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Friday, April 2, 2021

Il rischio truffa per i clienti Intesa Sanpaolo arriva via sms - La Stampa

“Gentile Cliente, per continuare ad accedere alle app è obbligatorio aggiornare i dati al seguente link...” Firmato Gruppo Isp, ovvero Intesa Sanpaolo. Quella che sta arrivando via sms a diverse persone è la più classica – e probabilmente pericolosa – delle truffe online. Un trend in constante aumento e acutizzando dall’emergenza sanitaria che ha fatto esplodere il consumo di internet. Portando sul web anche persone che mai prima d’ora avevano navigato in rete. 

Intesa Sanpaolo e i suoi clienti sono quindi vittime ancora una volta di un attacco in piena regola: cliccando sul link – operazione da evitare assolutamente – si apre una schermata che richiama in tutto e per tutto quella della banca. Certo, l’url è diversa, ma si tratta di un dettaglio che rischia di sfuggire alla maggior parte dei clienti. 

Anche perché l’attenzione dell’utente finisce per essere catalizzata dall’alert in rosso: “Nuova modalità di accesso”. Un messaggio che viene anche spiegato in modo razionale: “Gentile cliente, come previsto dalla normativa europea Psd2, per continuare ad accedere a www.intesasanpaolo.com e per operare online è necessario aggiornare i propri dati”. 

La direttiva comunitaria ha imposto maggiori criteri di sicurezza richiedendo una doppia autenticazione ai propri clienti. Motivo per cui una richiesta del genere potrebbe sembrare in qualche modo lecita. E a seguire, infatti, compare una schermata che richiede l’inserimento di codici e password personali con i quali i ladri sperano di entrare nei conti correnti degli ignari clienti. 

D’altra parte con le persone costrette sempre più spesso in casa dall’imposizione di misure restrittive varate per contrastare la diffusione del coronavirus, i truffatori cercano di cogliere le occasioni derivanti da un maggior volume di traffico internet: i dati di un recente report dell’Agcom mostrano come il traffico medio sia aumentato in maniera costante a partire proprio da marzo 2020.

In questo modo si è creato un ambiente ancora più favorevole a imbrogli online e attacchi informatici di vario tipo. Tra queste, sempre l’Agcom ricorda le truffe finanziarie e commerciali, come quelle relative a prodotti farmaceutici e biomedicali; ma anche il furto di dati personali, con la diffusione di applicazioni dannose; fino ad arrivare agli “attacchi di natura ‘distruttiva’, come la criptazione dei dati di un sistema seguita dalla richiesta di un riscatto e quelli mirati all’adescamento di minori durante le video lezioni”.

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