L’antefatto risale alla sera di martedì 1° agosto, quando la premier Giorgia Meloni ha convocato ministri e top manager per discutere del progetto di Milano-Cortina 2026. Nella cornice di Villa Doria Pamphilj, dove si svolge l’incontro, ai più non sfugge un siparietto che colpisce soprattutto gli amministratori delle grandi partecipate pubbliche. Tra gli altri ci sono Flavio Cattaneo di Enel e Matteo Del Fante di Poste, ma è con Giuseppina Di Foggia, neo amministratore delegato di Terna, che la premier Meloni si siede in un tavolino un po’ appartato per una conversazione che dura ben oltre le formalità. Una chiacchierata che Di Foggia utilizza per ragguagliare la presidente del Consiglio sulle mosse che intende adottare per connotare il nuovo corso di Terna.
Cambiano il cfo e il direttore Corporate Affairs
Un cambio di passo caratterizzato dalla decisione di mettere mano alla squadra di vertice della società, che opera nella rete di trasmissione dell’energia elettrica. Di Foggia, del resto, è l’unica donna scelta da Meloni per la guida di una grande azienda pubblica, in occasione della tornata di nomine del maggio scorso. In questo contesto maturano, dunque, i primi interventi di Di Foggia sull’organigramma di Terna con la scelta di sostituire il direttore corporate affairs, Giuseppe Del Villano, e il direttore delle relazioni esterne, affari istituzionali e sostenibilità, Massimiliano Paolucci (al suo posto con interim opera già David Massey). In uscita anche il chief financial officer, Agostino Scornajenchi. Venerdì 4 agosto Terna ha reso noto che la società e il direttore finanziario, Agostino Scornajenchi «hanno raggiunto un accordo consensuale di risoluzione del rapporto di lavoro che prevede altresì la sua permanenza nel ruolo, sino al 31 agosto 2023, e in azienda fino al 31 dicembre dello stesso anno». Inoltre «è stato raggiunto un accordo consensuale per l’uscita di Giuseppe Del Villano, direttore Corporate Affairs, sostituito ad interim da Emilia Rio, in linea con i piani di successione in essere».
La reazione del mercato
In tutti i casi si tratta di manager di lungo corso e di consolidata esperienza che hanno condiviso la precedente gestione di Terna, quando a capo dell’azienda era Stefano Donnarumma. Uno scossone, quello predisposto da Di Foggia, gestito in modo frettoloso che innesca più speculazioni del previsto, alimentando una fibrillazione che, complice l’assenza di una comunicazione preventiva e la debolezza dei mercati nella giornata di ieri, ha visto il titolo di Terna archiviare la seduta perdendo oltre il 3%. Un clima che ha allarmato la stessa Di Foggia, spingendola a convocare un consiglio di amministrazione straordinario per il tardo pomeriggio di giovedì 3 agosto.
La riunione nella notte
Una riunione che si è protratta fino alla notte per individuare una sintesi condivisa con i consiglieri di amministrazione su una linea di condotta che ha suscitato più di una perplessità. Nel board di Terna figurano amministratori con una comprovata seniority professionale come, per esempio, Enrico Cucchiani, ex amministratore delegato di Intesa Sanpaolo, Jean Michel Aubertin, Karina Litvack (già consigliere in Eni), Regina Corradini D’Arienzo, attuale amministratore delegato di Simest, e Francesco Renato Mele, già cfo di Mps con esperienze in Goldman Sachs e Nomura. La scelta di un consiglio d’urgenza e l’evidente difficoltà nell’allineare il board hanno, insomma, reso da ieri Di Foggia un’osservata speciale. Il prossimo appuntamento per misurare cifre e dati dell’andamento di Terna è fissato a novembre con la relazione trimestrale.
Terna, cda straordinario nella notte: via i top manager Scornajenchi e Del Villano - Corriere della Sera
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