 150 milioni: al lavoro anche sugli incentivi Ecobonus 2022 - La Gazzetta dello Sport
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