Tutti quelli che hanno percepito indebitamente i contributi a fondo perduto, erogati dal Governo per far fronte all’emergenza Covid, a controlli ultimati da parte dell’Agenzia delle Entrate dovranno restituire quanto riscosso in questi mesi. Il Fisco, dando il via alle prime verifiche, è pronto quindi a battere cassa e a riprendersi quanto non doveva essere corrisposto fin dall’inizio. Al contribuente, comunque, viene lasciata la possibilità di ravvedersi, mentre per tempi e modalità di recupero sono state già definite dal legislatore.
Contributi a fondo perduto: chi deve restituirli
Hanno il dovere e l’obbligo di restituire i contributi a fondo perduto riconosciuti dal dl Rilancio prima e dal dl Sostegni poi, tutti i contribuenti che risultano non essere in possesso dei requisiti stabiliti dagli stessi decreti. Chi ha percepito quindi le somme indebitamente, sarà prima o poi chiamato a restituirli.
Le richieste inviate dai contribuenti che richiederanno o hanno già richiesto il contributo allo Stato, inoltre, saranno sottoposte ai controlli da parte dell’Amministrazione finanziaria. I dati oggetto di verifica saranno quelli dichiarati nelle istanze pervenute (tenendo conto delle disposizioni vigenti in materia di accertamento sulle dichiarazioni fiscali) e quelli fiscali denunciati dal contribuente (fatture elettroniche, corrispettivi telematici, liquidazioni Iva, dichiarazione dei redditi etc.).
Per evitare l’uso fraudolento dei fondi da parte delle organizzazioni criminali, inoltre, resta all’Agenzia delle Entrate la facoltà di inviare i dati dei propri accertamenti alla Guardia di Finanza, che poi valuterà se avviare o meno un’indagine.
Quando e come dovranno essere restituiti i contributi a fondo perduto
Riguardo alle modalità di recupero delle somme, come accennato sopra, resta sempre al contribuente la facoltà di ravvedersi in tempo, qualora si renda conto di aver percepito ingiustamente gli aiuti statali. In caso contrario, in assenza di azione volontaria da parte del percettore, spetta all’Agenzia delle Entrate il recupero.
Sia per quanto riguarda i contributi a fondo perduto del decreto Sostegni, sia per quanto riguarda i bonus erogati a seguito del decreto Rilancio, in questo caso i tempi di recupero coincidono con quelli stabiliti dal DL 185/2008 (art. 27, comma 16), per cui l’atto di recupero del contributo deve essere notificato, a pena di decadenza, entro il 31 dicembre dell’ottavo anno successivo a quello del relativo utilizzo.
Questo vuol dire che, tenuto conto dei tempi di approvazione e riconoscimento, per i contributi a fondo perduto del decreto Sostegni il recupero potrà avvenire entro il 31 dicembre 2029, mentre per i contributi del decreto Rilancio il recupero potrà avvenire entro il 31 dicembre 2028.
Contributi fondo perduto Covid, il Fisco batte cassa: chi deve restituirli e quando - QuiFinanza
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