Il Suv è la prima vettura ad emissioni zero del marchio. È lunga 408 cm, convince per agilità in città ma anche per la gestione millimetrica della trazione anteriore: divertimento su strada e anche su sterrato. Prezzi a partire da 35.400 euro
È più utile convincere che costringere, cioè accompagnare la transizione verso l’auto elettrica non affidandosi a blocchi e leggi restrittive, ma casomai alla logica naturale del mercato. Tocca a lui premiare i nuovi modelli a zero emissioni capaci di atterrare dove c’è richiesta, offrendo più look e divertimento di quel che fa ancora il mondo a combustione. Jeep Avenger ha venduto finora oltre 20.000 esemplari in Europa da gennaio, ed è un successo che in alcuni Paesi come l’Italia poggia sulla versione 1.2 benzina turbo da 100 Cv, ma anche questa è transizione. Abbiamo provato la sua variante Bev, sigla che sta per Battery Elettrical Vehicle, ovvero veicolo elettrico a batteria, la naturale e vera impostazione di un modello che offre il meglio in agilità, comfort e dinamica di guida poggiando proprio su un motore elettrico da 156 Cv e sulla gestione della trazione millimetrica della trazione anteriore. Divertente su strada e anche su sterrato, con il look giusto per piacere tra gli Urban Suv e un prezzo a partire da 35.400 euro salvo incentivi.
Jeep Avenger Bev, Il design
—C’era una volta Renegade, quella che è stata la più piccola delle Jeep dei tempi moderni almeno fino all’arrivo di Avenger, più corta addirittura di 17 cm. Lei ferma l’asticella a quota 408 cm per 177 in larghezza e 152 d’altezza. Compatta davvero, con sbalzi cortissimi davanti alle ruote anteriori e dietro quelle posteriori, oltre ad una distanza di 20 cm da terra del fondo vettura che riporta ai fondamentali delle Jeep. Avenger è capace di affrontare pendenze e ostacoli decisi, con angoli caratteristici di tutto rispetto: 20° di attacco, 20° di dosso e 32° di uscita. Il resto è la forma che serve alla funzione, che qui è in primo luogo l'aerodinamica per ridurre i consumi di energia elettrica, ma anche cittadina, per proteggere la carrozzeria dai danni da urto. La griglia a sette fessure resta il marchio di fabbrica, ma è più sporgente rispetto ai proiettori anteriori per difenderli in caso di impatto, così come succede per le porzioni in plastica ai lati del paraurti o per l’ampio bordo dei parafanghi sporgenti e squadrati, che accolgono ruote con cerchi fino a 18 pollici. Il cofano è molto orizzontale, con la finitura delle lamiere che è sempre piacevolmente stondata per evitare turbolenze. In coda, il terzo montante posteriore sembra sospeso e accompagna il design del portellone e il tocco di una firma delle luci che ricorda la X già vista su Renegade, ma ora con una grafica ispirata al mondo digitale. Avenger Bev ha personalità, rispetto a Jeep e alle rivali nel lotto dei Suv urbani, con l’aggiunta di un bagagliaio con soglia di carico a portata di supermercato, alta solo 72 cm, e soprattutto 355 litri di capacità, cioè solo 25 in meno della variante a benzina.
Jeep Avenger Bev, gli interni
—Il peso che ha Jeep come unico marchio globale nel gruppo Stellantis si nota chiaramente nel lavoro fatto in abitacolo. Le sinergie e gli spazi concessi dal pianale modulare e-Cmp2 sono stati amministrati mettendo veramente a buon frutto la distanza tra le ruote anteriori e posteriori di 256 cm. Considerando le misure compatte, gli interni ospitano anche il quinto passeggero senza rinunce avvertibili se non nei viaggi più lunghi, ma non in quelli brevi o in città. L’andamento squadrato del tetto non penalizza la libertà di accesso al divano posteriore e lascia spazio ai movimenti, con i sedili anteriori dallo schienale opportunamente non troppo spesso e che non ruba volume a chi siede dietro. In stile Jeep, il design segue la funzione, come fa un marchio che ha la sua fortuna nell’immaginario dei percorsi nel tempo libero. Linee semplici accompagnano la plancia e la disponibilità di ben 34 litri di spazio per riporre oggetti, con una soluzione intelligente come il vano nel tunnel centrale che è protetto da una copertura magnetica pieghevole identica a quella utilizzata per lo schermo dei tablet. La porzione superiore della plancia è in plastica rigida, la stessa che nei rivestimenti delle portiere è fin troppo presente. Piace invece molto l’allineamento corretto tra pedali e volante, con una seduta non certo rasoterra, ma comunque più automobilistica e avvolgente di Renegade. La strumentazione digitale con schermo da 7 o 10,25 pollici, a seconda delle versioni, è sempre accompagnata da un secondo display da 10,25 pollici al centro del cruscotto con proiezione smartphone wireless Android Auto e Apple CarPlay, ma anche funzione “mix&match” per creare la propria interfaccia, con fino a 5 pagine per 12 ciascuna, navigazione integrata di TomTom con riconoscimento vocale naturale e aggiornamenti over-the-air. La grafica è elegante, la velocità di risposta ai comandi piuttosto buona.
