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Sunday, December 12, 2021

Bollette, nuova stangata a gennaio: il governo cerca altri tre miliardi - La Repubblica

Roma - È in arrivo una nuova stangata per le bollette dell’energia. E se il governo vuole andare incontro a cittadini e piccole imprese dovrà stanziare almeno altri 3 miliardi, oltre ai 3,8 già messi da parte nelle ultime settimane.

Gli allarmi lanciati nelle ultime settimane da esperti, industriali e associazioni dei consumatori si concretizzeranno negli ultimi giorni dell’anno, quando verranno comunicati gli aggiornamenti per le tariffe di elettricità e gas naturale, in vigore per il periodo gennaio-marzo 2022. Per il sesto trimestre consecutivo, aumentano i costi delle bollette e saranno rincari da record. Le cifre sono già da qualche giorno sul tavolo del governo, dopo una serie di incontri con i vertici dell’Arera, l’Authority che per legge predispone le revisioni trimestrali delle tariffe. Per le famiglie e per le piccole imprese, l’energia elettrica aumenterà tra il 20 e il 25% rispetto ai tre mesi precedenti, mentre ancora più pesante sarà la crescita per il gas naturale, in un intervallo previsto tra il 35 e il 40%.

Ecco spiegato il motivo per cui il governo, già da tempo, sta “mettendo da parte” una provvista finanziaria da utilizzare per sterilizzare almeno una parte degli aumenti previsti. Un primo provvedimento, inserito già nella prima bozza della legge di Bilancio, ha stanziato 2 miliardi di euro. Mentre il consiglio dei ministri di pochi giorni fa, ha deliberato risorse aggiuntive per altri 1,8 miliardi. Tutti soldi che andranno in particolare alle famiglie maggiormente in difficoltà.

Ma questo non risolve altri due problemi sostanziali legati agli aumenti di fine anno. Non sono ancora previsti interventi in favore delle imprese; ma soprattutto i fondi finora accantonati non sono sufficienti per una riduzione significativa della spesa a carico dei consumatori.

La tabella con le cifre e le proiezioni di quanto manca per arrivare a ridurre almeno della metà (se non oltre) gli aumenti in arrivo è sulla scrivania del ministro dell’Economia Daniele Franco. Mancano all’appello almeno altri 3 miliardi, ma non è detto che debbano per forza di cose essere ragrannellati togliendoli da altre voce di bilancio.

Ma andiamo con ordine. Come mai la bolletta energetica aumenterà ancora? Perché la ripresa dopo i lockdown ha portato a un’improvvisa corsa dei prezzi delle materie prime. Il petrolio ha quasi raddoppiato il valore del barile da inizio anno. Ma il vero fenomeno riguarda il prezzo del metano: oltre agli usi industriali e per il riscaldamento domestico, il gas naturale stanno sostituendo ovunque nel mondo le centrali a carbone. Oltre a essere considerato il combustibile che accompagnerà le rinnovabili verso la transizione ecologica dei prossimi anni. Da qui il motivo che ha spinto i prezzi a salire del 400% da inizio anno.

E come mai l’aumento del gas per il prossimo trimestre è molto più elevato rispetto all’elettricità? Perché si va verso il periodo più freddo dell’anno e si presume che aumenti la domanda di materia prima da utilizzare per il riscaldamento di case e uffici. Non a caso, il prezzo del gas sul mercato olandese, il più importante punto di scambio in Europa, è tornato a salire da un mese a questa parte, a un passo dal record storico di inizio ottobre.
Ma il premier Mario Draghi e i suo ministri devono trovare il modo di traguardare il momento più difficile dell’anno, con nuovi aumenti che vanno aggiungersi a quelli già avvenuti terzo e quarto trimestre dall’anno. La fine del tunnel si intravede: gli esperti di materie prime prevedono che i prezzi cominceranno a calare con il secondo trimestre dell’anno, per poi scendere più velocemente nella seconda parte del 2022.

Ma servono almeno altri 3 miliardi. Una delle ipotesi di cui si è parlato negli incontri tra tecnici di Authority e ministeri prevederebbe la possibilità di cancellare l’Iva che pesa sulle bollette. In questo modo, ci sarebbe un aiuto consistente anche in favore delle imprese, in particolare le più energivore. Anche per rispondere alle critiche del presidente di Confindustria Carlo Bonomi che ieri ha dichiarato che a suo avviso il «governo non sta sottovalutando l’inflazione ma tutta una serie di aumenti che generano inflazione», come le materie prime.

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