La Riforma fiscale indica la flat tax come obiettivo ultimo ma non prevede la riduzione a tre scaglioni IRPEF: ecco cosa c'è scritto nella ddl delega.
Il ddl delega di Riforma Fiscale ha iniziato il suo iter alla Camera, se ne conosce dunque ora il testo ufficiale. Ebbene, la Riforma IRPEF inserita nella delega fiscale prevede sì una profonda revisione del sistema impositivo sui redditi delle persone fisiche, con una progressiva migrazione verso all’aliquota unica (flat tax), ma con ben poche indicazioni, per non dire nessuna, sulle fasi intermedie.
L’eventuale riduzione di scaglioni e aliquote IRPEF è interamente demandato ai decreti legislativi attuativi della riforma fiscale, con delega molto ampia su queato punto.
Per capirsi, nel disegno di legge approvato dal Governo non è indicata, nero su bianco, l’annunciata riduzione da quattro a tre scaglioni IRPEF nel breve termine. Ovviamente non è neppure esclusa, ma il testo lascia spazio a sviluppi anche diversi da quello ipotizzato.
La riforma IRPEF
La Riforma prevede molti aspetti generali ed alcune indicazioni specifiche per tipologie di contribuenti (dipendenti, autonomi, agrari) e tipologie di reddito (agrari, di natura finanziaria, da lavoro dipendente, di lavoro autonomo, redditi diversi).L’obiettivo indicato è la revisione e la graduale riduzione dell’imposta sul reddito delle persone fisiche (IRPEF), nel rispetto del principio di progressività e nella prospettiva della transizione del sistema verso l’aliquota impositiva unica.
Come si fa a conciliare aliquota unica e progressività del sistema fiscale?
Attraverso il riordino delle deduzioni dalla base imponibile, degli scaglioni di reddito, delle aliquote di imposta, delle detrazioni dall’imposta lorda e dei crediti d’imposta.
In pratica, viene delineato un sistema fiscale con un’aliquota unica (la flat tax per tutti), nel quale la progressività viene recuperata attraverso il sistema di deduzioni e detrazioni. Questo è un obiettivo a lungo termine, e rappresenta effettivamente un grosso cambiamento rispetto al sistema attuale.
La riduzione graduale dell’IRPEF
Su come arrivare a questo obiettivo, nella delega ci sono poche indicazioni.Si parla di «revisione e graduale riduzione» dell’IRPEF e di alcune specifiche misure da introdurre per «il graduale perseguimento dell’equità orizzontale»:
- no tax area equiparata per tutte le tipologie di reddito;
- deduzione dal reddito di lavoro dipendente e assimilato, anche in misura forfetizzata, delle spese sostenute per la produzione del proprio lavoro;
- possibilità di dedurre i contributi previdenziali obbligatori in sede di determinazione del reddito della pertinente categoria e l’eccedenza dal reddito complessivo;
- IRPEF progressiva (analoga alla flat tax incrementale): un’imposta sostitutiva dell’IRPEF e delle relative addizionali, calcolata su una base imponibile pari alla differenza tra il reddito del periodo d’imposta e il reddito di periodo più elevato tra quelli relativi ai tre periodi d’imposta precedenti, con possibilità di prevedere limiti al reddito agevolabile e un regime peculiare per i titolari di reddito di lavoro dipendente che agevoli l’incremento reddituale realizzato nel periodo d’imposta rispetto a quello precedente.
Vengono dunque introdotte alcune novità, come la nuova deducabilità delle spese sostenute per la produzione del reddito da lavoro dipendente, e l’IRPEF incrementale.
La revisione di deduzioni e detrazioni
La riforma complessiva dell’IRPEF si accompagna a quella delle deduzioni e detrazioni fiscali, con una serie precisa di criteri relativi ad ambiti da salvaguardare (casa, sanità, previdenza). Ci sono infatti dei limiti da rispettare per la revisione di deduzioni e detrazioni, che devono tenere conto delle finalità delle agevolazioni fiscali, con particolare riguardo ai seguenti elementi:
- composizione del nucleo familiare e ai costi sostenuti per la crescita dei figli;
- casa,
- salute,
- istruzione,
- previdenza complementare,
- efficienza energetica,
- riduzione del rischio sismico.
Infine, è prevista l’inclusione nel reddito imponibile complessivo, rilevante ai fini della spettanza di detrazioni, deduzioni o benefìci a qualsiasi titolo, anche di natura non tributaria, dei redditi assoggettati a imposte sostitutive e a ritenute alla fonte a titolo di imposta in relazione all’IRPEF, con esclusione dei redditi di natura finanziaria.
Revisione scaglioni IRPEF ancora indefinita
Come si vede, non c’è alcun riferimento specifico nella delega a un passaggio intermedio con la riduzione da quattro a tre scaglioni di reddito. Evidentemente quest’ipotesi c’è nelle attuali intenzioni di Governo, tanto che viene analizzata anche dalla relazione tecnica del ddl delega, ma non c’è alcun obbligo dilegge che impone di perseguire tale strada.
Nela relazione tecnica di accompagnamento al ddl delega si legge quanto segue:
I criteri relativi all’imposta personale sui redditi appaiono ancora indefiniti e non consentono di effettuare una puntuale valutazione in termini di gettito. Al riguardo, si osserva che i criteri direttivi si limitano a indicare un graduale percorso finalizzato a ridurre gradualmente il numero e il livello delle aliquote e degli scaglioni.
In una prima fase, il legislatore potrebbe ridurre le aliquote a tre e successivamente a due.
Ma al momento non ci sono indicazioni certe su livello e misura delle aliquote. Quindi, tutto rinviato ai decreti legislativi attuativi.
Riforma fiscale, l’incognita delle aliquote IRPEF - PMI.it
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