Forte rialzo per i rendimento dei titoli di Stato nell’area euro. I bund decennali tedeschi sono saliti per la prima volta dal 2013 al di sopra del 2%, con un incremento di 13 punti rispetto a ieri. In salita anche i Btp italiani, un decennale paga il 4,24% con un rialzo di 9 punti. Lo spread, ossia il differenziale di rendimento tra i due titoli, si è allargato cosi fino a 225 punti. I decennali francesi rendono il 2,5% (+ 3 punti), gli spagnoli 3,1% (+ 4), i titoli greci il 4,5% (+ 4). La risalita dei rendimenti significa che il valore dei bond sta diminuendo. In sostanza le vendite dei bond superano gli acquisti e l’equilibrio si ristabilisce su valori di prezzo più bassi. Si vende perché i tassi di interesse ufficiali stanno salendo mentre le prospettive per la crescita economica peggiorano. I timori di recessione affossano il petrolio che perde quasi il 4,3% a 86,6 dollari al barile.
Gli attuali rendimenti restano negativi in termini reali essendo ben al di sotto dell’inflazione media dell’area euro. Perde ancora valore l’euro che cede lo 0,75% nei confronti del dollaro, restando al di sotto della parità. Giù anche le borse con cali di oltre il 2%. Milano tra le peggiori arretra di quasi il 4%. I cali più forti sono per Tenaris (- 7,2%), Leonardo (- 5,2%) e Eni (- 4%) in scia con il petrolio. Amplifon è l’unico titolo in positivo. Francoforte scende dell’1,6%, Parigi dell’1,7%. Londra perde l’1,8%. Il nuovo governo britannico guidato da Liz Truss ha presentato un piano di taglio alle tasse da 45 miliardi di sterline, senza però chiarire i dubbi sulle possibili coperture. La sterlina perde il 2.4% sul dollaro e si porta sui minimi da 37 anni.
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