Gli uomini più ricchi del mondo stanno vendendo inusuali quantità di azioni delle loro aziende, e gli analisti finanziari si domandano che cosa stia succedendo. Elon Musk, Mark Zuckerberg, la famiglia Walton, i cofondatori di Google e altri miliardari hanno venduto azioni per 63,5 miliardi di dollari solo nel mese di novembre, il 50% in più rispetto a un anno fa.
Musk, fondatore di Tesla e uomo più ricco del mondo, ha ceduto azioni della sua azienda per 9,85 miliardi di dollari: 6,9 miliardi nella prima settimana di novembre e altri 1,9 miliardi tra il 15 e il 16 dello stesso mese. Alcune delle azioni sono state cedute per soddisfare obblighi fiscali connessi all'esercizio di stock option, ma la dismissione è stata tale da far calare il valore del titolo prima del 6% e poi di un ulteriore 1%.
Sempre pronto a scherzare, Musk ha dichiarato che sta pensando di lasciare Tesla per dedicarsi a una nuova carriera come influencer, ma nessuno gli crede. Kylie Jenner, la influencer più pagata, guadagna un milione di dollari per ogni post su Instagram, ma ne dovrà fare ancora qualche decina di migliaia per sperare di avvicinarsi ai livelli di ricchezza di Trump.
Certo è che molti altri miliardari negli ultimi mesi, e soprattutto in novembre, si sono liberati di una montagna di azioni delle loro aziende. Daniel Taylor, esperto di trading alla Pennsylvania University, ha confermato al “Wall Street Journal” che le vendite del 2021 sono senza precedenti e che nell’ultimo decennio non si era mai visto niente di simile. Le più vendute sono state le azioni delle aziende tecnologiche. Satya Nadella, amministratore delegato di Microsoft, si è liberato di metà delle sue azioni, incassando 374 milioni. Larry Page e Sergey Brin, cofondatori di Google, hanno venduto ciascuno 600 mila azioni, incassando 1,5 miliardi. Zuckerberg ha liquidato azioni di Meta (il nuovo nome di Facebook) per 4,5 miliardi. Ma anche nei settori non tecnologici i proprietari delle aziende si sono liberati di molti titoli. Una delle famiglie più ricche del mondo, quella dei Walton (supermercati Walmart), aveva venduto nel 2020 azioni per 1,5 miliardi: quest’anno ha superato i 6,5 miliardi.
Di solito, quando accadono fenomeni come questi, ci si domanda che cosa sappiano i ricchi che la gente comune ancora non conosce. Ci sarà una brusca correzione degli indici di Borsa? Un asteroide sta per cadere sulla Terra? La Russia sta per invadere l’Ucraina? E’ imminente una nuova inversione dei poli magnetici del pianeta? Secondo quanto ha riferito il professor Daniel Taylor al Journal, la spiegazione potrebbe essere molto più semplice: la riforma fiscale annunciata da Biden, che mira a colpire le imprese con tassazioni più alte e a non risparmiare i capital gains, avrebbe consigliato molti super ricchi a vendere subito per risparmiare sulle tasse che dovrebbero pagare in futuro quando la nuova legge sarà in vigore. Taylor ha calcolato che liquidando oggi le azioni si risparmiano 8 milioni di tasse ogni 100 milioni di incasso: i Walton, grandi sostenitori del partito repubblicano, hanno ad esempio già risparmiato 520 milioni, con i quali pensano di fare cose più utili che finanziare le demagogiche riforme di Biden.
Ma le tasse potrebbero essere solo una delle motivazioni che spingono a vendere. L’altra è che gli indici di Borsa continuano a salire qualunque cosa accada nel mondo e la bolla, con l’inflazione che galoppa e la conseguente fine del denaro facile, potrebbe essere vicina a scoppiare. I miliardari comprano quando i prezzi sono bassi e vendono quando sono alti e stanno per scendere: i ricchi sanno quello che fanno, e bisogna sempre tenerli d’occhio.
Perché i miliardari americani stanno vendendo le azioni delle loro aziende - La Stampa
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