Da diverse settimane Tim è al centro dell’attenzione del mercato per le attese sul futuro della propria rete, con l’ormai data per l’inevitabile cessione di NetCo, la società che raggruppa gli asset infrastrutturali dell’ex monopolista delle tlc italiane. Un tema caldo che ha fatto rapidamente dimenticare i risultati preliminari del bilancio 2022 di Tim, diffusi la scorsa settimana e considerati dagli analisti in media migliori delle attese. Il mercato ora è concentrato sull’appuntamento col consiglio di amministrazione di Telecom Italia del 24 febbraio chiamato a valutare l'offerta di KKR sulla rete, in un contesto innervosito dal ritardo della controfferta di Cdp. Cosa accadrà quindi il 24 febbraio? Secondo alcuni analisti il cda potrebbe dare delucidazioni alla stessa KKR in merito all'offerta presentata, con un allungamento quindi del periodo di validità dell'offerta oltre il termine del 28 febbraio. Il tutto, con la consapevolezza della riluttanza passata di Vivendi, uno dei principali azionisti di Telecom Italia, a vendere la rete per meno di 30 miliardi di euro.
La soddisfazione dell’AD per i numeri del 2022
Per ora, gli unici dati certi sono i numeri contenuti nel bilancio 2022, freschi di pubblicazione insieme all'aggiornamento del piano industriale 2023-25. Numeri migliori delle attese che quindi sono stati accompagnati da commenti positivi dall’AD di Tim, Pietro Labriola: per la prima volta negli ultimi 11 anni “Tim ha fatto meglio di quanto comunicato al mercato”. In effetti, come sottolineato da alcuni analisti i conti del quarto trimestre 2022 sono stati superiori al consenso del 2,7% in termini di ricavi e dello 0,6% per quanto concerne l'Ebitda. “Certo, - ha ammesso lo stesso Labriola - ci sono analisti che hanno messo in evidenza alcuni aspetti critici, tra cui per esempio la generazione di cassa, ma resta la sensazione di un momento positivo per la società”. A proposito del business ordinario, l’AD di Tim ha sottolineato il positivo andamento di Tim Brasil, che oggi rappresenta il 50% dell'Ebitda meno capex e ha spiegato che in Italia dovrebbero aumentare i prezzi della telefonia fissa e di quella mobile, prevedendo per il 2023 un'indicizzazione delle tariffe correlata all'inflazione.
Agli osservatori più attenti non è invece sfuggito il fatto che non è stato dato alcun aggiornamento per quanto riguarda i dividendi per gli azionisti risparmio. Una decisione su questo argomento verrà presa a marzo, in occasione dell’approvazione del bilancio 2022, così come indicato dal CFO Adrian Calaza, mentre Labriola ha spiegato che vede difficile al momento un ritorno della cedola per le azioni ordinarie.
Le valutazioni degli analisti sui conti...
Ma di fronte a questi numeri e all’aggiornamento del piano industriale, quali sono ora le valutazioni degli analisti? Dopo una reazione a caldo del titolo in Borsa in cui il mercato ha premiato i ricavi 2022 migliori delle attese, l’attenzione si è spostata, stando a quanto sottolineato da alcune case d’affari, “sulle indicazioni sull'equity free cash flow in orizzonte di piano, che invece non piacciono”.
Va però detto che Tim ha subito incassato un segnale positivo da Fitch. L'agenzia di rating, pur non ravvisando alcun impatto immediato sul merito di credito dell'azienda, ritiene che la migliorata visibilità sulla stabilizzazione del margine operativo lordo, cui contribuisce il miglioramento delle attività italiane, potrebbe portare ad alzare l'outlook sul rating BB- a stabile da negativo.
Sulle prospettive delle società post-annuncio conti si è espresso Javier Correonero, equity analyst di Morningstar, che ha così riassunto i risultati aziendali: “I ricavi da servizi di Telecom Italia sono aumentati a livello organico del 3,6% nel quarto trimestre, mentre l'Ebitda al netto delle locazioni è diminuito dell'1,3%, poiché la società continua a subire pressioni inflazionistiche. Nel 2023, il management prevede che il business italiano tornerà a crescere, con ricavi stabili e un Ebitda in crescita a una cifra bassa”. A proposito delle prospettive rilasciate dalla società, Correonero è apparso prudente: “Non siamo convinti di questa guidance, data la natura ipercompetitiva del mercato italiano e l'imprecisione del management nel rispettare la propria guidance, con diversi profit warning negli ultimi 18 mesi”. Quindi, qual è in sintesi il giudizio sul titolo secondo l’esperto di Morningstar? Una valutazione all’insegna della prudenza: “Ricordiamo agli investitori il nostro giudizio di very high Morningstar Uncertainty Rating per Telecom Italia”.
...e sulla rete
Se l’analisi dei conti non ha scaldato l’entusiasmo degli analisti, diversa storia è quella che caratterizza le valutazioni sul tema della rete. Per gli esperti, in generale lo scenario rimane di supporto per Tim, visto proprio l'interesse che chiaramente emerge sugli asset del gruppo.
Secondo Websim “la nuova guidance dell’equity free cash flow, pur rappresentando un solido floor con potenziali elementi di upside, non è in grado da sola di assicurare un significativo deleverage al gruppo nel triennio. Di conseguenza, la riduzione del debito rimane strettamente legata a iniziative non organiche, ed in particolare alla potenziale vendita della NetCo. Il nostro target price di 0.42 euro è costruito su una valutazione floor per NetCo di 20 miliardi, inclusiva del 100% di FiberCop, Sparkle e della rete primaria”. Sul titolo il giudizio è “molto interessante”.
Da parte loro gli analisti di Equita Sim, che sul titolo confermano il prezzo obiettivo a 0,41 euro, valutano che "lo scenario" resta "di supporto per Tim, visto che le valutazioni" per NetCo riportate dalla stampa "appaiono coerenti con le nostre ipotesi e visto l'interesse che chiaramente emerge sugli asset del gruppo". Per gli esperti di Jefferies,il prezzo obiettivo su Tim è 0,39 euro. Positiva anche Banca Akros da cui è arrivata la conferma del target price di 0,4 euro su Tim, giudicando i dati del quarto trimestre di Tim Brasil forti e oltre le attese, supportati ancora una volta da un favorevole tasso di cambio a livello di gruppo.
Tim, il futuro della rete conta più di un bilancio incoraggiante - Morningstar
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