Lo ha deciso il Tribunale di Torino, che ha risolto con una sentenza un annoso contenzioso con una risparmiatrice
Nel 1989 ha acquistato un buono fruttifero del valore di 5 milioni di lire. E ora, a 32 anni di distanza, le Poste sono state condannate a sborsare 65 mila euro invece dei 28 mila che l’ente riteneva di dover pagare. Lo ha deciso il Tribunale di Torino, che ha risolto con una sentenza un annoso contenzioso. La vicenda è complicata e riguarda i rendimenti dei buoni fruttiferi promessi dalle Poste ai risparmiatori.
Per ricostruire i passaggi bisogna fare un tuffo nel passato: al 1986, quando vennero emessi buoni fruttiferi da riscuotere a 30 anni di distanza. I documenti avrebbero dovuto essere siglati con la lettera Q, che garantiva un tasso di rendimento inferiore rispetto a quelli precedenti contrassegnati dalla lettera P. In realtà, le Poste continuarono a usare quest’ultimi limitandosi a opporre un timbro sopra i vecchi rendimenti per specificare quanto avrebbero fruttato in futuro. E così i risparmiatori per 30 anni hanno fatto affidamento sui tassi della serie P (9-11-13 e 15 per cento) invece che su quelli della serie Q (8-9-10,5 e 12 per cento). Di contro, le Poste alla scadenza pagavano ricalcolando la cifra sulla base dei tassi inferiori.
Da qui il contenzioso che si è aperto nel 2020, quando ben 3 mila risparmiatori hanno fatto ricorso all’arbitrato per vedersi riconoscere gli importi maggiori. Sentenze discordanti, quando a favore dei risparmiatori e quando a favore delle Poste, hanno «costretto» alcuni cittadini a rivolgersi al giudice civile. Come la signora protagonista della sentenza pubblicata nei giorni scorsi.
La donna, infatti, ha deciso di provare a far valere le proprie ragioni dopo che le Poste le avevano riconosciuto un cifra di 28 mila euro per quel buono che alla fine degli anni Ottanta aveva pagato 5 milioni di lire. Ora il Tribunale ha stabilito che gli interessi da applicare erano quelli più alti e ha riconosciuto alla ricorrente 65 mila euro, 37 mila in più.
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14 dicembre 2021 (modifica il 14 dicembre 2021 | 10:21)
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Il buono postale da 5 milioni di lire ora vale 65 mila euro: Poste condannate a pagare - Corriere della Sera
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