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Thursday, April 22, 2021

Alitalia, l’ultima frontiera dello scontro Roma-Ue: l’addio al marchio - Corriere della Sera

Nel confronto Roma-Bruxelles sulla nuova Alitalia, tra gli «scogli» da superare c’è il marchio. In una lettera dell’Unione europea si legge che «il marchio Alitalia non dovrebbe essere conservato dalla Newco (che si chiama Ita, ndr), poiché è un indicatore emblematico di continuità». Così, dopo aver cambiato lo storico nome, la compagnia dovrebbe anche adottare un nuovo marchio. All’insegna di quella che Bruxelles chiama «discontinuità economica». Un dubbio però serpeggia tra tanti interlocutori italiani: la «discontinuità» è chiaramente utile in campo gestionale, ma cambiando brand lo «stacco» sarebbe tutto al ribasso per la compagnia tricolore — addio a un marchio conosciuto dal pubblico, nuove spese di comunicazione, etc. — senza comportare, di suo, particolari svolte sul fronte della conduzione aziendale.

Anche il premier Draghi qualche giorno fa si è detto dispiaciuto per la perdita del nome e forse del logo ricordando di aver quasi sempre viaggiato con la ex compagnia di bandiera: «La si considera come una cosa di famiglia anche se un po’ costosa», ha chiosato. Serve, ha continuato, una società che vada avanti con le proprie ali, senza sussidi. Ma non — potremmo aggiungere — senza un brand costruito nei decenni.

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