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Tuesday, April 6, 2021

Alitalia, così l’Ue chiede alla newco di cedere il doppio degli slot di Lufthansa e Air France - Corriere della Sera

Per avere il via libera europeo al decollo Italia Trasporto Aereo potrebbe dover cedere all’aeroporto di Milano Linate più slot di quelli lasciati nei propri scali da Lufthansa, Air France e Klm — messi insieme — in cambio di aiuti e prestiti pubblici per oltre dieci miliardi di euro. Se poi si va a vedere l’impatto sul totale posseduto nello scalo la newco tricolore verrebbe obbligata a disfarsi di una quota decisamente maggiore rispetto alle rivali, fino a 36 volte di più. È quanto emerge dall’analisi che il Corriere della Sera ha effettuato in esclusiva incrociando le fonti istituzionali e comunitarie con i documenti ufficiali, i rapporti depositati presso l’Antitrust Ue, i bilanci delle compagnie aeree e il materiale consegnato agli azionisti.

Le richieste Ue

Gli slot sono una voce operativa importante per i vettori. Trattandosi dei diritti orari di decollo e atterraggio in un aeroporto costituiscono l’«ossatura» della rete di collegamenti. Senza di quelli la compagnia non può muoversi. Chi lavora al dossier a Roma spiega che i tecnici della commissaria europea per la Concorrenza Margrethe Vestager hanno chiesto alla nuova Alitalia — che può contare al massimo su 3 miliardi di euro — di cedere fino alla metà degli slot di Linate. Fonti dell’Antitrust Ue spiegano al Corriere di non aver mai dato al governo un numero, ma di aspettarsi una proposta dalla delegazione italiana ragionata sulla flotta di partenza della newco (che sarà meno della metà dell’attuale aviolinea). Roma vorrebbe liberare non più di dodici slot al giorno, così da consentire ai rivali sei voli al giorno in andata e ritorno.

La reazione italiana

Il governo italiano e i vertici della newco creata per rilanciare Alitalia ritengono inaccettabile, vessatoria e discriminatoria la richiesta europea di cedere una fetta degli slot di Linate — se si guarda proprio ai sacrifici chiesti in Europa — mandando in stallo le trattative con la commissaria alla Concorrenza Margrethe Vestager. Ma si tratta di una misura che da Bruxelles viene vista non solo come necessaria per dimostrare una certa discontinuità tra le aziende, ma pure conseguente a quello che è l’ennesimo tentativo di salvataggio di un’aviolinea che da oltre vent’anni non produce profitti.

Il confronto

Ma come stanno le cose? I documenti consultati dal Corriere mostrano che all’aeroporto di Linate Alitalia detiene quasi il 67% degli slot, più di quelli in mano ad Air France negli scali di Parigi Charles de Gaulle e Orly (poco meno della metà sul totale assegnato) e anche del gruppo Lufthansa a Monaco di Baviera e Klm ad Amsterdam che superano di poco il 50%. Ma il dato del vettore tricolore è di molto inferiore a quello del gruppo Lufthansa nel suo principale hub, Francoforte, dove il colosso ha più del 90% dei diritti di decollo e atterraggio.

Il caso Lufthansa

Per fare fronte all’emergenza sanitaria che ha quasi azzerato il trasporto aereo il gruppo Lufthansa ha chiesto un pacchetto di aiuti dal governo tedesco. La Commissione europea ha ottenuto in cambio il rilascio di 24 slot giornalieri su ciascun aeroporto (Francoforte e Monaco) in particolare come contropartita per i 6,8 miliardi di euro di supporto direttamente o indirettamente legati allo Stato (sui 9 miliardi totali). Lufthansa ha dovuto così cedere tre voli al giorno a quattro diversi rivali. Dalla Commissione europea spiegano al Corriere che se uno Stato accorda a un’azienda più di 250 milioni di euro di aiuti il mercato ne risulterebbe distorto e così sono necessarie misure per preservare la concorrenza (come la cessione degli slot).

Il capitolo Air France-Klm

Nelle ultime settimane il gruppo Air France-Klm (al 28% pubblica) sta ri-discutendo il sostegno finanziario ottenuto. Il governo francese ha stanziato 7 miliardi di euro per Air France e quello olandese 3,4 miliardi per Klm. Martedì 6 aprile è stato annunciato l’accordo tra Antitrust Ue e Parigi per la conversione di 3 miliardi di prestito statale in capitale più un altro miliardo di fondo. Lo stesso per Klm (per un valore di un miliardo). In cambio Air France dovrà cedere 18 slot all’aeroporto di Parigi Orly, più o meno gli stessi a cui deve rinunciare Klm ad Amsterdam. Gli slot di Orly sono importanti perché i movimenti sono limitati a 250 mila l’anno e soprattutto perché lo scalo è più vicino al centro di Parigi rispetto a Charles de Gaulle e fa parte del piano di espansione della divisione a basso costo Transavia.

I «sacrifici» richiesti

Il confronto sui «sacrifici» richiesti mostra il divario tra Alitalia e le altre compagnie europee. Se l’Antitrust Ue chiede a Italia Trasporto Aereo — la newco pubblica creata per rilanciare il vettore tricolore — di fare a meno anche della metà degli slot, secondo i documenti Air France verrebbe chiamata a cedere quasi il 6,5% dei diritti di decollo e atterraggio posseduti a Orly. Ancora meno per Lufthansa a Monaco e Klm ad Amsterdam con una riduzione di quasi il 3%. Contropartita quasi nulla a Francoforte dove il colosso tedesco ha concesso meno dell’1,5% dei suoi slot ai concorrenti. L’approccio, ribadisce l’Ue, non può essere lo stesso: nel caso di ITA si tratterebbe di un vettore che nasce dalle ceneri di un’azienda sempre in perdita (e su cui pendono due indagini per presunti aiuti di Stato da 1,3 miliardi di euro). Per Lufthansa, Air France e Klm gli aiuti sono legati al coronavirus dal momento che si tratta di aziende profittevoli fino al 2019.

Il valore di ogni slot

L’analisi consente anche di ottenere una sorta di «borsino» sul valore degli slot negli aeroporti europei (che però per legge non possono essere oggetto di compravendita, al contrario di quel che avviene a Londra Heathrow). E qui a vincere sono i francesi. A fronte della conversione in capitale di 4 miliardi di euro ogni diritto di decollo o atterraggio ceduto a Orly avrebbe così un valore di oltre 220 milioni di euro, poco più dei 142,5 milioni di euro di quelli a Francoforte e Monaco. Più «convenienti» gli slot ad Amsterdam, valutati circa 50 milioni di euro se si guarda a quelli che dovrebbe cedere Klm per cambiare la natura del miliardo di prestiti. E gli slot a Linate? Se passasse la linea dura — la cessione della metà degli slot di Alitalia — il loro «prezzo» sarebbe di una trentina di milioni di euro, cinque volte meno quelli di Orly.

(Articolo aggiornato con l’ufficializzazione dell’accordo Francia-Ue sul pacchetto di 4 miliardi di aiuti)

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