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Thursday, October 19, 2023

Cedolare su affitti brevi e B&B, verso l’aumento dell’aliquota dal 21% al 26%: l’ipotesi in manovra - Corriere della Sera

C’è il rischio di un aumento sensibile delle tasse sugli affitti brevi e i b&b (bed and breakfast), una delel attività a maggior crescita nelle città italiane e località di vacanza. L’indice della manovra contiene un articolo per la «modifica della disciplina fiscale sulle locazioni brevi» che potrebbe contenere, a quanto si apprende, un aumento della cedolare secca attualmente pagata su questo tipo di affitti, con il passaggio dal 21% al 26%.

La versione definitiva dell’articolo sulla cedolare secca

La norma non è ancora stata scritta nella sua versione definitiva. Nella bozza in circolazione sulla legge di bilancio 2024 è stato però notato l’articolo 19 che si intitola «Modifiche alla disciplina fiscale sulle locazioni brevi e sulle plusvalenze in caso di cessione a titolo oneroso di beni immobili», che potrebbe indicare e un aumento della cedolare secca dall’attuale 21% al 26% per molti italiani che affittano la propria abitazione per brevi periodi, ma anche in modalità “casa vacanze” o altre forme di ricezione a scopo turistico, in cui sono inclusi quindi i bed & breakfast.

Affitti brevi vs settore alberghiero

Si tratterebbe di un aumento di quasi un quarto rispetto all’attuale regime fiscale e coinvolgerebbe milioni di italiani, in particolare nelle principali città - come Roma, Milano, Firenze e Venezia - e località turistiche che attirano moltissimi viaggiatori tutto l’anno. Da quando è ripartito il turismo dopo la pandemia si è spesso discusso sulla concorrenza, ritenuta sleale, che il mercato degli affitti brevi farebbe al settore alberghiero, le cui strutture pagano tasse più alte. La nuova cifra della cedolare al 26% sembra essere girata in questi giorni di lavoro sulla manovra per il nuovo anno tra il ministero dell’Economia e quello del Turismo.

Il doppio canale per pagare le tasse sugli affitti

Il mercato delle locazioni brevi, per cui si intende un periodo di tempo compreso tra uno e 30 giorni per i turisti, non è ancora considerato un’attività di impresa, per cui non prevede lo stesso regime fiscale del settore ricettivo. Il contribuente, infatti, può scegliere la tassazione ordinaria con applicazione delle aliquote Irpef. Dal titolo dell’articolo in questione sarebbero esclusi gli affitti «non brevi», per cui è prevista la cedolare secca con aliquota al 21%. Scegliendo la cedolare secca, il locatore rinuncia però alla facoltà di chiedere l’aggiornamento del canone di locazione (anche se è previsto nel contratto, inclusa la variazione accertata dall’Istat dell’indice nazionale dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati dell’anno precedente).

La stretta del governo agli affitti brevi

La novità che il governo Meloni sembra essere intenzionato a introdurre con la legge di bilancio rientra nella volontà già manifestata di imporre una stretta al mercato degli affitti brevi. Quello che inizialmente era un disegno di legge del ministero del Turismo è diventato un decreto legge, il quale contiene le disposizioni più urgenti per regolare il settore. Le due principali misure, di cui già si era parlato in estate, sono state confermate: viene fissato il pernottamento minimo di due notti per i contratti di locazione breve per finalità turistiche nei comuni capoluoghi delle città metropolitane, lasciando ai turisti alberghi e strutture tradizioni come unica possibilità per i soggiorni di una sola notte. Unica deroga viene concessa ai nuclei familiari numerosi composti da almeno un genitore e tre figli. Inoltre, sarà introdotto il Cin, Codice identificativo nazionale, per ogni immobile destinato a questo scopo. Il suo obiettivo è assicurare la tutela della concorrenza, della sicurezza del territorio e per contrastare forme irregolari di ospitalità. Sarà assegnato direttamente dall’ente locale, comune o regione, che avranno anche il compito di verificarne la veridicità, e dovrà essere esposto sia all’esterno dello stabile che su eventuali annunci di piattaforme online, social e Internet.

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