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(Il Sole 24 ore Radiocor) - Inizia una tre giorni chiave sui mercati finanziari, con l’atteso dato sull’inflazione Usa che nelle prossime ore potrebbe dare indicazioni sul ritmo con il quale la Fed alzerà i tassi d’interesse (e a cascata la Bce). I listini europei nell’attesa fanno professione di ottimismo e si muovono in rialzo. Gli osservatori si attendono la conferma del rallentamento dell’indice dei prezzi statunitense (al 7,3% dal 7,7%), dato che ridurrebbe i timori che la Federal Reserve possa mantenere tassi alti molto più a lungo. Intanto, rallenta l'inflazione in Germania a novembre (al 10%), un dato migliore delle attese.
L'attesa per la Fed e per le parole di Powell
Ma quello di oggi sarà solo il primo tempo visto che mercoledì 14 dicembre si terrà la riunione della Banca centrale Usa e di quella del Giappone proprio sulla politica monetaria, mentre giovedì 15 dicembre il bis con Bce e Bank of England. L’attesa su entrambe le sponde dell’Atlantico è di un rialzo del costo del denaro di 50 punti base, ma non sono escluse sorprese (e se ne capirà di più dopo l’inflazione Usa). Gli occhi non saranno tanto puntati sul rialzo dei tassi, quanto sulle parole del presidente Jerome Powell e sui cosiddetti “dots”: cioè sulle prospettive dei tassi d’interesse nel 2023.
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Due sono gli interrogativi. Il primo è: fin dove la Fed alzerà i tassi? Il mercato tende sempre più ad alzare l’asticella delle aspettative: se qualcuno spera che il 4,5% di oggi possa essere già il massimo, ormai tanti analisti sono convinti che la Fed alzerà i tassi di più. Chi prevede il 5%, chi il 5,25%. La seconda domanda è: per quanto tempo la Fed terrà i tassi così alti? Anche qui le opinioni sono discordanti: qualcuno crede che li terrà alti per tutto il 2023, qualcun altro pensa che la recessione spingerà la Fed a fare presto marcia indietro.
Brilla il Banco Bpm, Fondazione Enasarco compra il 2%
Grandi manovre nel capitale di Banco Bpm. Fondazione Enasarco ha concluso l’acquisto di 29.850.000 azioni ordinarie dell’istituto di Piazza Meda, pari circa l’1,97% del relativo capitale sociale, attraverso una procedura di “reverse accelerated bookbuilding” rivolta esclusivamente a investitori qualificati e investitori istituzionali esteri. Il corrispettivo per l’acquisto delle azioni è pari a 3,40 euro per ciascuna azione, per un esborso complessivo di circa 101,5 milioni.
A Piazza Affari deboli le utility, bene i titoli oil
A Milano si muovono in rialzo i petroliferi, in scia al rialzo del greggio, con Tenaris ed Eni. Bene il settore tecnologico (St) e tra i bancari UniCredit e Intesa Sp all’indomani della mossa della Fondazione Crc che è salita all'1,05% di Ca' de Sass. Piatta Generali con sinergie dopo l’acquisizione di Cattolica definite oltre le attese. In fondo al listino, deboli le utility, da A2a (-1,1%) ed Enel (-1%), nel giorno in cui Antitrust ha avviato sette procedimenti istruttori nei confronti delle principali società fornitrici di energia elettrica e di gas per modifiche illegittime dei prezzi.
Borse, l'Europa positiva aspetta l'inflazione Usa. A Milano corre il Banco Bpm - Il Sole 24 ORE
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