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Wednesday, January 4, 2023

Inverno caldo e tanti risparmi, il prezzo del gas fa meno paura - la Repubblica

MILANO - Dopo l’ottobrata, la novembrata e la dicembrata: che ha fatto planare il prezzo del gas europeo sui 70 euro a MWh, come prima della guerra in Ucraina. Siamo fortunati, ammesso che il riscaldamento climatico possa dirsi fortuna. Comunque è l’artefice del taglio dei consumi di metano, che sgonfia la domanda e riduce i prezzi delle consegne in Europa, anche quelle per i prossimi due anni.

Lunedì sulla piattaforma olandese Ttf, il contratto a scadenza febbraio ha toccato i 72 euro, e qualche operatore ha comprato addirittura a 62 piccoli volumi su marzo. La “curva” delle scadenze future, espressa dai derivati, si sta appiattendo - per tutti i contratti fino all’inverno 2024 - nell’area tra 70 e 90 euro a MWh. Il giorno prima dell’attacco russo all’Ucraina il Ttf quotava 71,7 euro, e il 24 febbraio 2022 raddoppiò a 134 euro, per poi volare verso i 350 euro a il 26 agosto, al termine di un’estate drammatica perché, a fronte della corsa degli operatori europei a riempire gli stoccaggi, i russi facevano mancare gran parte delle forniture, pari al 30% del fabbisogno europeo.

Gli stoccaggi del gas

Certo, il mercato ha ancora un’impostazione “laterale”, caratterizzata da scarsi volumi e diffusa incertezza: e forse sarebbe difficile ottenere, a questi prezzi, volumi di fornitura elevati. Ma il taglio della domanda è un fatto evidente: e a giudizio di un operatore, che non vuole comparire, «influisce tantissimo sia sul prezzo spot, dove continuano i bassi consumi, che sulla curva fino a inizio 2024, perché si presume che questa primavera gli stoccaggi non saranno vuoti, quindi la campagna di riempimento sarà meno sostenuta di quella dell’anno scorso». Gli stoccaggi europei di gas sono ancora all’80% circa della capienza, e se il prossimo trimestre confermerà la tendenza in atto potrebbero dirsi scongiurati non solo i rischi di razionamento energetico paventati mesi fa, ma anche quelli, tuttora più concreti, di forniture così care da compromettere la tenuta del sistema Paese. Il prezzo in Europa potrebbe assestarsi nella forbice attuale, per quanto, non va dimenticato, si tratti di un multiplo di 3-4 volte i livelli storici recenti.

Secondo i dati Eurostat, il gas naturale consumato tra agosto e novembre 2022 è il 20,1% meno rispetto agli analoghi quadrimestri 2017-2021, per il minor metano bruciato per scaldarsi unito ai minori consumi industriali e ai piani di risparmio energetico. Per la sola Italia, Staffetta Quotidiana ha stimato per il 2022 68,99 miliardi di metri cubi, 2 meno rispetto alla media del decennio (-2,8%) ma 7,2 miliardi meno del 2021 (-9,5%), con un calo del settore industriale del 15,3%, e di quello civile del 13,4%.

Già a metà dicembre, sul Guardian, il docente dell’università di Chicago Ryan Kellogg notava che «i consumi di gas dipendono enormemente dalla rigidità del clima invernale, e gli europei a novembre sono stati molto fortunati». Anche nel mese scorso, a parte la prima decade vicina agli zero gradi, il clima è stato favorevole, e il Capodanno è stato con temperature una decina di gradi sopra le medie.

Le previsioni climatiche

Le previsioni del meteorologo Andrea Giuliacci stimano inoltre che «il 2023 quasi sicuramente si collocherà nella top 20 per le temperature medie, perché ormai il clima è cambiato».
In aggiunta al caldo inverno ci sono fattori infrastrutturali che aiutano a sostenere l’offerta di gas, contenendo i prezzi. Due settimane fa a Wilhelmshaven, porto alla foce dell’Elba nel Mare del Nord, la Germania ha inaugurato il suo primo terminal galleggiante per rigassificare gas naturale liquefatto che comprerà via nave. Un’opera simile al progetto di Piombino, ma realizzata in tempi rapidi e che aiuterà il Paese più dipendente dalla Russia a diversificare le fonti.

I consumatori italiani, tuttavia, dovranno attendere per vedere i benefici dei ribassi di mercato in bolletta: Nomisma Energia stima che per il “servizio di tutela” i prezzi di dicembre, che l’Arera dovrebbe rendere noti martedì, i prezzi possano aumentare del 20% a 1,48 euro al metro cubo, perché a dicembre il prezzo medio è stato circa 140 euro per MWh, circa il doppio di oggi.

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