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(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Borse europee nel segno della volatilità nell'ultima seduta di una settimana vissuta in altalena, a conferma dell'attuale condizione di incertezza che domina il mercato. Troppe, del resto, le incognite sul tavolo che pongono le banche centrali davanti a scelte difficili: la fiammata globale dell'inflazione (torna a salire il greggio, Brent a ridosso di 71 dollari) e l'incognita della variante Omicron, la cui reale portata è ancora da decifrare fino in fondo. In giornata, peraltro, sono attesi una serie di dati macroeconomici di rilievo, a partire da quello sulla disoccupazione americana di novembre, altro elemento che la Fed considererà per la stretta sui tassi. In Europa, intanto, la presidente della Bce, Christine Lagarde, ha confermato che è «molto improbabile che si possa avere un aumento dei tassi di interesse nel corso del 2022», pur sottolineato che l'Eurotower è «pronta ad agire». Dopo un avvio positivo il FTSE MIB si è riportato attorno alla parità.
Tra i principali titoli di Piazza Affari occhi puntati su Telecom Italia nel giorno del cda che avvierà l'esame dell'opa Kkr. Bene Recordati, che ha siglato un'acquisizione da 750 milioni nel Regno Unito.
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Il mercato promuove Recordati dopo il deal da 750 milioni
La Borsa promuove la mossa di Recordati, che ha acquistato per 750 milioni Eusa Pharma, una società farmaceutica specialistica globale con sede nel Regno Unito, focalizzata su malattie rare e oncologiche di nicchia e controllata da fondi gestiti da Ew Healthcare Partners. Secondo gli analisti di Equita, il deal «nel complesso è da considerare positivamente anche se il multiplo di ingresso è elevato», cioè 6 volte le vendite attuali e 23 volte il margine operativo lordo stimato sul 2023. Numeri alti, «giustificati dal fatto di essere malattie rare, nel segmento oncologico e con elevato potenziale di crescita; da approfondire la sfruttabilità della piattaforma tecnologica per nuove terapie», aggiunge il broker che fa notare come l'operazione «sancisce l'entrata di Recordati nel mondo oncologico e siano da valutare le opzioni di espansione».
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Petroliferi sostenuti dal rialzo del greggio
In evidenza i titoli del petrolio, a partire da Saipem ed Eni. Ieri, i paesi produttori membri dell'Opec+ hanno concordato nella riunione mensile di attenersi alla politica esistente di aumenti mensili della produzione di petrolio di 0,4 milioni di barili giornalieri nonostante le preoccupazioni sull'effetto della nuova variante del coronavirus Omicron. Il cartello si è in ogni caso lasciato la porta aperta per intervenire a moderare i rialzi qualora le condizioni fondamentali si deteriorassero. «Riteniamo che la conferma della politica Opec+ sia favorevole ai prezzi del greggio, anche se nei prossimi mesi il surplus di produzione e la variante Omicron potrebbero pesare sul momentum del Brent - sottolineano gli esperti di Equita -. La nostra ipotesi corrente sul prezzo del Brent per le stime degli utili 2021-2023 sono 70 dollari al barile».
Borse europee nel segno della volatilità, listini azzerano guadagni in attesa disoccupazione Usa - Il Sole 24 ORE
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