Commentando i brillanti risultati finanziari, l’amministratore delegato prevede una lotta aperta con i marchi cinesi, redditività migliore di quella di Tesla, ma anche gli effetti delle nuove regole sulle emissioni
Un passaggio che non riguarda la singola azienda, ma la sostenibilità dell’industria automobilistica di fronte alla concorrenza cinese e alle performance sempre più brillanti sul piano delle vendite di un nome come Tesla. Commentando i risultati finanziari del gruppo Stellantis nel primo semestre 2023, con un utile netto a quota 10,9 miliardi di euro (+37%) e ricavi pari a 98,4 miliardi di euro (+12%), l’amministratore delegato Carlos Tavares incontra la stampa facendo passare un messaggio piuttosto chiaro. Ogni costruttore tradizionale può affrontare la transizione cambiando senza stravolgere, senza dover spaccare a metà la propria azienda con divisioni dedicate specificatamente all’elettrico. “La redditività di Tesla è scesa alla fine del primo semestre è al 10,5%, mentre un anno fa era sopra il 17%. Ora sono meno redditizi di noi che abbiamo un margine al 14,4%”. Tavares tiene per Stellantis al ruolo di “Anti Tesla”, e non è casuale l’annuncio in contemporanea della nascita di una nuova joint venture per che amplierà in modo significativo l’accesso all’auto elettrica in Nord America. Stellantis insieme a Bmw Group, General Motors, Honda, Hyundai, Kia e Mercedes-Benz Group svilupperanno nei prossimi anni una nuova rete di ricarica ad alta potenza con almeno 30.000 punti di ricarica destinata potenzialmente a milioni di clienti.
tempo scaduto
—“L'offensiva cinese ha raggiunto l'Europa. Noi, dal canto nostro, combatteremo. Sono molto curioso di vedere cosa succede e Stellantis è un racing team. Gareggeremo forte e vedremo". Guardando ad orizzonti più vicini, Carlos Tavares non ha molti dubbi nella sua analisi che riguarda il gran numero di marchi automobilistici orientali che stanno sbarcando sul mercato del Vecchio Continente: “Il tempo per azioni protezionistiche è scaduto, oggi non ho nulla da raccomandare all'Europa, ho già detto tutto quello che dovevo dire anni fa. È meglio mettere la nostra energia nel combattere il nemico invece di convincere chi non vuole ascoltare. C'è solo una cosa che non possiamo permetterci, ed è essere statici". L’accenno è evidentemente alle ipotesi di dazi doganali alle auto cinesi in vendita in Europa, come ventilate nelle scorse settimane da più fonti, ma che l’amministratore delegato di Stellantis ritiene ormai inutili, come del resto gli allarmi degli scorsi mesi : "La situazione sui semiconduttori sta tornando completamente alla normalità. La produzione di chip è regolare. Nel primo semestre è aumentata dell'11% rispetto allo scorso anno". La competitività che ancora manca nel periodo di convivenza tra l’auto tradizionale e l’auto elettrica, va evidentemente trovata altrove.
Panda contro Euro 7
—Il governo deve agire sulle dimensioni del mercato sostenendo l'acquisto di veicoli a basse emissioni da parte della classe media e non deve mettere regole che ostacolano la mobilità privata come quelle che impediscono l'accesso delle auto nei centri urbani. Non si può essere autofobici se vogliamo raggiungere l'obiettivo, non è una questione solo italiana”. Tavares riprende ancora una volta i temi di critica alle normative europee in via di approvazione e all’impatto sociale che comportano: “Bisogna inoltre combattere norme come l'Euro 7 che hanno un impatto marginale in termini ambientali, ma rischiano di uccidere modelli iconici come la Panda". Ovvero la protagonista del mercato italiano pronta all’arrivo di un nuovo modello nel prossimo anno, con la possibilità che venga realizzato anche a Pomigliano d’Arco: "Produrremo la nuova Fiat Panda in più stabilimenti, non in uno solo, e sarà una vettura iconica del lifestyle italiano”.
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Stellantis, Tavares: “Le norme Euro 7 mettono a rischio la nuova Panda” - La Gazzetta dello Sport
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