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Friday, November 5, 2021

Ddl Concorrenza: cosa cambia per gli automobilisti con la norma sull’rc auto - La Repubblica

Tra le novità del Ddl Concorrenza ce n'è una che fa meno rumore, ma potrebbe incidere in modo significativo sulla vita dei consumatori. E in particolare, di automobilisti e motociclisti. Il provvedimento infatti estende l'obbligo del risarcimento diretto anche "alle imprese di assicurazione con sede legale in altri Stati membri" che operano in Italia.

Una modifica che secondo il presidente di Assoutenti Furio Truzzi è dettata "dalla solita lobby delle assicurazioni" e che provocherebbe una "grave distorsione della concorrenza e una riduzione dei diritti degli assicurati nella scelta polizze RC auto tradizionali", mentre altre realtà, come Konsumer, pur essendo meno critiche auspicano, comunque, una riforma di questo istituto.

Di cosa stiamo parlando. Il risarcimento diretto è obbligatorio, per le compagnie italiane e solo per i sinistri che coinvolgono due veicoli, dal 2007. Prima era su base volontaria. Significa che, dopo un incidente stradale con danni o lesioni, il danneggiato si rivolge direttamente alla sua compagnia, che lo risarcisce. In alcuni casi "stacca" un assegno e lascia che sia il cliente a riparare l'auto dove meglio crede, in altri versa solo l'importo effettivamente fatturato dal carrozziere o dal meccanico, che spesso è convenzionato con la compagnia. Dopo di che la compagnia "si riprende" la somma da quella dell'automobilista che ha causato il danno.

Ma non è facile come sembra. Il danno viene valutato sulla base di una tabella fissata ogni anno da un comitato tecnico. Un incidente automobilistico in una data regione, ad esempio, può essere valutato 2000 euro. Quindi, se il danno effettivo è di 2500 euro, la compagnia verserà 2500 euro al cliente, ma dall'assicurazione del "colpevole" ne otterrà solo 2000, rimettendoci quindi 500 euro. Dall'altra parte, se il danno è inferiore, a rimetterci è la compagnia di chi lo ha causato, che pagherà una somma superiore.

Le proposte sul campo. Proprio questa incertezza, è la tesi di Stefano Mannacio, responsabile assicurazioni di Assoutenti, contribuisce a mantenere alti i premi rc auto. A farne le spese sono soprattutto i motociclisti e i proprietari di auto più care che, in caso di danno, comportano esborsi maggiori per chi li assicura.

"La prova è che le compagnie estere che operano in Italia oggi sono più competitive, con preventivi spesso più convenienti. Una su tutte è Prima Assicurazioni, un broker che si avvale di compagnie estere e oggi ha circa un milione di clienti. Obbligare anche queste al risarcimento diretto è un regalo a un settore che, già oggi, è un oligopolio di fatto". Per questo Assoutenti propone l'abolizione del risarcimento diretto e un ritorno al vecchio principio secondo il quale

"chi rompe, paga". Così facendo, insomma, il risarcimento non sarebbe più un problema della compagnia del danneggiato, ma di quella dell'automobilista che ha provocato il danno, la quale "avrà tutto l'interesse a verificare, con perizie accurate, l'esatta entità del danno". Abolire questo meccanismo, continua l'esperto, favorirebbe anche le compagnie più piccole che potrebbero così concentrarsi sull'offerta di preventivi più convenienti possibile, anche alla luce del fatto "che gli incidenti sono in diminuzione" e quindi è meno probabile che debbano sborsare soldi per risarcire la controparte.

La pensa diversamente Massimo Treffiletti, responsabile assicurazioni di Konsumer ed ex Ania: "Il risarcimento diretto favorisce il danneggiato, che può rivolgersi alla propria compagnia anziché a una che non conosce, diminuendo anche il rischio di contenziosi: non pensiamo che debba essere eliminato, dovrebbe però essere facoltativo, come del resto ha già chiesto la Corte Costituzionale nel 2009". Konsumer propone anche di riformare il meccanismo: "Il problema è che oggi la compagnia di chi causa il danno, rimborsa a occhi chiusi perché non può conoscere i reali importi versati al danneggiato. Si basa esclusivamente sulle tabelle dei forfait: serve invece più controllo e vigilanza sulle liquidazioni effettuate".

La modifica alla norme sul risarcimento diretto è anche l'occasione per ribadire proposte di riforma più ampie del settore. Ad esempio Konsumer chiede una revisione del sistema bonus-malus, "che da tempo non rispecchia più il reale rischio di sinistrosità degli automobilisti" e che "andrebbe sostituito con un ranking assicurativo in grado di dare un peso anche ad altri elementi di valutazione del rischio come, ad esempio, i punti patente del conducente o gli indici di riparabilità del veicolo assicurato".

Assoutenti invece ribadisce l'idea della portabilità del certificato assicurativo, che consentirebbe di lasciare una compagnia prima della scadenza dell'annualità senza perdere un euro, e la riforma dell'autorità di vigilanza che non dovrebbe spettare alla Banca d'Italia: "Occorre ripristinare il controllo del Parlamento con rigorose procedure di selezione, nella nomina dei quadri apicali".

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