Il mercato delle auto elettriche è nel pieno di un boom di vendite che avrà delle forti implicazioni sulla domanda di petrolio nei prossimi anni: è il messaggio lanciato nel Global Electric Vehicle Outlook 2023 redatto dall'Agenzia Internazionale dell'Energia (International Energy Agency, IEA) ente intergovernativo fondato dall'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (Ocse) nel 1974, poco dopo la crisi petrolifera. In particolare, secondo gli autori del rapporto, l'industria automobilistica globale "sta subendo un cambiamento epocale, con delle implicazioni per il settore energetico, poiché l'elettrificazione è destinata a evitare la necessità di 5 milioni di barili di petrolio al giorno entro il 2030", nonché l'immissione in atmosfera di circa 700 megatonnellate di CO2.
Crescita esplosiva. Stando al report, nel 2023 le vendite di veicoli a batteria hanno superato la soglia dei 10 milioni di unità in tutto il mondo; quest'anno, le Ev sono previste in ulteriore aumento del 35%, per toccare il nuovo record dei 14 milioni di unità. "Questa crescita esplosiva significa che la quota delle auto elettriche nel mercato globale è passata da circa il 4% del 2020 al 14% nel 2022 ed è destinata ad aumentare ulteriormente al 18% quest'anno", sottolinea l'agenzia. "Le tendenze a cui stiamo assistendo hanno implicazioni significative per la domanda globale di petrolio. Il motore a combustione interna non ha rivali da oltre un secolo, ma i veicoli elettrici stanno cambiando lo status quo". L'impatto sul mondo del greggio sarà però molto più ampio, visto che le previsioni dell'agenzia non riguardano mezzi di trasporto più grandi. "Le auto sono solo la prima ondata", spiega l'Iea seguiranno presto gli autobus e i camion elettrici".
Dominio cinese. Il report conferma poi che "la stragrande maggioranza delle vendite di auto elettriche sono fino a oggi concentrate principalmente in tre mercati: Cina, Europa e Stati Uniti". Il Paese del Dragone, però, svetta con una quota del 60% nel 2022 e "più della metà di tutte le elettriche in circolazione in tutto il mondo". In sostanza, Pechino ha già superato i suoi target per il 2025. Rimangono indietro l'Europa e gli Stati Uniti, nonostante un aumento, rispettivamente, del 15% e del 55% e una penetrazione al 18% e all'8%. Tuttavia, secondo l'agenzia i "programmi politici ambiziosi, come il Fit for 55 dell'Unione europea e l'Inflation Reduction Act degli Stati Uniti, dovrebbero aumentare ulteriormente la quota di mercato in questo decennio e oltre". Lo dimostrano già i dati del primo trimestre con oltre 2,3 milioni di unità commercializzate e una crescita del 25%. A tal proposito, gli esperti ritengono che entro il 2030 la quota media delle elettriche sulle vendite totali in Cina, Ue e Stati Uniti saliràa circa il 60%, determinando "effetti positivi" anche su batterie e catene di approvvigionamento. Secondo il rapporto, i progetti per la produzione di accumulatori finora annunciati "sarebbero più che sufficienti per soddisfare la domanda di veicoli elettrici fino al 2030" in uno scenario di emissioni nette zero per il 2050. Anche in questo caso, però, a dominare è la Cina e, infatti, l'agenzia stima che l'anno scorso Pechino abbia conquistato una quota dell'export di auto a batteria di oltre il 35% (era il 25% nel 2021) in tutto il mondo. Inoltre, solo sul mercato europeo il made in China è salito in un anno dall'11% al 16% . Il quadro non cambia neanche nelle proizioni al 2030: la Cina manterrà la sua leadership con il 40% delle vendite totali, mentre l'Europa arriverà al 25% e gli Stati Uniti al 20%.
Segnali incoraggianti. Dunque, la filiera delle Bev è concentrata in pochi grandi mercati, ma da altre regioni arrivano segnali "promettenti": le vendite sono più che triplicate in India e Indonesia, arrivando all'1,5% del totale, e più che raddoppiate in Thailandia, dove sono salite al 3%. "È probabile che una combinazione di politiche efficaci e investimenti del settore privato aumenti queste quote in futuro. In India, il programma di incentivi del governo da 3,2 miliardi di dollari, che ha attratto investimenti per un valore di 8,3 miliardi, dovrebbe aumentare sostanzialmente la produzione di batterie e il lancio di veicoli elettrici nei prossimi anni", sottolinea l'agenzia, facendo presente come nelle economie emergenti e in via di sviluppo, l'area più dinamica della mobilità elettrica sia rappresentata dai veicoli a due o tre ruote.
500 modelli in commercio. Il report fornisce anche ulteriori evidenze di particolare importanza per comprendere l'andamento del mercato delle BEV. Per esempio, l'anno scorso, la spesa globale ha superato i 425 miliardi di dollari, il 50% in più sul 2021, e di questa cifra solo il 10% è attribuibile alla "mano pubblica", mentre il restante 90% è direttamente legato alle scelte dei consumatori. Consumatori che potranno beneficiare di un mercato "sempre più competitivo" e di "modelli più convenienti" grazie all'ingresso di nuovi costruttori, principalmente cinesi. Già oggi è "crescente" il numero delle alternative a disposizione dei potenziali clienti: nel 2022, a livello globale si contavano 500 modelli a batteria, più del doppio rispetto al 2018. Tuttavia, l'agenzia sottolinea la necessità per le Case di rendere i prezzi più "accessibili e competitivi per agevolare l'adozione di massa delle elettriche", sopratutto al di fuori della Cina. "Il livello attuale di elettriche disponibili è ancora significativamente inferiore al numero di opzioni a combustione interna sul mercato, anche se il numero di endotermiche disponibili è in costante diminuzione dal suo picco a metà degli anni 2010", sottolinea l'Aie. Da notare, infine, il costante dominio di Suv o comunque veicoli di grandi dimensioni: questi ultimi rappresentano il 60% dell'offerta in Europa e Cina e una quota "ancor più grande" in Usa.
Studio Iea - "Crescita esplosiva per le elettriche, forte impatto sulla domanda di petrolio" - Quattroruote
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