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Saturday, November 6, 2021

Btp Futura, come funziona la quarta emissione che punta sulla crescita dell’Italia - Corriere della Sera

Btp Futura, come funziona la quarta emissione che punta sulla crescita dell'Italia

Torna il Btp Futura. Da lunedì 8 novembre (fino al 12 novembre, salvo chiusura anticipata) il Tesoro metterà sul mercato una nuova emissione di titoli «formato famiglia» con cedola fissa crescente e ancorata alla crescita del Pil. Una mossa che merita attenzione, visto che sui mercati la crescita dell’inflazione è uno dei temi caldi del momento. Ed è forse arrivata l’ora di diversificare la componente di strumenti presenti nel portafoglio titoli. Immettere una maggiore quantità di titoli azionari a tutto tondo, azioni singole o Etf e fondi d’investimento specializzati. Oppure destinarlo a titoli obbligazionari, commisurando emissioni governative con strumenti debitori di società. O misto, spostando le percentuali a favore di una delle due tipologie di prodotti.

La diversificazione del Tesoro

All’interno del comparto obbligazionario, dove la presenza di titoli di Stato italiano è spesso prevalente, si può a sua volta dar vita ad una diversificazione significativa. Grazie alla capacità del Dipartimento del Tesoro di offrire agli investitori una vasta gamma di strumenti. Dai tradizionali e di breve durata Bot ai Btp cinquantennali. Senza dimenticare, naturalmente, i Cct, la cui cedola variabile potrebbe venire in aiuto dei portafogli, qualora il livello dei rendimenti di mercato si porti gradualmente verso valori crescenti. Da metà luglio dello scorso anno, un’emissione a cedola fissa, ma crescente, è stata collocata per oltre 17 miliardi di euro in tre differenti durate e livello di flusso cedolare. Le quotazioni hanno risentito di momenti favorevoli e sfavorevoli del mercato finanziario, come riportato in tabella che le mette a confronto.

Btp Futura, come funziona la quarta emissione che punta sulla crescita dell’Italia
La quarta volta

E adesso ci sarà il Ritorno al Futura, parafrasando il titolo di un famoso film. L’emittente pubblico italiano, proporrà in sottoscrizione il quarto Btp Futura, l’unico titolo di Stato destinato esclusivamente ai risparmiatori privati (cosiddetto mercato retail) e i cui proventi finanziano gli interventi adottati nel corso dell’anno per la ripresa economica del Paese. Durata dodici anni, avendo al servizio tre differenti cedole, il cui valore salirà nel corso degli anni. Il momento potrebbe essere quello giusto, perché non si può escludere che i rendimenti di mercato, in prospettiva, possano aumentare.

Il flusso delle cedole

Nel dettaglio, il ministero dell’Economia ha fissato a 0,75%, 1,25% e 1,70% le cedole minime garantite per il nuovo Btp Futura a 12 anni. La serie dei tassi cedolari minimi garantiti della quarta emissione del Btp Futura sarà, pertanto: 0,75% dal primo al quarto anno; 1,25% dal quinto all’ottavo anno e 1,70% dal nono al dodicesimo anno. I tassi cedolari definitivi saranno annunciati alla chiusura del collocamento e non potranno comunque essere inferiori ai tassi cedolari minimi garantiti. In particolare, il tasso cedolare fissato per i primi 4 anni di vita del titolo resterà invariato, mentre in base alle condizioni di mercato potranno essere rivisti al rialzo solo i tassi cedolari relativi ai due successivi quadrienni.

