ROMA - Sul filo di lana, il fondo Certares, Air France e Delta sorpassano Msc Group e Lufthansa nella corsa a Ita. Per la cessione della nostra compagnia aerea "sarà oggi avviato un negoziato in esclusiva con il consorzio formato da Certares Management LLC, Delta Airlines Inc. e Air France-KLM S.A., la cui offerta è stata ritenuta maggiormente rispondente agli obiettivi fissati", scrive in una nota il ministero dell'Economia, proprietario del vettore al 100%.
Obiettivi che sono elencati in un Dpcm, un decreto che l'esecutivo ha varato a marzo.
Il ministero, dunque, avvierà una trattativa privilegiata con la cordata prescelta, che guadagnerà una posizione di vantaggio nell’acquisizione di Ita. Il ministero precisa, poi: "Alla conclusione del negoziato in esclusiva, si procederà alla sottoscrizione di accordi vincolanti solo in presenza di contenuti pienamente soddisfacenti per l'azionista pubblico".
Il ministro Daniele Franco (Economia), che gestisce la privatizzazione, ha anticipato ieri il verdetto al presidente del Consiglio Mario Draghi.
I punti di forza
Il fondo statunitense Certares - fondato e guidato da Greg O' Hara - ha al suo fianco Air France, una compagnia europea che è alleata di Ita dentro SkyTeam (dopo una lunga collaborazione con Alitalia). Ma Certares può contare anche sull'appoggio di Delta Airlines, che porta in dote il ricchissimo mercato dell'America del Nord, fatto di manager e turisti disposti a spendere per viaggiare comodamente.
Anche gli investimenti del fondo Certares sono profondamente radicati nell'America settentrionale, tra Stati Uniti e Canada, e nel turismo di alta fascia. E questo elemento ha rafforzato molto la posizione di Certares nella corsa a Ita.
Peraltro Air France e Delta, nelle ultime settimane, hanno fatto un salto di qualtà in questa partita. Inizialmente si sono presentate come semplici partner commerciali di Certares. Adesso invece si impegnano a un investimento diretto nella compagnia aerea italiana: investimento che prenderà forma nei prossimi mesi (se la privatizzazione sarà perfezionata).
Ecco, dunque, come potrà essere in prospettiva l'assetto definitivo della Ita privatizzata. Air France ha prenotato il 9,9% delle azioni del vettore italiano; invece Certares avrà quantomeno il 41,1% e Delta un altro 4%. Al ministero dell'Economia resterà una quota corposa anche se minoritaria, pari al 45%.
I 650 milioni e la quota residua
Il ministero dell'Economia ha ottenuto molte concessioni dal fondo Certares:
- la quota che resterà pubblica (il 45%) ha una valorizzazione,
- quando lo Stato vorrà liberarsene, potrà farlo così a un prezzo già concordato,
- intanto un primo assegno da 600-650 milioni sarà versato nelle casse italiane,
- e un premio ulteriore sarà riconosciuto se Ita centrerà buoni risultati di bilancio,
- previsto dunque un meccanismo di earn out.
Certares concede al ministero anche due posti su 5 in consiglio di amministrazione e la carica di presidente.
L'incognita Meloni
La trattativa in esclusiva impegnerà le prime due settimane di settembre. Poi il ministero dell'Economia sarà a un bivio. Potrebbe firmare un semplice memorandum d'intesa con Certares e i suoi alleati. Questo atto, importante sul piano simbolico, non è vincolante. Non impegna cioè il futuro governo a vendere per davvero Ita.
Alla fine sarebbe il nuovo esecutivo a decidere se procedere nella privatizzazione, se farlo nel solco tracciato dal governo Draghi, se interrompere del tutto il percorso.
Se invece il ministero deciderà di spingersi fino a un preliminare (signing), l'atto sarebbe vincolante. Il futuro governo potrebbe anche stracciare il preliminare, annullandolo. Ma la cordate dei potenziali compratori avrebbe diritto a incassare una penale milionaria.
I tedeschi: Stato resta dentro
In una nota si fa viva Lufthansa, sconfitta in questa sfida: "Dal nostro punto di vista, la nostra offerta congiunta con Msc era e continua ad essere la soluzione migliore per Ita. Prendiamo atto della decisione del Governo italiano di intraprendere una strada che consenta una maggiore influenza dello Stato e non preveda una completa privatizzazione di Ita".
E ancora: "Anche senza una collaborazione con Ita, il Gruppo Lufthansa mantiene un ottimo posizionamento sul mercato italiano. Con la nostra compagnia aerea italiana Air Dolomiti e con tutti i nostri marchi aerei abbiamo già una forte presenza, con circa 4 milioni di passeggeri e oltre 130 partenze giornaliere da 21 destinazioni".
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