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Thursday, April 21, 2022

Fincantieri, Bono: l’addio dell’ultimo boiardo, che resta senza poltrona dopo 59 anni - Corriere della Sera

«Ho sempre obbedito allo Stato, non ai partiti. E una volta, sul Ponte di Genova, ho salvato entrambi»: con queste parole Giuseppe Bono ha sintetizzato i suoi 20 anni alla guida di Fincantieri in un’intervista a L’Espresso uscita poche ore dopo la formalizzazione della nomina di Pierroberto Folgiero come nuovo ad del gruppo. Bono ha difeso le sue scelte, compresa quella di vendere le fregate Fremm al regime egiziano di Al-Sisi: «Io pensavo di dover “fronteggiare” complimenti» piuttosto che critiche, «con quella operazione, che ci ha portato più ricavi, Fincantieri ha riaperto un canale diretto con un Paese funzionale alle esigenze geopolitiche dell’Italia. C’era bisogno di uno sbocco dopo che siamo diventati ininfluenti in Libia. Oggi abbiamo urgente bisogno di gas e anche grazie a noi possiamo comprarlo dagli egiziani».

L’estremo tentativo di rimanere in sella

Bono ha provato sino all’ultimo a rimanere in sella, grazie anche ai suoi legami con il Quirinale e con diverse sponde politiche, ma Cassa Depositi e Prestiti ha preferito aprire un nuovo capitolo nella storia di Fincantieri. Bono ha reclamato sino a poche ore dall’annuncio del nuovo Cda la poltrona di presidente con deleghe pesanti, sicuro dei risultati positivi ottenuti con l’ultimo bilancio. Però dopo 20 anni, è stato il ragionamento di Cdp e Palazzo Chigi, “diventa naturale pensare a un ricambio”. «Ogni Stato persegue i suoi interessi», ha allora sottolineato il 78enne manager calabrese, che a maggio concluderà dunque il suo quinto e ultimo mandato in Fincantieri, «ho chiuso l’accordo con Al Sisi con il pieno sostegno del secondo governo di Giuseppe Conte. La sera i partiti mi autorizzavano a trattare, il giorno dopo facevano proclami su Regeni». Poi, ha ricordato l’impegno del gruppo per il nuovo ponte di Genova, «tra le poche opere ultimate nei tempi previsti».

La successione

Laureato in Economia e commercio, Bono ha iniziato la carriera nel gruppo Fiat-Finmeccanica. Dopo essere stato nominato ad di Aviofer, dal 1991 al 1993 è stato direttore generale di Efim. Ma è nel 1997 che diventa direttore generale di Finmeccanica e nel 2000 amministratore delegato. Un’intera carriera nelle aziende pubbliche, dunque, na ora Bono deve cedere lo scettro a Folgiero, dal 2013 ad e dg di Maire Tecnimont, gruppo industriale leader mondiale nella trasformazione delle risorse naturali. Al succedere come presidente a Giampiero Massolo, designato da Edizione Holding per lo stesso ruolo in Atlantia, sarà il generale Claudio Graziano, attuale Capo di gabinetto dell’Alto rappresentante dell’Ue per affari esteri e politica di sicurezza, Josep Borrell.

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