I colossi dell'energia dicono addio alla Russia, ma anche la grande industria, quella dell'auto in primis, i fondi di investimento pubblici e gli spedizionieri stanno valutando come procedere a quasi una settimana dell'attacco russo all'Ucraina. Sul fronte energetico è di ieri l'annuncio di Eni, che intende cedere la quota del 50% nel gasdotto BlueStream paritetica a quella di Gazprom. Bp ha deciso di dismettere la partecipazione del 19,75% in Rosneft e la norvegese Equinor di cessare la partnership con Rosneft, rescindendo anche l'accordo per le esplorazioni in Siberia. Lascia il Paese La danese Orsted, controllata dallo Stato al 50,1%, mentre i francesi di TotalEnergies, non apporteranno più capitali a nuovi progetti in Russia e Shell uscirà dalla joint venture nel Gnl con Gazprom. Addio alla Russia anche da parte dei fondi sovrani australiano e norvegese, mentre Renault ha chiuso l'impianto di Mosca. Daimler Truck ha interrotto la partnership con Kamaz, mentre stanno valutando come muoversi Stellantis e Volkswagen. In uscita dalla Russia anche l'armatore danese Maersk, l'operatore del leasing degli aerei AerCap, e i corrieri Ups e FedEx. Anche Apple chiude le porte a Mosca come del resto Exxon, Ford, Bmw, Volvo e Harley davidson.
Apple, Daimler e Ford lasciano Mosca: i colossi dell’energia e dell’industria si schierano con l’Ucraina - La Stampa
Read More
No comments:
Post a Comment