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Tuesday, April 6, 2021

Borse oggi, 6 aprile: i listini Ue credono nella ripresa. Wall Street mista dopo i record. Preoccupa la st... - la Repubblica

MILANO - Le Borse europee chiudono in terreno positivo anche dopo l'apertura incerta di Wall Street, reduce da nuovi record sulla scommessa per la ripresa della prima economia al mondo, supportata dal flusso di denaro e investimenti aperto dalla Casa Bianca con i piani Biden. I listini europei, che ieri erano rimasti chiusi non cogliendo l'ottimismo generalizzato, riescono a rafforzarsi puntando anch'essi sulla ripresa e l'Eurostoxx 600, indice rappresentativo dei maggiori titoli del Vecchio continente, cancella la pandemia tornando ai valori ante-Covid. A fine giornata Milano registra un saldo positivo dello 0,21%, Parigi aggiunge lo 0,47%, Francoforte lo 0,77% e Londra l'1,32 per cento. Tra i titoli di Piazza Affari, in evidenza Cnhi in attesa degli sviluppi per Iveco con la cinese Faw e Leonardo promossa da Morgan Stanley. Bene Diasorin, che ha annunciato un test antiCovid a domicilio in collaborazione con l'americana Lumos Diagnostics.

Come detto, gli indici americani sono deboli e misti dopo la chiusura record della vigilia. Alla chiusura dei mercati europei, il Dow Jones cede lo 0,1% mentre lo S&P500 riesce a girare in positivo dello 0,1% e il Nasdaq sale dello 0,35%.

In Asia, invece, si sono scontati i dubbi circa le presunte richieste da parte dell'autorità monetaria nei confronti delle banche sul limitare la crescita dei prestiti per la restante parte dell'anno onde evitare i rischi di bolle del credito dopo la crescita vorticosa nei primi mesi dell'anno. E così le Borse asiatiche hanno virato in calo dopo un'apertura in lieve rialzo, con Hong Kong chiusa per festività. Con i timori per la pandemia che ancora colpiscono alcuni Paesi, come il Giappone, Shanghai ha ceduto lo 0,04% e Tokyo l'1,3%.

Dal fronte macroeconomico si registra l'espansione del settore dei servizi in Cina, a marzo. L'indice Pmi servizi, elaborato da Markit/Caixin, sale a 54,3 da 51,5 di febbraio, per segnalare un solido aumento del comparto. L'indice composito avanza a 53,1 da 51,7. Dati negativi dal Giappone, dove i consumi delle famiglie sono scesi del 6,6% a febbraio su base tendenziale. Il dato è peggiore delle stime che si attendevano un -5,3% e del dato precedente (-6,1%). Su base mensile i consumi avanzano del 2,4%, meno dell'atteso +2,8% e contro il -7,3% precedente.

L'euro chiude in rialzo sopra 1,18 dollari. La moneta europea passa di mano 1,1848 dollari e a 130 yen. Dollaro/yen in calo a 109,79. A interrompere la supremazia del biglietto verde, recentemente legata alla rapida ripresa dell'economia americana, sono le prese di beneficio degli investitori. Lo spread risale per chiudere sopra cento punti.

Nell'Eurozona i riflettori si puntano sulla disoccupazione: a febbraio il tasso di senza lavoro nell'area euro è risultato stabile all'8,3% rispetto a gennaio e in rialzo rispetto al 7,3% un anno prima. Nella Ue 7,5% come a gennaio, in rialzo rispetto a 6,5% a febbraio 2020. In Italia è stata Istat ad aggiornare la fotografia. Da segnalare anche il nuovo Weo del Fondo monetario con un miglioramento sulle stime globali di crescita.

Tra le materie prime, il prezzo del petrolio rimbalza dopo la recente debolezza legata alla decisione del cartello Opec+ di allentare gradualmente i tagli alla produzione in vista della ripartenza economica. Anche il calo del dollaro gioca a favore dei prezzi del barile, mentre gli investitori tornano a credere nella ripresa dopo che il Pmi dei servizi Ism negli Stati Uniti ha raggiunto un livello record a marzo e l'attività dei servizi in Cina, il più grande importatore di petrolio, è cresciuta maggiormente in tre mesi. Il Light crude Wti guadagna il 2,5% sopra i 60 dollari al barile. Il Brent sale del 2,2% a 63,51 dollari.

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