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Tuesday, April 13, 2021

Dl Sostegni da 40 miliardi, via Imu e costi fissi. Gi emendamenti - QuiFinanza

Lo scostamento di bilancio che il Consiglio dei ministri si appresta a varare in settimana in vista del Dl sostegni bis – difficile che la riunione si tenga domani – dovrebbe ammontare a 40 miliardi, di cui, apprende l’Adnkronos da fonti di governo, 10 miliardi andranno a ‘coprire’ due mesi di ristori per le imprese – tra queste bar, ristoranti, palestre ecc. – costrette a chiudere i battenti o a limitare le attività per la stretta anti-Covid.

Nei 40 miliardi che il governo dovrà farsi autorizzare dalle Camere sono poi compresi una quota di costi fissi, come affitti e bollette, nonché il rinvio di alcune tasse e misure di liquidità per le imprese. Confermato che una parte del Recovery che resterebbe fuori dalle risorse che arriveranno da Bruxelles sarà finanziato in extradeficit. Si tratta di 30 miliardi che, riferiscono fonti del Mef, verranno spalmati su otto anni. Un arco temporale che va oltre il 2026, dunque, così da ‘coprire’ anche opere che rischierebbero di restare fuori dai tempi dal Recovery.

I fondi destinati a finanziare progetti che rischierebbero di restare fuori dal Recovery entreranno dunque nello scostamento di 40 miliardi che sarà al vaglio del Cdm, per la quota parte che interesserà l’anno in corso, circa 4 miliardi di euro.

Lettura in Senato

Contrariamente alle intenzioni della vigilia, il dl Sostegni va verso due sole letture e quindi il cantiere delle modifiche al testo si aprirà e chiuderà in Senato. Secondo quanto si apprende, infatti, si sarebbe preso atto che i tempi sono troppo stretti e che ci sarebbe il rischio di sovrapposizioni con il decreto imprese che l’esecutivo Draghi varerà con le risorse del nuovo scostamento che è all’ordine del giorno del consiglio dei ministri di mercoledì prossimo.

E poichè Montecitorio rischierebbe così di non toccare palla, nei giorni scorsi si sono tenute riunioni tra Senatori e Deputati per concordare i temi su cui incentrare le modifiche al decreto, a cominciare dal tema dei costi fissi e quindi degli affitti che le imprese si trovano a dover pagare seppur con le saracinesche abbassate. Non è inoltre escluso, a quanto si apprende, che la dote di 550 milioni di euro prevista per le modifiche possa crescere attingendo al nuovo scostamento.

Emendamenti

Si va verso la predisposizione di circa 500 emendamenti “segnalati” sui 2.852 presentati oggi alla scadenza del termine nelle commissioni Finanze e Bilancio del Senato. Quelli cioè su cui i gruppi puntano e che saranno concretamente posti in votazione nelle Commissioni. Nella conversione del dl sostegni “il Pd ritiene essenziale un primo intervento nell’azzeramento dei costi fissi per i pubblici esercizi, la ristorazione e per la filiera del turismo, azzeramento degli oneri per l’occupazione del suolo pubblico, esenzione della seconda rata dell’IMU per i settori più fragili della filiera del turismo, insieme ad un credito d’imposta per le locazioni sono le nostre priorità per evidenziare il nostro sostegno nei confronti dei settori più fragili ma così importanti per i servizi erogati e che spesso rappresentano il volto e la la luce delle nostre città”. E’ quanto ha detto il senatore Daniele Manca, capogruppo Pd in commissione Bilancio a Palazzo Madama sottolinea le priorità contenute negli emendamenti DEM al Dl Sostegni.

“Il grido di dolore dei pubblici esercizi, dei ristoranti, degli operatori del turismo e delle attività più colpite dalle restrizioni va compreso e richiede risposte urgenti dal governo che come sappiamo tutti anticipa con il DEF un nuovo scostamento per affrontare con risorse aggiuntive non solo nuovi ristori ma soprattutto le misure necessarie per garantire la liquidità alle imprese per la ripartenza. Le prime misure economiche, le più importanti, la velocizzazione del piano vaccinale e la programmazione delle riaperture in sicurezza sono gli assi portanti dell’attività del Governo”, scrive Manca.

“Al fine di sostenere il settore turistico-ricettivo e termale, per l’anno 2021 non è dovuta la seconda rata dell’imposta municipale propria (IMU)” per gli “immobili delle imprese operanti nel settore turistico-ricettivo e termale”. Stop anche alla Tari per le aziende del settore turistico-alberghiero, chiede la Lega in due emendamenti al Dl Sostegni depositato nelle commissioni Bilancio e Finanze del Senato.

Per il settore alberghiero e i centri commerciali la Lega chiede “agevolazioni per l’Imu” anche sugli immobili “concessi in locazione, oppure oggetto di un contratto di affitto di ramo d’azienda, mediante un credito d’imposta in misura pari all’Imu versata nel 2020 per detti immobili, a condizione che le parti pattuiscano, entro il 31 dicembre 2021, una riduzione del canone dovuto per il 2020 o il 2021 almeno pari alla predetta imposta”.

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