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Monday, August 22, 2022

Fed e Bce "falchi" spaventano le Borse, gas senza freni. Euro: il dollaro conquista la parità - Il Sole 24 ORE

3' di lettura

(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Borse europee in rosso nella prima seduta di una settimana che sarà caratterizzata dall'attesa per il simposio dei banchieri centrali di Jackson Hole, in calendario da giovedì 25 agosto. Gli investitori temono in particolare che il numero uno della Fed, Jerome Powell, confermerà la necessità di un atteggiamento aggressivo in politica monetaria per contrastare l'inflazione, pur non definendo già ora le dimensioni del rialzo dei tassi previsto per settembre. La prospettiva sostiene i rendimenti dei Treasury: quello del decennale ha sfiorato il 3 per cento. Non migliora il mood la Banca centrale cinese "colomba", il cui nuovo taglio dei tassi di riferimento viene visto soprattutto come segnale delle difficoltà del mercato immobiliare della Repubblica popolare. Il FTSE MIB è così in calo, penalizzato in particolare dalle vendite sui titoli delle banche. Tra i titoli principali, perdono quota Saipem, Unicredit, e Intesa Sanpaolo. A spaventare i mercati è poi la possibilità che i "falchi" prevalgano anche nel Vecchio Continente: il numero uno della Bundesbank, Joachim Nagel, in un'intervista al Rheinische Post ha infatti sostenuto la necessità di continuare ad alzare i tassi di interesse dell'Eurozona nonostante una recessione in Germania sia sempre più probabile.

Wall Street in calo, clima nervoso in attesa Jackson Hole

In calo anche Wall Street, in scia ai mercati europei. A incidere sono le prospettive di rallentamento dell'economia globale, rese più preoccupanti dall'atteggiamento aggressivo delle Banche centrali, che prevedono altri decisi rialzi dei tassi d'interesse per frenare l'inflazione. C'è attesa per il simposio di Jackson Hole: venerdì, il presidente della Federal Reserve, Jerome Powell, rafforzerà probabilmente il messaggio 'hawkish' della Banca centrale statunitense per combattere l'inflazione. I mercati hanno già anticipato un atteggiamento aggressivo della Fed, con il rendimento del titolo del Tesoro a dieci anni tornato a circa il 3%, dopo essere sceso fino al 2,5% all'inizio di agosto. Di conseguenza, si è rafforzato il dollaro, tornato alla parità con l'euro.

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Andamento Piazza Affari FTSE Mib

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Continua intanto il rally dei prezzi del gas naturale in Europa in seguito all'annuncio dello stop alle consegne dalla Russia attraverso il gasdotto Nord Stream 1 per tre giorni, dal 31 agosto al 2 settembre, ufficialmente per «manutenzione». Il future settembre sulla piattaforma Ttf di Amsterdam guadagna il 19,6% a 292,5 euro per megawattora dopo il nuovo record di chiusura fatto segnare venerdì a 244,5. Il massimo storico intraday è stato toccato il 7 marzo scorso a 345 euro.

I timori di frenata dell'economia zavorrano le banche

Sul Ftse Mib milanese, le prospettive di rallentamento dell'economia globale penalizzano i titoli bancari. La corsa dei prezzi al consumo e l'allargamento dello spread tra i rendimenti dei titoli di Stato complicano inoltre la situazione del nostro Paese, come notato nel week end dal capo economista di Moody’s Analytics, Mark Zandi. Gli investitori sembrano così privilegiare al momento l'impatto di un ciclo economico negativo sui bilanci degli istituti di credito, tralasciando l'effetto positivo dell'incremento dei tassi sul margine di interesse, fattore del resto già scontato dalle quotazioni con i rialzi seguiti alla pubblicazione dei conti semestrali. Perdono così quota anche Banco Bpm, Bper e Mediobanca.

Titoli oil sotto i riflettori, greggio volatile

Dopo un avvio in rosso è invece passata in territorio positivo Eni, seguendo il dietro-front del prezzo del petrolio e dopo l'annuncio della scoperta di un giacimento di gas al largo di Cipro. Resta invece pesante Saipem. Per quanto riguarda il greggio, il mercato è dominato dai timori per la tenuta della domanda di energia a fronte del rallentamento dell'economia globale, colpita dalla stretta di politica monetaria. Parallelamente, il conseguente rafforzamento del dollaro contribuisce ad alimentare la pressione sulle quotazioni del barile. Sullo sfondo resta inoltre la possibilità di un incremento delle esportazioni iraniane dopo che ieri il presidente americano Joe Biden ha parlato con i leader di Francia, Germania e Regno Unito di un possibile accordo sul nucleare di Teheran.

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