Il riciclo dei regali ha forme e modalità diverse
Sei italiani su 10 ricicleranno i doni ricevuti queste festività durante l'anno, utilizzandoli al momento opportuno (55% donne e 45% uomini).
Ci sono addirittura quelli che ci guadagnano dal regalo ricevuto attraverso la vendita sulle piattaforme online e sui social network: parliamo di 2 riciclatori su 10 (60% uomini, 40% donne), gli altri scambieranno i doni ricevuti nei negozi di acquisto per trasformarli in buoni da spendere o prendere altri oggetti da regalare a loro volta (51% donne 49% uomini).
Tra i regali riciclati troviamo in pole position i generi alimentari per il 42% (vini, spumanti, salumi, formaggi, prosecchi, grappe, amari, panettoni, pandori, cioccolato, torroni, miele, marmellata, dolci regionali); seguono al 29% sciarpe, guanti, cappelli, calzini prodotti personali come cosmetici e creme; per il 17% libri, gift cards e pelletteria; 12% giocattoli.
Ma è riciclo anche in cucina: i consigli anti-spreco
In oltre otto case su dieci (82%) si riciclano a tavola gli avanzi di cenoni e pranzi di Natale che vengono riutilizzati in cucina anche per una crescente sensibilità verso la riduzione degli sprechi per motivi economici, etici e ambientali. E' quanto emerge dall'indagine Coldiretti/Ixè, dalla quale si evidenzia che solo nel 9% delle famiglie non avanza niente, mentre il 4% dona in beneficenza e solo l'1% dichiara di buttare nel bidone.
Con una media di 2,7 ore trascorse in cucina per la preparazione dei piatti, secondo Coldiretti, gli italiani hanno speso a tavola quasi 3 miliardi di euro per i cibi e le bevande consumati tra la cena della vigilia e il pranzo di Natale, tra pesce e le carni compresi i salumi (un miliardo), spumante, vino e altre bevande (600 milioni), dolci con gli immancabili panettone e pandoro e panetteria (330 milioni), ortaggi, conserve, frutta fresca e secca (600 milioni), pasta e pane (210 milioni) e formaggi e uova (210 milioni).
Per conservare il cibo del giorno prima ed evitare di gettarlo nella spazzatura, Coldiretti ha elaborato alcuni consigli, a partire dall'utilizzo corretto del frigorifero. Le pietanze non devono essere inserite quando sono ancora calde, ma vanno adeguatamente coperte e non ammassate l'una sull'altra, per permettere al freddo di circolare.
Quelle più facilmente deperibili - continua Coldiretti - devono inoltre essere collocate nella parte bassa del frigo. Quando ad avanzare sono interi vassoi di cibo il congelatore può essere un'ottima soluzione, ma è sempre meglio dividere in piccole porzioni così da consumare di volta in volte solo le quantità che servono.
Per scongelarle si può utilizzare il forno a microonde o il vapore di una pentola piena di acqua calda, ma la soluzione migliore, seppure più lenta, è quella di utilizzare il frigo, dove il passaggio di temperatura è più costante. Una volta scongelate, le pietanze vanno consumate entro 24 ore e non possono essere congelate nuovamente. Allo stesso modo - prosegue Coldiretti - il cibo avanzato non va riscaldato più di una volta.
Quando vanno messi sui fornelli, minestre, sughi e salse del giorno prima vanno fatte bollire, mentre per gli altri piatti si consiglia comunque di portare la temperatura sopra i 70 gradi. In questo modo saremo sicuri - spiega Coldiretti - di evitare il rischio di proliferazione di batteri.
Al momento di scegliere il tipo di contenitore da utilizzare, una buona soluzione può essere il vetro, a partire dai barattoli con tappo a chiusura ermetica che consentono di conservare meglio le caratteristiche organolettiche del cibo. L'altra soluzione, più "tecnica", è l'uso del sottovuoto, che permette di allungare ulteriormente la "seconda vita" delle pietanze.
Un'alternativa molto diffusa alla conservazione in frigo - aggiunge Coldiretti - è la "trasformazione" degli avanzi in nuovi piatti, con la cosiddetta cucina del giorno dopo. Polpette o polpettoni a base di carne o tartare di pesce sono ottime soluzioni per recuperare il cibo del giorno prima, ma anche le frittate possono dare - sottolinea la Coldiretti - un gusto nuovo ai piatti di verdura o di pasta, senza dimenticare la ratatouille.
La frutta secca in più può essere facilmente caramellata per diventare un eccellente 'torrone', mentre con quella fresca si ottengono pasticciate, marmellate o macedonie. E per dare un nuovo sapore ai dolci più tradizionali, come il pandoro o il panettone, si ricorre spesso alla farcitura con creme.
Recuperare il cibo è una scelta che - conclude la Coldiretti - fa bene all'economia e all'ambiente anche con una minore produzione di rifiuti.
Regali di Natale: un italiano su due è pronto a riciclare | E per gli avanzi della tavola... - TGCOM
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