Rechercher dans ce blog

Friday, December 30, 2022

Borse in picchiata nell'anno della guerra: Wall Street precipita ai livelli del 2008, l'era di Lehman Brothers - La Stampa

Il peggiore anno dal 2008, nel caso degli Stati Uniti. Il peggiore dal 2018, nel caso dell’Europa. Per le Borse mondiali il 2022 è stato ben più complicato del 2020 pandemico, quando il Covid-19 si è affacciato sul mondo economico. Il saldo è negativo per entrambi i lati dell’oceano Atlantico. Ma con una prevalenza specifica per Wall Street, sull’onda della politica monetaria restrittiva adottata dalle banche centrali globali per contrastare i rialzi a doppia cifra dei prezzi al consumo. Piazza Affari lascia sul terreno il 13% su base annua. Il Nasdaq quasi tre volte tanto.

L’anno più duro da tempo è servito. L’ultima seduta delle piazze finanziarie del 2022 contraddistinto dall’invasione russa dell’Ucraina e dalla persistenza dell’inflazione su scala globale si è chiuso in modo peggiore rispetto alle ultime previsioni degli analisti. Le avvisaglie c’erano tutte. In apertura di contrattazione, Wall Street andava verso i 365 giorni più oscuri da quel 2008 che fu contraddistinto da pirotecnico crack della quarta banca statunitense, la Lehman Brothers di Dick Fuld che l’uomo che traghettò il colosso di Wall Street verso l’amministrazione controllata. A distanza di 14 anni è l’incertezza che incide sui listini. Il Covid-19, la guerra in Ucraina, le tensioni tra Usa e Cina su Taiwan, le fiammate dei prezzi al consumo, la crisi energetica. Sono tanti i fronti aperti che necessitano di risposte.

Il combinato disposto dei fronti di incertezza ha portato il mondo a una situazione di “permacrisi”, come definita dalla presidente della Banca centrale europea Christine Lagarde poco meno di un mese fa. A patire nel modo più significativo sono stati gli indici americani, in quanto la banca centrale statunitense, la Federal Reserve di Jerome Powell, è stata la prima a iniziare il processo di normalizzazione della propria politica monetaria. Il Dow Jones è il listino che ha avuto un andamento migliore, con un calo annuale - alla chiusura di ieri - dell’8,58%, seguito da S&P 500 e Nasdaq, con cali rispettivamente del 19,24% e del 33,03%. Nonostante le perdite annuali, il Dow ha guadagnato circa il 15% nel trimestre e interromperà una serie di tre trimestri consecutivi in calo, così come lo S&P 500, in rialzo da ottobre del 7,35%; il Nasdaq invece sta perdendo quasi l’1% e si avvia verso il quarto trimestre negativo di fila per la prima volta dal 2001.

Male anche gli indici europei, che hanno registrato la performance più negativa dal 2018. Le previsioni della vigilia di contrattazione sono state rispettate. La performance migliore è quella di Madrid che cede il 6,1%, seguita da Parigi a -9,5%, poi Francoforte -13%. Seguono Milano -13,3%, Amsterdam -13,6% e Zurigo -17%. L’eccezione, in positivo, è rappresentata da Londra, che salva un minimo guadagno dello 0,66%. In assoluto, tuttavia, il peggiore mercato azionario è quello di Mosca, con l'economia affossata dalle sanzioni conseguenti alla guerra scatenata in Ucraina, che chiude con un -43,1% dell'indice Moex. In positivo spicca la borsa di Istanbul con l'indice Bist 100 che sale del 196,1%, premiata dagli investitori locali che comprano azioni come beni rifugio contro la forte inflazione. Positive, tra le borse minori, anche Mumbai, Singapore, San Paolo, tutte poco sopra il 4% di rialzo.

Significativo l’impatto della permacrisi su Piazza Affari. In quest'anno di lettura complicata e con pochissimi punti fermi, la capitalizzazione complessiva delle società listate alla Borsa di Milano è scesa a 626 miliardi di euro contro i 757 miliardi di fine 2021. Ma è il rapporto con il Prodotto interno lordo a spiegare meglio l'entità del collasso: secondo dati elaborati da Borsa italiana, il valore di Piazza Affari oggi corrisponde al 33,9% del Pil, contro il 43,1% di un anno fa. Per Milano è stato l'anno peggiore dal 2018, del secondo peggiore degli ultimi dieci anni e del sesto peggiore dal 2000. E la speranza è che il 2023 sia un anno più roseo. I rialzi preannunciati da Lagarde nell’ultima riunione del Consiglio direttivo della Bce, che al netto di sorprese dovrebbero essere tre consecutivi da 50 punti base per i primi tre meeting del prossimo anno, potrebbero influenzare l’andamento dei corsi azionari. Almeno per il primo semestre del 2023. Per investitori e risparmiatori, la navigazione verso un porto sicuro potrebbe non essere ancora finita.

Adblock test (Why?)


Borse in picchiata nell'anno della guerra: Wall Street precipita ai livelli del 2008, l'era di Lehman Brothers - La Stampa
Read More

No comments:

Post a Comment

Dal Mar Rosso la nuova crisi dei prezzi in Italia: 95 milioni di danni al giorno - Today.it

Lo stretto di Bab el-Mandeb è la porta che da sud conduce al Canale di Suez e al Mar Mediterraneo. Si trova all'imbocco del Mar Rosso  e...