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Monday, July 31, 2023

Prezzo benzina: cosa cambia da oggi, la mappa dei rincari e come risparmiare - Corriere della Sera

Prezzo benzina: cosa cambia da oggi, la mappa dei rincari e come risparmiare

A sgombrare il campo dalla furia delle associazioni dei consumatori ci pensa per primo il ministero delle Imprese e del made in Italy: «In merito a notizie di stampa relative a casi isolati di stazioni di rifornimento lungo la rete autostradale in cui sono stati rilevati prezzi limite a 2,5 euro al litro per la benzina senza piombo in modalità servito — riporta una nota diffusa ieri — si precisa che i prezzi medi nazionali del gasolio e della benzina sono ben al di sotto dei 2 euro al litro, come rilevato dall’elaborazione effettuata dall’Osservatorio prezzi carburanti del Mimit».

I prezzi della settimana che si è chiusa ieri — riporta in ministero guidato da Adolfo Urso — si attestano a valori medi di 1,89 euro al litro per la benzina e di 1,74 euro al litro per il gasolio. Insomma, un conto sono i picchi e un altro sono i prezzi medi. «Sappiamo bene che i prezzi a 2,5 euro al litro sono casi limite — ha replicato il presidente di Assoutenti, Furio Truzzi — ma non è certo questo il problema. La questione principale è la forte salita dei listini in occasione delle partenze estive degli italiani».

L’aumento delle quotazioni

Anche qui, guardiamo ai dati. «L’attuale crescita del prezzo medio, di circa 0,03 euro al litro nella scorsa settimana — ha quantificato il ministero delle Imprese — è determinata da quanto si sta osservando nei mercati internazionali, a causa dell’aumento delle quotazioni sia del petrolio sia dei prodotti raffinati». E una spiegazione l’ha data anche l’Unem, l’associazione delle imprese che della raffinazione, della logistica e della distribuzione di prodotti petroliferi. «Negli ultimi 10-15 giorni ci sono stati nuovi aumenti per una serie di motivi contingenti — cali ripetuti nelle scorte Usa, fermata di alcune raffinerie in Europa, domanda abbastanza sostenuta — che hanno alimentato la tensione sui mercati spot, con quotazioni internazionali cresciute di 6-7 centesimi mentre i nostri prezzi industriali sono aumentati di meno della metà. Il comportamento delle aziende è stato più virtuoso di Paesi come Francia e Germania. Oggi il nostro prezzo industriale (alla pompa al netto delle accise, ndr) della benzina è inferiore di 4-5 centesimi rispetto a questi Paesi, con punte di quasi 7 centesimi per il gasolio». I rincari, per l’Unem, coincidono dunque con il rialzo delle quotazioni del greggio.

Le differenze

Però restano differenze di prezzo, con forchette anche ampie tra quello più basso e quello massimo. Da che cosa dipendono? Posto che le compagnie indicano un prezzo consigliato, ma non possono imporlo perché il gestore sulla carta è libero, al di là della politica commerciale che lo stesso distributore vuole fare, ci sono condizioni oggettive diverse. Innanzitutto in autostrada le concessioni costano di più ed è per questo che i carburanti sono più cari. Poi tutti sanno che la modalità servita è più cara perché si paga il costo del dipendente della stazione di servizio. Inoltre — dice Azzurra Pacces, esperta di Staffetta Quotidiana — i costi operativi sono diversi e dipendono per esempio dalla vicinanza a infrastrutture logistiche come i depositi e le raffinerie: più si è lontani e più costa il trasporto».

Siamo nel libero mercato e se c’è qualcuno che esagera con i rincari basta andare dal concorrente che ha prezzi più bassi. Oltre alle App che danno la mappa nazionale, avremo presto un aiuto in più: da domani entrerà in vigore l’obbligo di esposizione del cartello che, oltre ai prezzi praticati, dovrà contenere anche il prezzo medio regionale, se sulla viabilità stradale, e il prezzo medio nazionale se in autostrada.

Insomma, a parte qualche caso isolato, i rincari sono dipesi dal rialzo del greggio. Ci attendono ulteriori rincari? «Le quotazioni — sostiene Massimo Nicolazzi docente di Economia delle risorse energetiche all’università di Torino — dipenderanno dall’evoluzione della domanda, in particolare della Cina».

I voli

Caro-benzina a parte, che per fortuna capita quando ormai i prezzi del gas (e delle bollette) sono scesi (il metano sul mercato europeo di riferimento oggi è a 25 euro al MWh, ad agosto 2022 viaggiava attorno ai 300 euro), tante altre «voci di costo» degli italiani stanno salendo. Come, per rimanere in tema di partenze, gli aerei. A rincarare di più sono stati i voli domestici e i pacchetti turistici nazionali. In base a un’indagine del «Corriere», l’aumento del prezzo medio dei voli in Italia è del 40% rispetto al 2022, con vette superiori al 70% in alcune tratte, in particolare verso le isole (Sicilia e Sardegna). Le compagnie aeree si difendono tirando in ballo il caro-cherosene e un’offerta che supera la domanda. Motivazioni che non hanno convinto il ministero delle Imprese, che vuole vederci chiaro sul funzionamento dell’algoritmo delle ricerche dei voli online.

Le vacanze

L’inflazione pesa sul settore delle vacanze e - in base a un’analisi dell’Istituto Demoskopika - nel 2023 i prezzi nel turismo saliranno dell’8,9% rispetto all’anno precedente con un differenziale pari +3,3 punti percentuali rispetto all’inflazione acquisita per l’indice generale calcolato dall’Istat al 5,6 per cento. In pratica, se la vita sta diventando più cara, il costo delle vacanze sta aumentando a un tasso superiore. A salire secondo Demoskopika oltre al trasporto aereo (+23,5%), sono i pacchetti vacanza (+17,7%) e gli alloggi (+12,8%). «I numeri diffusi da Demoskopika - ha commentato tre giorni fa la ministra del Turismo Daniela Santanchè -indicano che c’è un problema di inflazione anche nel turismo».

Gli alimentari

Ma la vita costa di più anche se si sta a casa. Con +11% su anno, alimentari e bevande analcoliche sono la categoria che rincara di più, in base alla tabella Istat sull’indice dei prezzi al consumo a giugno 2023. E il piatto italiano per eccellenza, la pasta, da giugno 2022 a giugno di quest’anno costa il 6% in più secondo dati di Altroconsumo. Ma c’è un particolare: se si guarda al rincaro dal 2021 siamo al 32%.

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