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Monday, March 6, 2023

Pagamento con POS per spese sotto i 30 euro: al MEF si studiano novità per ridurre i costi delle transazioni - Informazione Fiscale

Al Ministero dell'Economia e delle Finanze si studiano soluzioni per ridurre i costi delle transazioni in caso di pagamento con POS per le spese sotto i 30 euro: istituito il tavolo tecnico previsto dalla Legge di Bilancio 2023

Partono i lavori per ridurre i costi delle transazioni in caso di pagamento con POS per spese sotto i 30 euro: le soluzioni dovranno arrivare dal tavolo tecnico istituito presso il Ministero dell’Economia e delle Finanze.

A mettere nero su bianche le modalità con cui le categorie interessate dovranno confrontarsi è il decreto ministeriale del 3 marzo 2023.

Le novità riguarderanno esercenti e professionisti con ricavi o compensi fino ai 400.000 euro nell’anno precedente.

Pagamento con POS per le spese sotto i 30 euro: istituito il tavolo tecnico al MEF

Nonostante le intenzioni iniziali del Governo, la Legge di Bilancio 2023 non ha modificato le regole sul pagamento tramite POS: gli esercenti e i professionisti sono tenuti ad accettare carte e bancomat a prescindere dall’importo.

Il cantiere per la definizione della Manovra si era aperto con la proposta di introdurre la possibilità di rifiutare il pagamento elettronico di importi inferiori a 30 o a 60 euro senza incorrere nelle sanzioni entrate in vigore la scorsa estate, a partire dal 30 giugno 2022.

L’ipotesi, anche alla luce del parere negativo dell’UE, è poi sfumata: l’Esecutivo ha fatto marcia indietro virando verso la messa a punto di un meccanismo per monitorare e arginare i costi delle commissioni.

Pur lasciando l’obbligo intatto, la Legge di Bilancio 2023, all’articolo 1 comma 386, ha posto le basi per intervenire sui costi delle commissioni prevedendo l’istituzione di un tavolo tecnico presso il Ministero dell’Economia e delle Finanze incaricato di individuare delle soluzioni per mitigare le spese a carico di esercenti e professionisti in caso di pagamento con POS di importi fino a 30 euro.

Con il decreto ministeriale del 3 marzo 2023, in linea con i tempi dettati dalla Manovra, il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha posto le basi per il confronto tra le categorie coinvolte:

“L’obiettivo del tavolo è mitigare le spese fino a 30 euro a carico degli esercenti di attività di impresa, arti o professioni con ricavi e compensi relativi all’anno precedente non superiori a 400.000 euro, favorendo con il coordinamento del MEF il confronto tra istituzioni, associazioni di categoria e altri soggetti interessati”.

Si legge nel comunicato stampa del 4 marzo 2023.

Pagamento con POS per le spese sotto i 30 euro: allo studio soluzioni per ridurre i costi

Chiamati a trovare soluzioni per intervenire sui costi delle transazioni elettroniche sono i seguenti soggetti:

  • Ministero dell’Economia e delle Finanze;
  • Banca d’Italia;
  • Agenzia delle Entrate;
  • Associazione bancaria italiana;
  • Associazione italiana prestatori servizi di pagamento;
  • Confcommercio;
  • Confesercenti;
  • Confartigianato;
  • Ministero delle imprese e del made in Italy;
  • Agenzia per l’Italia Digitale.

Ma non solo: “ai lavori del tavolo possono essere invitati anche ulteriori associazioni rappresentative degli esercenti, valutata anche la rappresentanza degli interessi coinvolti, nonché, in qualità di uditori, i rappresentanti di altre amministrazioni o autorità, specifica il Decreto MEF del 3 marzo 2023.

Il testo non indica una tabella di marcia da rispettare, ma a imporre una scadenza per arrivare a mettere un punto sul pagamento con POS delle spese inferiori a 30 euro è la stessa Legge di Bilancio 2023.

Il gruppo di lavoro ha 90 giorni di tempo a disposizione per definire un livello dei costi equo e trasparente.

Se il tavolo tecnico non procede entro i termini con questa definizione e se non vengono applicate le condizioni e le commissioni fissate i prestatori di servizi di pagamento e dei gestori di circuiti e di schemi di pagamento sono chiamati a versare un contributo straordinario pari al 50 per cento degli utili derivanti dalle commissioni, e da altri proventi, per le transazioni inferiori a 30 euro ovvero alla diversa soglia individuata in sede convenzionale da destinare a un fondo per prevedere misure di sostegno a commercianti e professionisti.

A beneficiare di eventuali aiuti sarebbero sempre i soggetti con ricavi o compensi fino a 400.000 euro nell’anno precedente, la stessa platea di beneficiari del bonus POS introdotto dal Decreto Fiscale 2020.

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