Sono gli hedge fund la più grande scommessa contro il debito italiano dalla crisi finanziaria globale a causa delle crescenti preoccupazioni politiche a Roma e la dipendenza del Paese dalle importazioni di gas russe. Secondo i dati di S&P Global Market Intelligence, citati dal sito Internet del Financial Times, il valore totale delle obbligazioni italiane che gli investitori hanno preso in prestito per scommettere sul ribasso dei prezzi dei titoli di Stato italiani ha raggiunto il livello più alto da gennaio 2008 questo mese, a oltre 39 miliardi di euro. Proprio nel 2008, il differenziale tra Btp e Bund aveva toccato i 530 punti base. Allora al governo italiano c’era Silvio Berlusconi.
La corsa degli investitori e degli speculatori - capaci di muovere ingenti risorse in breve tempo e condizionare i mercati - a scommettere contro l’Italia arriva mentre il Paese deve affrontare venti contrari economici - soprattutto per l’aumento dei prezzi del gas naturale in Europa a causa dei tagli alle forniture russe - e un clima politico difficile con le elezioni che si avvicinano a settembre.
Il Paese più esposto e la corsa dello spread
«L’Italia è il Paese più esposto in termini di ciò che accade ai prezzi del gas, la politica è una sfida», ha affermato Mark Dowding, chief investment officer di BlueBay Asset Management, che ha circa 106 miliardi di asset. A luglio 2022 il Fondo monetario internazionale ha avvertito che il divieto del gas russo avrebbe portato a una contrazione economica di oltre il 5% in Italia e in altri tre Paesi, se altri Stati non avessero condiviso le loro forniture. Gli investitori considerano anche l’Italia tra i Paesi più vulnerabili alla decisione della Banca Centrale Europea di abolire i programmi di stimolo all’economia alzando i tassi di interesse e bloccando gli acquisti di obbligazioni che hanno sostenuto il massiccio mercato del debito del Paese. Questo comporterà molto probabilmente un costo maggiore a carico dello Stato italiano per finanziarsi sui mercati internazionali del debito.
Deflussi nel secondo trimestre
«Lo spettro del 2008 é ben presente nella testa degli investitori, questo 2022 non è stato un periodo d’oro per le performance degli hedge, che sono stati colpiti da diversi deflussi nel secondo trimestre, eppure le dimissioni di Draghi hanno riportato grande appeal sulle strategie short sul nostro debito», commenta al CorrierePietro Calì di Copernico Sim. E ancora aggiunge: «Gli hedge sono sempre pronti a sfruttare le paure degli investitori. Nonostante Draghi sia stato rassicurante, mercoledì a Rimini, ribadendo che l’Italia ce la farà, con qualsiasi governo. Il “sentiment” sul mercato finanziario italiano rimane difficile, il Ftse Mib rimane ancorato sotto i 23 mila punti e neanche la debolezza dell’euro sembra dare respiro al nostro export. La grande scommessa degli hedge potrebbe avere riflessi sullo spread ma l’Italia ha ancora alcuni strumenti capaci calmare le acque uno su tutti l’enorme risparmio privato delle famiglie ».
Meloni: con noi al governo finanze pubbliche al sicuro
A proposito della sfida elettorale e il riflesso sui conti pubblici, in un’intervista esclusiva all’agenzia Reuters, la leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni (candidata anche a rivestire il ruolo di premier nel caso di successo alle elezioni), ha sottolineato che il governo (eventuale) del Centrodestra «non metterà a rischio le finanze pubbliche» e che i piani di investimento e spesa pubblica riportati nel programma elettorale della coalizione - a cominciare dal taglio delle tasse proposto con la nuova Flat Tax- «rispetteranno le regole di bilancio fissate dall’Unione europea». Parole chiaramente volte a rassicurare i partner europei e i mercati di fronte alle nuove incertezze politiche e economiche che l’Italia si trova a fronteggiare. Il debito pubblico italiano, secondo le ultime stime, ha raggiunto il 147% del Pil nazionale. »Dobbiamo essere e saremo cauti - ha detto Meloni - Il primo impegno del nuovo governo sarà la Manovra fiscale per il 2023 e inevitabilmente dovremmo ancorarla ai parametri richiesti» ai conti pubblici.
Spread
Lo spread, ovvero il differenziale dei rendimento tra il Btp decennale italiano e il Bund tedesco di pari durata, nelle scorse settimane ha avvicinato più volte la soglia dei 230 punti base (qui l’andamento dello spread in tempo reale). Il che equivale a dire che il governo italiano deve pagare circa il 2% in più rispetto alla Germania per finanziarsi sui mercati del debito. Questa mattina la seduta sul mercato dei titoli di Stato si apre con lo spread a 226,4 punti, con rendimento del decennale italiano al 3,62%. «Se pensiamo che il nostro spread è di gran lunga superiore a quello portoghese, comprendiamo il paradosso attuale che proprio gli hedge cercano di sfruttare», conclude Calì.
FT: in corso la più grande campagna speculativa contro debito italiano. Meloni con noi finanze al sicuro - Corriere della Sera
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