La stretta monetaria della Banca centrale europea spinge al rialzo il rendimento dei titoli di Stato a breve scadenza. Ieri il rendimento dei Bot a 6 mesi è salito al 3,05%, ai massimi dal dicembre 2011, mentre quello dei Bot con scadenza a 12 mesi ha segnato + 3,24%, un livello che non si registrava dal giugno 2012.
È tutta colpa del rialzo dei tassi di interesse della Bce, portati al 3% in modo più veloce del previsto per frenare la corsa dell’inflazione, che a gennaio è scesa all’8,6% in media nella zona euro — un po’ meno di quanto indicato dalla prima lettura dei dati — dal 9,2% di dicembre (un anno fa l’indice dei prezzi al consumo segnava il 5,1%).
Se il Tesoro italiano è costretto a pagare interessi più alti quando emette nuovi titoli del debito pubblico (ieri ha collocato Bot per 5 miliardi, anche la Bce è costretta a fare i conti con il rialzo dei tassi. L’istituto guidato da Christine Lagarde ha chiuso il 2022 con utili azzerati per la prima volta nella sua storia, dopo il crollo a 192 milioni nel 2021, a causa di 1,6 miliardi di accantonamenti a copertura di rischi finanziari. Perciò non ci sarà nessuna distribuzione di dividendi alle banche centrali dell’area euro, che dalla creazione della Bce, nel 2008, hanno ricevuto 5,8 miliardi totali. E le banche centrali di Belgio e Olanda hanno già anticipato ai rispettivi governi perdite significative.
Bot a 6 mesi, il tasso sale al 3,05%: zero utili per la Bce nel 2022 - Corriere della Sera
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