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Friday, December 1, 2023

Panetta (Bankitalia): «Tassi alti per poco se accelera il calo dell’inflazione» - Corriere della Sera

I tassi attuali potrebbero portare l’inflazione al 2% nel medio termine, ma la «durata di questa fase potrebbe essere più breve». Serve però prudenza. Fabio Panetta sceglie il palco romano dei 60 anni di Iccrea Banca per la sua prima uscita in Italia da neogovernatore della Banca d’Italia e, in un discorso che tocca disinflazione e opportunità per l’Italia, raccomanda la ricetta degli investimenti e dell’innovazione per spingere la crescita (pur ammettendo un rallentamento nel 2024): un impegno che passa anche per le risorse umane e deve chiamare a raccolta il sistema pubblico, produttivo e finanziario. Con un imperativo: il taglio del debito, «un peso che opprime l’economia italiana da troppi anni».

A novembre - in base ai dati Eurostat - l’inflazione media nell’Eurozona è scesa al 2,4% rispetto al 2,9% di ottobre. In Italia l’indice nazionale dei prezzi al consumo è sceso dello 0,4% su base mensile e ma salito dello 0,8% su base annua, da +1,7% del mese precedente. Questi numeri però sono ancora lontani da quelli ambiti dall’Eurosistema. In Europa i rischi sulla stabilità dei prezzi non sono svaniti, ammonisce il nuovo inquilino di Palazzo Koch.

«Le condizioni monetarie dovranno rimanere restrittive per il tempo necessario a consolidare la disinflazione. La durata di questa fase dipenderà dall’evoluzione delle variabili macroeconomiche; potrebbe essere più breve qualora la persistente debolezza dell’attività produttiva accelerasse il calo dell’inflazione», lascia intravvedere Panetta, secondo cui occorre evitare danni per l’attività economica e rischi per la stabilità finanziaria, che finirebbero oltretutto per mettere a rischio la stessa stabilità dei prezzi». Il governatore riconosce che l’attuale correzione monetaria è molto diversa da quelle precedenti: oltre al rialzo dei tassi, infatti, da marzo si è aggiunta la vendita di titoli di Stato da parte della Bce – il cosiddetto Quantitative Tightening – cioè la cancellazione del credito dall’attivo di bilancio. Da un lato la riduzione dei bond sovrani ceduti dalle banche centrali spingerà all’insù i rendimenti delle attività finanziarie, con nuovi effetti restrittivi; dall’altro comporterà una diminuzione della liquidità in circolazione. «Per queste ragioni», è infatti l’ammonimento di Panetta, «è necessario procedere con cautela nel processo di normalizzazione del bilancio dell’Eurosistema. Dopo aver innalzato i tassi ufficiali a un livello che consentirà di riconquistare la stabilità dei prezzi, una brusca contrazione del bilancio dell’Eurosistema – dopo quella rapida dei mesi scorsi – avrebbe effetti restrittivi sull’economia che non sarebbero giustificati dalle prospettive dell’inflazione».

Il governatore si sofferma poi con particolare enfasi sul nostro Paese, che si appresta a varare una manovra finanziaria da 24 miliardi di euro. Dopo la ripresa registrata all’indomani della pandemia, «l’economia italiana è in una fase di ristagno, come del resto quella europea. Secondo le previsioni disponibili, l’attività produttiva dovrebbe accelerare nei prossimi mesi; nel 2024 la crescita rimarrebbe inferiore all’1%». Serve dunque uno scatto.«La ripresa degli investimenti è un segno di fiducia sulle prospettive della nostra economia che va sostenuto e rafforzato indirizzando le risorse verso progetti in grado di innalzare il potenziale di sviluppo», premette Panetta. Ma «che l’Italia abbia un problema strutturale di crescita è noto, come sono note le cause del problema». «Il rilancio dell’economia italiana passa per un sentiero che va dagli investimenti alla produttività e quindi alla crescita. Date le prospettive demografiche, l’occupazione potrà dare un contributo all’attività economica tutt’al più nullo, anche negli scenari favorevoli.

La crescita quindi dipenderà dalla capacità di aumentare il prodotto per unità di lavoro». Come spingere allora sul pedale dell’accelerazione? Ampliando la platea delle aziende innovative e dinamiche favorendo la diffusione della tecnologia tra le altre imprese. «È un obiettivo ambizioso, che oltre agli investimenti richiede la valorizzazione delle risorse umane. La tecnologia, le capacità gestionali e la qualità della forza lavoro sono elementi essenziali e tra loto complementari dell’innovazione e dello sviluppo. Quindi occorre concentrare, con perseveranza, le politiche pubbliche e l’impegno dell’intero sistema produttivo e finanziario, che in questi anni difficili ha mostrato una resistenza e una capacità di recupero su cui costruire per dare vigore alla crescita dell’economia italiana». Se con un occhio si deve guardare a questo orizzonte, con l’altro occorre controllare e ridurre il debito. «Il peso del debito opprime l’economia italiana, dobbiamo liberarcene – comanda Panetta – evitando gli errori del passato. Un debito elevato sottrae risorse alle politiche anticicliche, agli interventi sociali e alle misure in favore dello sviluppo; accresce il costo dei finanziamenti per le imprese private, riducendone le competitività e l’incentivo a investire».

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