Come sarà ormai noto a tutti, un vero e proprio fiume in piena ha travolto i bonus ristrutturazione nel loro complesso che si affacciano al 2022 completamente stravolti, chi più chi meno.
Ad influire sul regolamento di questi contributi non solo il DDL Bilancio 2022, che si avvia alle sue tappe conclusive, ma anche l’emanazione del Decreto Antifrode (DL 157/2021), il quale in misura diversa va ad agire sui vari incentivi non risparmiando neanche il bonus casa 50%.
Con il bonus casa la Legge di Bilancio del prossimo anno è stata piuttosto generosa, decretandone il rinnovo in forma piena per un altro triennio. Da manuale sconto in fattura e cessione del credito saranno quindi ancora applicabili a questo incentivo nei prossimi anni, eppure a complicare la fruizione del bonus casa con queste due opzioni ci ha pensato il Decreto Antifrode che cambia la normativa.
In parole povere, nel 2023 avremo un bonus casa così come lo conosciamo e cioè con sconto del 50% sui lavori di ristrutturazione e possibilità di utilizzo tramite: detrazione Irpef in dieci anni, sconto in fattura e cessione del credito. Tuttavia, a discapito di questo roseo scenario l’impiego dell’agevolazione con sconto e cessione sarà molto più selettivo come effetto del DL Antifrode, che impone nuovi requisiti legati al visto di conformità e l’asseverazione della congruità dei costi.
Dunque cerchiamo di tracciare in dettaglio come sarà il nuovo bonus casa 50% nel 2022 e quali modifiche ha subito la normativa per il duplice effetto del DDL Bilancio e del DL Antifrode.
Il DDL Bilancio 2022 interviene sul Bonus Casa 50%. Come?
Scendendo nel dettaglio delle novità che travolgono il bonus casa dall’anno prossimo, partiamo dalle buone notizie.
Perché se la Legge di Bilancio 2022 ha ristretto e in parte smantellato bonus facciate, bonus mobili e Superbonus 110%, questo documento almeno ha risparmiato il bonus casa 50%.
Prima di tutto arriva un rinnovo triennale con cui si stabilisce che l’incentivo sia attivo fino al 31 dicembre 2024, durante questo triennio il bonus casa avrà il solito massimale di spesa detraibile pari a 96.000 euro e offrirà il 50% di sconto applicabile ai lavori di ristrutturazione.
Dunque gli importi del bonus casa, che in origine dovevano coprire solo il 36% dei costi sostenuti per gli interventi edilizi, vengono innalzati al 50%, come già accaduto quest’anno, ma in via permanente e definitiva.
Lo stesso DDL Bilancio stabilisce anche che per la loro durata i bonus ristrutturazione, tra cui il bonus casa, siano fruibili con detrazione Irpef, sconto in fattura e cessione del credito.
Il DL Antifrode impone nuovi requisiti per utilizzare il Bonus Casa 50% con sconto e cessione
Ad intervenire sulla normativa che regola utilizzo e applicazione del bonus casa non vi è solo il DDL Bilancio 2022, ma anche il recente Decreto Antifrode (DL 157/2021), il cui scopo è proprio quello di bloccare l’utilizzo illecito degli incentivi legati alle ristrutturazioni edilizie.
Questo Decreto interviene in misura diversa sui vari bonus ristrutturazione, per quel che riguarda il bonus casa si stabilisce che per tutti i lavori pagati successivamente alla data della sua entrata in vigore, 11 novembre 2021, per poter utilizzare sconto e cessione sia necessario il visto di conformità insieme all’asseverazione tecnica della congruità dei costi.
In un primo momento si era temuto che tali modifiche avessero effetto retroattivo, ma le FAQ aggiornate dell’Agenzia delle Entrate hanno chiarito che la nuova normativa si applica solo per le spese sostenute a partire dallo scorso 11 novembre e che fa fede la data di pagamento della fattura anche se la ditta ha comunicato all’organo l’avvenuto pagamento in un secondo momento.
Ricordiamo che per quanto riguarda il bonus casa e il bonus Facciate il DL Antifrode interviene ampliando gli adempimenti solo se gli incentivi si utilizzano con sconto in fattura e cessione del credito, mentre non ci sono cambiamenti qualora siano utilizzati come detrazione Irpef in dieci anni.
Diversamente il Superbonus 110% richiede adesso il visto di conformità e l’asseverazione tecnica della congruità dei costi anche in caso si utilizzi l’incentivo con detrazione Irpef in cinque anni.
