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Tuesday, April 11, 2023

Superbonus, come cambia la cessione crediti: le nuove regole - QuiFinanza

Dopo l’approvazione in via definitiva del testo di legge di conversione del decreto Cessioni, sono state introdotte diverse novità in materia di superbonus: dalla proroga per le unifamiliari alle misure per facilitare lo sblocco dei crediti fermi nei cassetti fiscali, fino ai chiarimenti sull’edilizia libera, le varianti, i SAL e la qualificazione SOA.

Superbonus, tutte le novità

  • I proprietari degli edifici unifamiliari o plurifamiliari autonomi avranno altri sei mesi, fino al 30 settembre 2023, per completare i lavori che danno accesso al superbonus del 110%;
  • ci saranno dieci anni per fruire della detrazione e dei crediti 2022;
  • remissione in bonis, entro novembre, per le opzioni di sconto/cessione relative allo scorso anno, non trasmesse a fine marzo;
  • nuova documentazione per escludere la responsabilità solidale dei cessionari;
  • possibilità, per banche, assicurazioni e intermediari finanziari, di trasformare le eccedenze di crediti in Btp.ù

Proroga di sei mesi per le villette

E’ stato spostato dal 31 marzo al 30 settembre 2023 il termine entro il quale sono ancora agevolate al 110% le spese sostenute dalle persone fisiche per interventi realizzati sugli edifici unifamiliari o sulle unità immobiliari situate in edifici plurifamiliari purché funzionalmente indipendenti, con uno o più accessi autonomi dall’esterno e destinate all’abitazione di un singolo nucleo familiare. A patto che, al 30 settembre 2022, siano stati effettuati lavori per almeno il 30% dell’intervento complessivo.

Conversione dei crediti eccedenti in Btp

Le banche, gli intermediari finanziari e le imprese di assicurazione senza più capienza fiscale per utilizzare i crediti acquistati potranno impiegarli per sottoscrivere buoni del tesoro poliennali, di durata almeno decennale, nel limite del 10% della quota annuale eccedente i crediti da superbonus già compensati.
La soluzione, limitata ai crediti relativi a interventi la cui spesa è stata sostenuta fino al 31 dicembre 2022, sarà adottabile dalle emissioni di Btp effettuate a partire dal 1° gennaio 2028.

Infissi e caldaie, basta un’autocertificazione

Per quanto riguarda la cessione dei crediti e lo sconto in fattura, potranno continuare a utilizzarlo i lavori di edilizia libera (come infissi e caldaie) se hanno stipulato un accordo tra le parti per la fornitura dei beni e servizi prima del 17 febbraio, la data del decreto con cui il governo Meloni ha bloccato la cessione. Per dimostrare che questo accordo vincolante è avvenuto basta un’autocertificazione di acquirente e fornitore. Lo stesso vale per i lavori di rimozione delle barriere architettoniche.

I crediti 2022 si possono cedere fino al 30 novembre 2023

Viene spostata la scadenza per chi ha crediti risalenti al 2022 ma non è riuscito a venderli: il nuovo termine è il 30 novembre 2023, anche se ora per effettuare la cessione a banche, assicurazioni o intermediari finanziari bisognerà pagar una sanzione di 250 euro per il ritardo.

Detrazioni fiscali dilazionate in dieci anni

Se invece ci si trova nella situazione di avere dei crediti accumulati che non si possono o non si vogliono cedere, la soluzione è recuperarli attraverso le detrazioni fiscali. Questo ha messo diverse persone in difficoltà, dato che le cifre da riscuotere possono essere troppo alte per essere detratte dall’Irpef. Ad esempio, chi ha un reddito di 20mila euro all’anno non può detrarre dalle tasse 30mila euro all’anno di spese per i bonus edilizi. Perciò, la decisione è stata di diluire di più i pagamenti: si potranno recuperare i crediti nell’arco di dieci anni, invece di quattro. In questo modo, le rate si abbasseranno e le detrazioni diventeranno più accessibili.

L’allungamento a dieci anni andrà richiesto nella dichiarazione dei redditi del 2024 relativa all’anno 2023, e non si potrà revocare. Chi inizia a incassare le detrazioni già nel 2023 – con la divisione in quattro anni – non potrà poi richiedere di passare alla divisione in dieci anni. Per chi vuole restare con quattro rate annuali non ci saranno problemi.

Nuovi documenti per evitare la responsabilità solidale

A quelli già individuati dal testo originario del decreto sono stati aggiunti nuovi documenti il cui possesso esclude il cessionario dal concorso nella violazione e, quindi, dalla responsabilità in solido con il fornitore che ha applicato lo sconto. Si tratta della documentazione prevista dal decreto Mit 329/2020, per gli interventi di riduzione del rischio sismico, e del contratto di appalto sottoscritto tra chi ha realizzato i lavori e il committente.
Inoltre, per l’acquisto di crediti da una banca o altra società appartenente al gruppo, quando questa attesta il possesso della documentazione richiesta dalla normativa, è estesa a tutti i cessionari l’esclusione dalla responsabilità solidale, inizialmente prevista per i soli correntisti non consumatori o utenti.

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