Rottamazione cartelle, la prima rata 2022 è in scadenza oggi 28 febbraio. Sono chiamati alla cassa i contribuenti che hanno aderito alla pace fiscale e che non vogliono decadere dai benefici della definizione agevolata.
Secondo i dati del ministero dell’Economia, diffusi durante le risposte alle interrogazioni del 17 febbraio in commissione Finanze del Senato, sono circa 718.000 i contribuenti chiamati a pagare in regola con i versamenti precedenti, su un totale di 1,25 milioni. Il 43%, quindi, è decaduto dai benefici della pace fiscale.
Vediamo come pagare per l’appuntamento del 28 febbraio e a cosa fare attenzione.
Rottamazione cartelle, prima rata in scadenza oggi 28 febbraio 2022: come pagare
Oggi 28 febbraio cade la prima scadenza delle rate della rottamazione ter del 2022. Il contribuente ha a disposizione i 5 giorni di tolleranza della pace fiscale, quindi il termine ultimo per pagare (rimanendo nel perimetro dei benefici della definizione agevolata) slitta al 7 marzo 2022.
Per pagare quanto dovuto al Fisco bisogna usare il bollettino inviato dall’Agenzia delle entrate-Riscossione. È possibile chiederne una copia sul sito dell’AdeR oppure accedendo nella propria area riservata con le proprie credenziali Spid, Cie oppure Cns.
Ci sono diverse modalità di pagamento:
- presso la propria banca;
- agli sportelli bancomat (atm) abilitati ai servizi di pagamento Cbill;
- tramite il proprio internet banking;
- agli uffici postali;
- nei tabaccai aderenti a Banca 5 spa;
- tramite i circuiti Sisal e Lottomatica;
- sul portale www.agenziaentrateriscossione.gov.it;
- con l’app Equiclick tramite la piattaforma PagoPa;
- direttamente agli sportelli, ma solo su appuntamento da prenotare sul sito nella sezione ’Trova lo sportello e prenota’;
- mediante compensazione con i crediti commerciali non prescritti, certi, liquidi ed esigibili maturati per somministrazioni, forniture, appalti e servizi nei confronti della pubblica amministrazione.
Scadenza rottamazione cartelle 2022: a cosa fare attenzione?
Ricordiamo che il decreto Sostegni ha previsto lo stralcio dei debiti fino a 5.000 euro, ma solo per i carichi affidati alla Riscossione dal 1° gennaio 2000 al 31 dicembre 2010 e riferiti a soggetti con reddito fino a 30.000 euro nel 2019.
La cancellazione di questi importi avviene in automatico: per verificare se i propri debiti fanno parte della definizione agevolata basta collegarsi all’apposito portale online e accedere coi propri dati.
Le informazioni richieste sono:
- il codice fiscale;
- il numero comunicazione inviata da Agenzia delle entrate-Riscossione;
- la data comunicazione inviata da Agenzia delle entrate-Riscossione;
- l’email di riferimento.
Una volta compilato il form di accesso si entra nell’area personale e si può verificare la propria situazione fiscale.
Nuova possibilità di pagare a rate la rottamazione ter: ecco per chi
I soggetti decaduti dalla rottamazione ter per mancato, insufficiente o tardivo versamento delle somme scadute nel 2019, grazie alle novità introdotte dal decreto Rilancio, possono comunque richiedere la rateizzazione delle somme ancora dovute ai sensi dell’art. 19 DPR 602/1973.
La stessa possibilità è stata prevista dal decreto Ristori anche per i debiti che erano stati oggetto delle precedenti rottamazioni e successivamente decaduti dai benefici delle misure agevolative per mancato pagamento delle rate.
Infine, con il decreto Milleproroghe si concede la possibilità ai contribuenti decaduti dalla pace fiscale di chiedere una nuova rateizzazione degli importi dovuti. Questa chance è dedicata ai decaduti prima del periodo di sospensione del decreto Cura Italia, il primo provvedimento emergenziale che ha bloccato i versamenti dovuti dall’8 marzo 2020 fino al 31 agosto 2021.
Per poter usufruire di questa nuova possibilità non sarà necessario regolarizzare la propria situazione, quindi pagare l’importo dovuto per le rate scadute dal piano di rateazione precedentemente stabilito.
La nuova rateizzazione è prevista per le domande presentate dal 1° gennaio al 30 aprile 2022. Si attendono le regole operative dell’Agenzia delle entrate-Riscossione.
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