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Thursday, May 11, 2023

Le Borse europee chiudono contrastate. Milano è la peggiore (-0,61%) - Il Sole 24 ORE

5' di lettura

(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Seduta a doppia faccia per le Borse europee, che dopo un avvio positivo hanno rallentato il passo chiudendo contrastate. Il rialzo del costo del denaro da parte della Banca centrale inglese e l’andamento debole di Wall Street, penalizzata dai nuovi timori sul debito americano, hanno incoraggiato gli investitori ad alleggerire le posizioni. Non convincono inoltre i dati macro Usa: l'inflazione ha mostrato segnali di rallentamento, ma al tempo stesso le richieste alla disoccupazione sono salite oltre le attese. Il Ftse Mib è sceso dello 0,61%, aggrappandosi alla soglia dei 27 mila punti. Lo spread si è attestato a 189 punti (191 la vigilia) e il rendimento dei Btp a dieci anni al 4,11% (dal 4,21%). Ha invece chiuso in rialzo il CAC 40 di Parigi così come l'Ibex spagnolo e l'AEX di Amsterdam . Bilancio in rosso per il DAX 30 di Francoforte e il Ftse100 di Londra.

A Wall Street è di nuovo allarme sulle banche regionali, sale Amazon

Il mercato americano fa i conti con lo stallo sul tetto al debito Usa e anche l'amministratore delegato di JPMorgan Chase, Jamie Dimon, ha ammonito che i mercati finanziari saranno presi dal panico, se gli Stati Uniti non troveranno un accordo sul tetto del debito. Un default sarebbe «potenzialmente catastrofico» per il Paese, secondo il banchiere, intervistato da Bloomberg. «Più ti avvicini, più ci sarà panico», che si tradurrà in volatilità sul mercato azionario e obbligazionario, ha detto, rassicurando ad ogni modo di aspettarsi un accordo tra repubblicani e democratici per evitare lo scenario peggiore. Dal Giappone, dove è presente per il G7, la segretaria al Tesoro, Janet Yellen, ha definito «impensabile» un default degli Stati Uniti. Oltreoceano, inoltre, non hanno convinto i dati macro sulle richieste alla disoccupazione (balzate nell'ultima settimana di 22.000 unità a 264.000, contro stime per 245.000), che alla fine fanno temere un rallentamento dell'economia. Numeri che hanno messo in secondo piano il raffreddamento dell'inflazione, annunciato ieri e testimoniato anche oggi dall'andamento dei prezzi alla produzione, saliti ad aprile meno delle attese (dello 0,2% rispetto al mese precedente, contro attese per un +0,3%). Torna inoltre l'allarme sulle banche regionali, con il crollo di PacWest, dopo l'annuncio che l'istituto in una settimana ha perso il 9,5% dei depositi, alimentando nuove tensioni nel settore, che ha già vissuto tre fallimenti negli ultimi due mesi. Così sono deboli S&P500 e Dow Jones, mentre il Nasdaq prova a resistere alle vendite. Va segnalato il rialzo di Amazon, con le azioni che si avviano verso la miglior striscia positiva in quasi cinque anni. Se oggi chiuderà sopra la parità, infatti, registrerà l'ottava seduta in rialzo consecutiva, la miglior serie dal luglio 2018, quando registrò nove sedute in rialzo di fila, secondo i Dow Jones Market Data. Durante questa serie, il titolo di Amazon ha guadagnato quasi il 10%.

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A Piazza Affari male Iveco, in rialzo le utility

A tenere banco a Piazza Affari sono state soprattutto le trimestrali con molti titoli in “rosso” nonostante i conti sopra le attese. È il caso in particolare di Iveco Group (-6%), che ha registrato il bilancio peggiore del Ftse MIb nonostante tutti gli indicatori siano risultati in linea o sopra le attese del consensus. Solo il “free cash flow” industriale (negativo per 593 milioni) è stato peggiore delle previsioni e, secondo gli analisti di Intermonte, «ciò è dovuto a un livello di inventario più elevato derivante da una domanda elevata, nonché a problemi di carenza di componenti e catena di approvvigionamento». Positivo il resto del conto economico, che vede un utile netto “adjusted” di 63 milioni di euro (21 milioni di euro di aumento rispetto al primo trimestre 2022), ricavi consolidati a 3.399 milioni (+11,5%) e i ricavi netti delle attività industriali di 3.328 milioni (+10,6%) in linea con le previsioni del mercato. I titoli, comunque, da inizio anno guadagnano circa il 40%. Sono scivolate anche le Mediobanca (-2,8%), nel giorno dei conti. Il calo del greggio ha pesato su Saipem (-3,9%) ed Eni (-1,8%). Seduta debole per i big bancari e assicurativi, mentre si è salvato il comparto delle utility con Hera (+3,3%) in prima fila. Sono inoltre andate bene le Interpump Group (+3%) e le Recordati (+2,1%) dopo il rialzo dei target 2023. Hanno invece frenato lea Telecom Italia (-2,3%) all’indomani dei conti e delle tensioni in cda sulla governance. Hanno perso quota le banche, fatta eccezione di Unicredit (+0,3%).

Moncler rialza la testa, sale anche Nexi

Le azioni di Moncler (+1,8%) hanno rialzato la testa dopo la frenata delle ultime sedute e nonostante la società avesse pubblicato la scorsa settimana numeri di vendita del primo trimestre in rialzo del 23%. A dare sostegno ai titoli sono stati i dati sul fatturato di Prada, salito nei primi tre mesi dell'anno del 22%, grazie alla spinta della ripresa dello shopping in Asia. In più ieri a Borsa chiusa anche Tod's (+1,99%) aveva annunciato ricavi trimestrali in progresso del 23,2%. Del settore, però, hanno perso quota le Aeffe(-0,9%), pagando dazio all'annuncio che le vendite del primo trimestre hanno frenato dell'8,2% : Nel Ftse MIb si sono distinte anche le Nexii (+1,8%) tornate ai livelli di fine aprile grazie ai conti trimestrali risultati, che hanno mostrato ricavi leggermente migliori delle previsioni, e alla conferma della guidance per il resto del 2023. .Fuori dal listino principale, invece, è proseguito il rally di italia Independent(+17,5%) dopo il via libera del tribunale di Ivrea all'omologa dell'accordo di ristrutturazione del debito grazie ai nuovi fondi messi a disposizione dall'azionista Lapo Elkann.

Focus sulle trimestrali in Europa, bene Ing, crolla Bayer

Trimestrali sotto i riflettori anche nel resto d'Europa. I conti dei primi tre mesi hanno spinto le Ing Groep di oltre il 2%. La società, inoltre, ha annunciato un programma di buyback fino a 1,5 miliardi di euro. Vendite invece su Bayer (-5,7%) dopo che il gruppo ha freddato le attese sul 2023, dicendo che i risultati saranno nella parte bassa delle previsioni a causa degli effetti dell'inflazione.

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