Jeep Avenger Bev, motore e autonomia
—La prima volta di Jeep ad emissioni zero è affidata al primo propulsore realizzato dalla eMotors, joint venture 50/50 tra Stellantis e Nidec. Ha una potenza di 115 kW, cioè 156 Cv con una coppia massima di 260 Nm, il tutto affidato ad una trasmissione monomarcia e alla sola trazione anteriore. La batteria agli ioni di litio ha 51 kWh di capacità netta in 17 moduli e 102 celle distribuiti sotto i sedili anteriori e posteriori, ma anche sotto il tunnel centrale, con un ingombro ridotto in modo intelligente. L’autonomia dichiarata corrisponde a 400 km di percorrenza media che sale fino a 550 in città. Avenger Bev si affida al caricatore di bordo da 100 kW di potenza in corrente continua, non il più prestante del mercato, che comunque permette di rigenerare gli accumulatori dal 20 all’80% in 24 minuti. In corrente alternata la ricarica non supera gli 11 kW di potenza, ovvero con un tempo di 5 ore e mezza per un pieno completo di energia ad una colonnina pubblica.
Jeep Avenger Bev, come va
—Avenger Bev è il primo dei quattro modelli elettrici che saranno nella gamma Jeep nel 2025, ma è un debutto riuscito per questioni tanto di look che di sensazioni al volante. Resta la caratteristica tipica dei motori elettrici del gruppo Stellantis, ovvero la risposta progressiva all’acceleratore, con un gran controllo della trazione anteriore, senza strappi. L’assetto è bilanciato, netto ingresso in curva e senza eccessi di durezza sulle asperità, ma a piacere davvero è il comportamento dello sterzo, che ha precisione nel disegnare le traiettorie, è sensibile ai piccoli angoli e lineare nei ritorni, diventando ancora più consistente quando si passa dalle modalità Eco o Normal a quella Sport, con una la spinta del motore più sostenuta anche in salita. Sulla bilancia Avenger segna 1.536 kg, con le batterie a quota 340 kg, quindi non è un peso massimo tra le elettriche ed è questa la buona notizia che migliora ogni momento di guida, anche in città, dove il diametro di sterzata è da agilissima citycar.
Come va, la trazione
—Avenger è la prima vettura Jeep a trazione anteriore ad essere equipaggiata con il sistema Selec-Terrain, e offre programmi appositi per affrontare fondi più impegnativi come fango, neve e soprattutto sterrato, dove la gestione elettronica della coppia motrice porta un gran presa, con l’altezza da terra permette di divertirsi realmente, affrontando anche passaggi di qualche impegno.
Jeep Avenger Bev, allestimenti e prezzi
—Quattro gli allestimenti disponibili, a partire da 35.400 euro per la versione di ingresso con display da 10,25 pollici, sistemi Selec Terrain e Hill Descent Control, ma anche dispositivi di sicurezza di ultima generazione come l’Autonomous Emergency Braking, il Traffic Sign Recognition e il Keep Lane Assist. L’allestimento Longitude, da 37.900 euro, ha una caratterizzazione più elegante, cerchi in lega da 16 pollici e sensori di parcheggio posteriori. L’allestimento Altitude, da 39.900 euro, è caratterizzato da una maggiore quantità di contenuti tecnologici , con i sedili premium abbinati alla plancia e agli inserti color argento degli interni, la strumentazione digitale da 10,25 pollici e il portellone posteriore ad apertura elettrica, oltre ai cerchi da 17 pollici. L’allestimento Summit, il top della gamma a quota 42.900 euro, offre fari e luci posteriori Full-Led, guida autonoma di livello 2, sensori di parcheggio a 360° e telecamera posteriore con vista drone, ma anche cerchi da 18 pollici.
Pregi e difetti
—- Piace: le forme compatte e un peso non elevato permettono di sfruttare con divertimento l’assetto ben bilanciato, lo sterzo preciso e la spinta corposa ma non brusca del motore elettrico.
- L’agilità è un vero punto di forza della vettura, con un diametro di sterzata di soli 10,5 metri che gli permette di muoversi con destrezza nel traffico e nelle strade strette.
- Non piace: il buon design degli interni paga le finiture delle portiere, con fin troppa plastica in vista, con la qualità di quella utilizzata nella parte superiore della plancia che è migliorabile.
- La potenza di ricarica in corrente continua è limitata a 100 kW, in corrente alternata a 11 kW, e in questo caso occorrono 5 ore e mezza per un pieno completo di energia.
Scheda tecnica
Jeep Avenger Bev
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Jeep Avenger elettrico: prova, autonomia, prezzo e tecnica - La Gazzetta dello Sport
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