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Friday, March 18, 2022

ENI, il piano al 2025. Cambia la politica dei dividendi - SoldiOnline.it

Il dividendo del Cane a Sei zampe sarà corrisposto in quattro rate trimestrali paritarie a settembre 2022, novembre 2022, marzo 2023 e maggio 2023

eni_20ENI ha presentato il Piano Strategico 2022-2025 alla comunità finanziaria e ha fornito alcune indicazioni sulla politica dei dividendi nel periodo in esame, che prevede un'importante novità: il dividendo sarà corrisposto in quattro rate trimestrali paritarie a settembre 2022, novembre 2022, marzo 2023 e maggio 2023.

La strategia del Cane a sei zampe è volta a garantire la sicurezza e la sostenibilità del sistema energetico mantenendo una netta focalizzazione sulla transizione energetica equa e sulla creazione di valore per gli stakeholder.

In particolare, ENi si focalizzerà sull’upstream e sulle partnership con Paesi produttori per reperire opportunità di forniture di gas alternative e addizionali. Inoltre, il Cane a sei zampe accelererà gli obiettivi di decarbonizzazione, offrendo ai clienti prodotti e servizi sempre più decarbonizzati per abbattere le emissioni scope 1, 2 e 3.

ENI ha segnalato che nei prossimi dieci anni verrà sviluppato il primo impianto commerciale relativo alla fusione magnetica aprendo potenzialmente la strada a una fonte illimitata di energia pulita e sicura.

Nel dettaglio, nell'ambito dell'upstream ENI prevde una crescita media della produzione del 3% all’anno, 1,7 milioni di barili equivalenti al giorno (Mboe/d) nel 2022, partendo dai 1,66 Mboe/d nel primo trimestre del 2022, per arrivare a un plateau di circa 1,9 Mboe/d nel 2025. La componente gas crescerà progressivamente sino al 60% al 2030 e oltre il 90% dopo il 2040 e nel contempo l’olio si ridurrà nel medio e lungo termine.

Sono previsti investimenti per circa 4,9 miliardi di euro nel 2022, con 4,5 miliardi di euro in media nel corso del piano.

Sempre nell'upstream, il Free Cash Flow organico cumulativo (post capitale circolante) è stimato a circa 29 miliardi di euro nell’ambito del piano.

Allo stesso tempo la cash neutrality media dell’upstream diminuirà fino a circa 25 dollari/boe, dai 30 dollari/boe del 2021).

plenitudeInoltre, ENI punta ad ampliare l’offerta di prodotti e servizi energetici decarbonizzati.

A questo proposito Plenitude è la società del gruppo che opera nell’ambito della catena del valore dell’energia verde e che integra rinnovabili, soluzioni di energia per i clienti e un'ampia rete di ricarica per veicoli elettrici secondo un modello definito per creare valore. L'EBITDA pro forma di Plenitude dovrebbe più che raddoppiare per la fine del piano rispetto al 2021, fino a 1,4 miliardi di euro.

ENI ha segnalato che il processo di quotazione di Plenitude a Piazza Affari sta proseguendo ed è stato compilato il documento di registrazione con la Consob.

Il piano industriale di ENI prevede un capex medio annuo di circa 7 miliardi di euro nel corso del periodo in esame, con un Capex per il 2022 pari a 7,7 miliardi (esclusi i soggetti valutati con il metodo del patrimonio netto)

Per finanziare la crescita, ENI aumenterà la quota degli investimenti dedicati alle nuove soluzioni energetiche ad almeno il 30% entro il 2025, raddoppiando al 60% entro il 2030 e fino all’80% al 2040.

ENI stima un flusso di cassa operativo (ante capitale circolante al costo di rimpiazzo) pari a oltre 14 miliardi di euro nel 2022 e a circa 55 miliardi nell’arco del piano sulla base dello scenario di riferimento.

Nel corso del piano ENI prevede di generare dalla gestione del portafoglio un contributo di cassa netto positivo pari a circa 3 miliardi di euro.

La Cash neutrality è stimata sotto i 45 dollari al barile nel periodo di piano.

ENI ha fornito alcune indicazioni sulla politica di remunerazione degli azionisti nel periodo in esame, che prevede un'importante novità: il dividendo sarà corrisposto in quattro rate trimestrali paritarie a settembre 2022, novembre 2022, marzo 2023 e maggio 2023.

Inoltre, il dividendo complessivo annuale aumenta a 0,88 euro per azione da 0,86 euro per azione, sulla base del prezzo di riferimento del Brent tra 80 e 90 dollari al barile.

In ragione del prezzo di riferimento del Brent per il 2022, ENI lancerà un programma di acquisto di azioni proprie (buyback) pari a 1,1 miliardi di euro, subordinato all’approvazione dell’assemblea degli azionisti che si terrà a maggio 2022. Inoltre, in presenza di scenari di prezzo del Brent superiori a 90 dollari al barile il Cane a sei zampe procederà ad aumentare gli acquisti di azioni proprie per un ammontare pari al 30% del Free Cash Flow incrementale associato.

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