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Sunday, August 6, 2023

La verità sul prezzo esposto diesel e benzina ai distributori ora da Agosto (il risultato reale è paradossale) - Business Online

Il primo agosto 2023 scatta l'obbligo per i distributori di carburante situati su strade e autostrade di esporre un cartellone contenente i prezzi medi delle diverse tipologie di carburante disponibili presso il punto vendita, insieme ai prezzi effettivamente praticati.

Viene richiesto che tali prezzi siano aggiornati quotidianamente. Questa norma è stata stabilita dal decreto attuativo previsto dalla legge di conversione del decreto Carburanti. Vediamo quali sono gli effetti di questa disposizione sia per i gestori delle stazioni di servizio che per gli automobilisti:

  • Prezzi benzina, diesel e carburanti: cosa cambia
  • Multe e sanzioni per chi non rispetta le regole
  • Ma serve davvvero esporre i prezzi? La verità è ben diversa.

Prezzi benzina, diesel e carburanti: cosa cambia

Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy riceve le comunicazioni sui prezzi dei carburanti da parte dei distributori e si occupa di elaborare i dati. Calcola la media aritmetica dei prezzi comunicati dagli esercenti delle stazioni di servizio situate al di fuori della rete autostradale, suddivisi per regioni e province autonome, nonché la media aritmetica dei prezzi. Quindi pubblica i dati in formato aperto sul proprio sito web istituzionale.

Le modalità di comunicazione dei prezzi, da effettuarsi in caso di variazione, sia in aumento che in diminuzione, e con frequenza settimanale, anche in assenza di variazioni, così come le caratteristiche e le modalità di esposizione dei cartelloni contenenti le informazioni sui prezzi medi, sono definite da un decreto attuativo del Ministero delle Imprese e del Made in Italy.

Gli esercenti delle stazioni di servizio, compresi quelli situati lungo la rete autostradale, devono esporre in modo evidente i cartelloni contenenti i prezzi medi di riferimento. Al fine di garantire una diffusione adeguata dei dati comunicati e delle medie dei prezzi pubblicate, il MIMIT sviluppa e mette a disposizione gratuitamente un'applicazione per dispositivi mobili, che consente agli utenti di consultare i prezzi medi e i prezzi effettivi praticati dai singoli esercenti.

In sintesi, nelle stazioni di servizio situate al di fuori della rete autostradale, accanto al prezzo di vendita praticato, deve essere esposto il prezzo medio regionale fornito dal MIMIT, calcolato sulla base dei prezzi comunicati dai gestori delle stazioni stesse. Gli automobilisti possono così verificare se il distributore sta applicando un prezzo in linea con la media regionale o se è più alto o più basso, e agire di conseguenza. Nelle stazioni di servizio lungo le autostrade, il prezzo medio viene calcolato a livello nazionale.

Multe e sanzioni per chi non rispetta le regole

In caso di mancata comunicazione dei prezzi dei carburanti, si applica una sanzione amministrativa pecuniaria che va da 200 a 2.000 euro, tenendo conto anche del fatturato dell'esercente, calcolata per il giorno in cui si è verificata la violazione. Nel caso in cui la mancata comunicazione dei prezzi sia reiterata per almeno 4 volte, anche se non consecutive, entro un periodo di 60 giorni, può essere disposta la sospensione dell'attività per un periodo compreso tra 1 e 30 giorni.

Questa sanzione viene applicata, con gli stessi importi e modalità, anche nel caso di violazione dell'obbligo di esporre il prezzo medio. L'accertamento delle violazioni spetta alla guardia di finanza, mentre l'imposizione delle sanzioni è responsabilità del prefetto.

Ma questa nuova legge serve davvero? La verità secondo l'Antitrust

Paadossalmente, la bocciautura è arrivata direttamente dall'Antitrust in una seduta ufficiale alla Camera in riferimento a questa nuova legge del Governo. Lo stesso presidente dell'Autorità garante della concorrenza e del mercato (Agcm), Roberto Rustichelli, ha spiegato durante l'audizione che lui stesso e il suo stesso organismo "ritiene che non vi sia necessità di introdurre un meccanismo di calcolo e di diffusione di valori di riferimento medi, atteso che appaiono incerti i benefici per i consumatori, a fronte invece di un possibile rischio di riduzione degli stimoli competitivi".

Secondo Rustichelli, "la media aritmetica del prezzo regionale risulta molto poco rappresentativa dell'effettivo contesto competitivo in cui un impianto di distribuzione di carburanti opera", poiché "un impianto di distribuzione di carburanti risulta effettivamente in concorrenza soltanto con gli impianti situati a pochi chilometri di distanza". "La doppia cartellonistica prevista - ha aggiunto Rustichelli - potrebbe perfino indurre in confusione alcuni consumatori".

Ela verità (ma anche il reale problema conseguente e non una presunta sua risoluzione): "La diffusione presso gli esercenti di un prezzo medio regionale rischia di ridurre la variabilità di prezzo, in quanto potrebbe essere utilizzata dalle imprese per convergere automaticamente su un 'prezzo focale'". E così non ci sarebbe nessun aumento della concorrenza e possibilitàdi discesa del prezzo del carburante, anzi....

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