Un approfondimento sull’impatto del DL Antifrode sulla normativa dei vari bonus ristrutturazione è offerto dal video YouTube di Procida Vivone & Partners:
Il Bonus Casa 50% si può usare insieme agli altri bonus ristrutturazione?
Altro aspetto che DL Antifrode e DDL Bilancio lasciano invariato riguardo al bonus casa 50% è la sua compatibilità totale con gli altri incentivi.
Sempre peró partendo dal presupposto che i diversi bonus ristrutturazione gestiti dall’Agenzia delle Entrate si possono usare in contemporanea solo se applicati e richiesti per interventi diversi, cioè non si possono applicare due bonus alla stessa spesa al fine di far lievitare sconto o detrazione.
Nello specifico del bonus casa esso può essere usato assieme agli altri incentivi, così da applicare uno sconto del 50% alla parte dei lavori non coperta da eventuali spese ammesse da Superbonus 110%, bonus facciate e bonus verde.
Addio Bonus Facciate! A partire dal 2023 lo sostituisce il Bonus Casa 50%
Riguardo il rapporto tra bonus casa e bonus facciate vale la pena di aprire una parentesi e dare qualche dettaglio aggiuntivo in merito al futuro.
Poiché se il bonus casa sarà attivo fino alla fine del 2024 e per tutto il prossimo triennio resterà invariato, con il suo sconto al 50%, non è così per il bonus facciate.
Il DDL Bilancio 2022 stabilisce infatti che il bonus facciate sia attivo solo fino alla fine del prossimo anno, per poi essere cancellato nel 2023. Ma le modifiche non finiscono qui perché dal 1/01/2022 al 31/12/2022 la sua detrazione scenderà al 60% dei costi sostenuti per interventi sulle pareti esterne di un edificio.
Dunque, dal 2023 per poter realizzare questo tipo di interventi il bonus facciate non esisterà più, ma al suo posto si potrà usare il bonus casa 50%, che nei fatti sostituirà questo incentivo.
DDL Bilancio 2022, quali modifiche a Bonus Mobili e Bonus Casa?
Chiudiamo con un altro approfondimento questa volta in merito al rapporto tra bonus casa e bonus mobili a partire dal 2022.
Il bonus mobili pur non coprendo direttamente spese legate ad interventi edilizi, viene comunque considerato uno dei bonus ristrutturazione per via del suo unico requisito di accesso. Tale contributo infatti permette di arredare con un finanziamento statale un immobile, a patto però che questo sia stato oggetto di una recente ristrutturazione.
La Legge di Bilancio 2022, apporta qualche cambiamento al bonus mobili che influisce anche sul rapporto di quest’ultimo con il bonus casa, il quale viene nei fatti rafforzato.
Prima di tutto anche per il bonus mobili si stabilisce una durata triennale fino al termine del 2024, periodo in cui offrirà una detrazione al 50% per le spese inerenti all’acquisto di elementi di arredo e grandi elettrodomestici.
A partire dall’anno prossimo però gli importi del bonus mobili saranno ridotti, perché la spesa massima ammissibile sarà pari a soli 5.000 euro e quindi la detrazione massima sarà di 2.500 euro.
Ma Il DDL Bilancio stabilisce anche che da ora in poi il bonus mobili sia applicabile solo se in precedenza vi siano lavori di ristrutturazione coperti dal bonus casa 50%, stabilendo tra i due incentivi un rapporto di dipendenza.
Per quanto riguarda l’utilizzo, come negli anni precedenti, anche nel 2022 il bonus mobili sarà utilizzabile solo ed unicamente con detrazione Irpef in dieci anni, poiché l’incentivo non ammette sconto e cessione.
Collaboratrice di Redazione, classe 1984.
Ho una laurea Filologia Classica e ho conseguito un dottorato in Storia Antica, presso l’Università degli Studi di Napoli Federico II, con una tesi sull’opera frammentaria di Asclepiade di Tragilo. Sono autrice di pubblicazioni scientifiche sul mondo classico e coeditrice di due volumi accademici internazionali. Dal 2015, mi sono trasferita in Inghilterra dove ho lavorato come copywriter freelance e come croupier al casinò.
Il mio motto è? "Naples is the flower of paradise. The last adventure of my life".
Bonus Casa 50%, sconto e cessione a rischio nel 2022! - Trend-online.com
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