I premi fedeltà

La difficoltà di predire il futuro dei rendimenti di mercato viene in parte lenita dal premio fedeltà, riservato a chi mantiene il Btp in portafoglio per otto o per dodici anni, dopo averlo sottoscritto in fase di emissione nella settimana che va dall’8 al 12 novembre prossimi. Chi manterrà il Btp Futura in emissione fino a scadenza, potrà incassare, in due differenti momenti, fino al 6% di premio, calcolato sul capitale investito, se la crescita del Prodotto interno lordo del nostro Paese si attesterà a valori medio alti. Certo, sarà difficile mantenere il livello di crescita economica prevista per quest’anno, ma, come si suole dire, mai dire mai. Nel dettaglio, ricorda il Tesoro, per il titolo che avrà una scadenza di 12 anni sarà previsto un doppio premio fedeltà: alla fine dei primi otto anni di vita del titolo l’investitore che avrà detenuto il Btp Futura sin dall’emissione avrà diritto a un premio intermedio pari al 40% della media del tasso di crescita del Pil nominale registrato dall’Istat nei primi otto anni di vita del titolo, con un minimo dello 0,4% del capitale investito, fino ad un massimo dell’1,2%. Alla scadenza finale (dopo i successivi quattro anni), agli investitori che avranno continuato a detenere il titolo senza soluzione di continuità dall’emissione fino alla scadenza, verrà corrisposto un premio finale che includerà due componenti: la prima pari al restante 60% della media del tasso di crescita del Pil registrato nei primi otto anni del titolo, con un minimo dello 0,6% fino a un massimo dell’1,8%; la seconda pari al 100% della media del tasso di crescita del Pil registrato dall’Istat dal nono al dodicesimo anno, con un minimo dell’1% e un massimo del 3% del capitale investito.

Cosa cambia con la chiusura anticipata

Il titolo sarà collocato alla pari (prezzo 100) sul mercato attraverso la piattaforma elettronica Mot di Borsa Italiana per il tramite di due banche dealers: Intesa Sanpaolo e Unicredit. Il collocamento non prevede eventuali riparti, né sarà applicato alcun tetto massimo assicurando la completa soddisfazione degli ordini, salvo facoltà da parte del Ministero di chiudere anticipatamente l’emissione. L’eventuale chiusura anticipata non potrà comunque avvenire prima di mercoledì 10 novembre, garantendo dunque al risparmiatore almeno tre intere giornate di collocamento. Nel caso la chiusura anticipata avvenisse alle 17.30 del terzo o del quarto giorno di collocamento, i tassi cedolari definitivi verranno fissati nella mattina del giorno successivo a quello di chiusura del collocamento. La data di regolamento di tutti gli ordini di acquisto eseguiti è unica e coincide con quella di godimento. Al sottoscrittore non verranno applicate commissioni per acquisti nei giorni di collocamento, mentre sul rendimento del titolo si continuerà ad applicare l’usuale tassazione agevolata sui titoli di Stato pari al 12,5% e l’esenzione dalle imposte di successione come per gli altri Buoni del Tesoro Pluriennali.

Il precedente

Il Btp Futura collocato sei mesi fa circa è, al momento, il titolo di questa generazione con la durata maggiore, sedici anni. La cedola iniziale, 0,75%, e la cedola finale, 2 per cento, distano di 1,25 punti. Pochi, molti? Ipotizzare che accadrà fra sedici anni in materia di economia e finanza correlata è pressoché impossibile. Ma la sola scelta di incrementare il valore della cedola, in quattro differenti date e con quattro diversi flussi per interessi, testimonia della considerazione che l’emittente governativo italiano ha nei confronti del futuro sia dell’economia, ipotizzata in crescita, ma senza esagerazioni, sia del livello dei tassi d’interesse, essi pure in ripresa, ma pure qui moderata.

La prospettiva

Sei mesi nei quali la prospettiva sanitaria, in primo luogo, ed economica e finanziaria, a seguire, è molto cambiata. In meglio, perché un ritorno di ottimismo sul futuro della stessa economia ha avuto riflessi importanti sui prezzi delle materie prime. E, a cascata, sulle prospettive inflazionistiche: le ipotesi di forti rialzi del costo della vita si susseguono, forse anche forzatamente. E gli effetti sui rendimenti dei titoli di Stato di Eurozona sono palpabili: il rendimento del Bund decennale tedesco è salito dal meno 0,66% d’inizio anno all’attuale meno 0,15 per cento. Il Btp decennale, dal canto suo, è passato dallo 0,51% ad inizio gennaio scorso al livello di 0,90 per cento, in questi giorni.

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