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Monday, October 11, 2021

Osservatorio Continental: over 50 scettici, l'elettrico piace in provincia - Vaielettrico.it

Oltre un italiano su due è interessato ad acquistare un’auto elettrica. Ma il 43,9% è frenato dall’elevato costo d’acquisto. Serve anche una maggiore e chiara comunicazione, cosa che oggi non sembra esserci. Perché tre italiani su quattro dichiarano di riconoscere un’auto elettrica e ibrida, ma solo il 47% sa cos’è un ibrido plug-in. Sono questi i dati principali dell’Osservatorio Continental sulla Mobilità e sulla Sicurezza 2021.

I dubbi sulle auto elettriche esistono nella testa degli italiani, ma sono superabili se si uniscono le forze. Perché oltre un italiano su due si dichiara potenzialmente interessato all’acquisto di una vettura elettrica, sebbene ci sia una diffusione delle colonnine di ricarica non omogenea e, tra i fattori di criticità, un prezzo d’acquisto elevato.

Temi che, però, trovano un contraltare nella voglia di rispettare l’ambiente. E nella sorpresa di guidare un’auto elettrica, che spesso si pensa meno prestazionale di quella che invece risulta essere. I dati dell’osservatorio Continental sulla Mobilità e sulla Sicurezza 2021 offrono uno spaccato molto particolare della mobilità elettrica italiana di oggi, un fenomeno che si presenta come molto attuale ma anche distante da una fetta consistente della popolazione.

Osservatorio Continental sulla Mobilità e sulla Sicurezza 2021, i numeri della mobilità elettrica in Italia  

L’analisi parte da una necessità, quella di riformare un settore che, dal 2035, come sancito dall’Europa, dovrà obbligatoriamente dire addio alle auto endotermiche per abbassare il livello di emissioni di CO2 almeno del 55%. Di contro, però, gli italiani non appaiono pronti a questo cambiamento se non verranno ben istruiti e indirizzati.

In un’interessante analisi dell’istituto di ricerca Euromedia Research, diretto da Alessandra Ghisleri (l’intervista nel video alla fine di questo paragrafo) si percepisce come ci sia ancora molto da lavorare. Perché se è vero che l’ibrido è visto come una fase di transizione per arrivare all’elettrico, è altrettanto vero che quest’ultimo ancora divide.

«In Italia il  66,1% della popolazione intervistata per la nostra ricerca per l’Osservatorio Continental ha detto di essere interessata ad acquistare un’auto elettrica – le parole di Alessandra Ghisleriil 12% ha già guidato un’elettrica ma solo lo 0,8% possiede una vettura con la spina. Il dato più interessante, sul quale riflettere, però è un altro: il 63,7% si sente informato sul tema, ma solo il 47% sa cos’è una ibrida plugin e riesce a carpirne le differenze con una vettura elettrica. Manca un certo livello di conoscenza, per incentivare l’acquisto e la diffusione della mobilità elettrica. Senza dimenticare che per i baby boomers la vettura elettrica è vista come un’auto di lusso. Sono loro i più restii al cambiamento. Ma le persone dai 50 anni in su sono anche quelle con maggiore disponibilità economica». 

Economicità e manutenzione al minimo, il tutto ancora da comunicare

Il 52% degli intervistati identifica la mobilità elettrica solo per l’utilizzo urbano e si dichiara poco propenso ad un uso su lunga percorrenza. Senza dimenticare che, alla domanda se una vettura elettrica sia più economica o meno di una a motore endotermico, il 18,3% non sa rispondere. Tra gli aspetti negativi i costi eccessivi d’acquisto (43,9%) l’autonomia limitata (38,7%), la poca diffusione delle colonnine (37,4%) e poco altro. 

Il 71% degli italiani nelle condizioni ideali per passare all’elettrico. Ma non lo sa

Gli interessati all’acquisto di un’auto elettrica sono soprattutto i giovani, che si trovano principalmente in comuni di provincia e non nelle grandi città. Di certo ci troviamo di fronte ad un circolo vizioso nel quale devono interagire, simultaneamente, case auto, consumatori, istituzioni e concessionari sul posto. Questi ultimi sono la forza capillare sul territorio e possono davvero informare sui vantaggi di un elettrico i consumatori, i quali non hanno mai avuto la possibilità di effettuare test drive elettrici nel 62,1% dei casi tra gli intervistati.

I tempi, insomma, non saranno brevi ma la strada appare ormai spianata: case auto e tecnologia sono avanti, le istituzioni seguono invece a fatica: «L’Osservatorio 2021 ci racconta una società propensa e incuriosita dalla svolta elettrica ma che non sembra ancora pronta ad affidarsi completamente a questa nuova frontiera» le parole di Alessandro De Martino, Amministratore Delegato di Continental Italia, del quale potete vedere l’intervista video in copertina.

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«Emerge un problema reale di preparazione del consumatore dovuto alla poca chiarezza comunicativa che non abbatte i pregiudizi del pubblico _ aggiunge il manager _. Ad oggi solo un italiano su otto ha provato a guidare una BEV a fronte di diversi segmenti di mercato potenziali quali ad esempio coloro che vivono in provincia, in una casa autonoma con spazio per una colonnina e percorrono meno di 150 chilometri al giorno, pari circa al 71% degli intervistati. Serve l’impegno di tutti, case auto, noleggiatori, concessionari e fornitori di energia elettrica. Se lavoreranno in sinergia si potrebbero fare dei grandi passi in avanti».

Sviluppo rallentato? No, se tutti gli attori in campo remano nella stessa direzione

In chiusura Andrea Marinoni, partner di Kearney, pone l’accento su una possibile criticità: «Dal nostro studio emerge che i fattori di unicità e di complessità che caratterizzano il mercato italiano potrebbero rallentare lo sviluppo della mobilità elettrica nei prossimi anni – le sue parole – l’e-mobility è un ecosistema complesso, costituito da più elementi da sviluppare in modo armonico: intorno a performance dei veicoli, normative chiare e infrastruttura adeguata, vi è anche l’opportunità di introdurre nuovi servizi integrati a valore aggiunto. Serve una vera alleanza tra i protagonisti della filiera della mobilità. L’obiettivo? Assicurare coordinamento nelle scelte alla base dello sviluppo della stessa».

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