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Tuesday, April 6, 2021

Da lunedì in Toscana chiuse per sempre 35 filiali di banca - La Repubblica Firenze.it

Capiterà ad alcuni toscani, lunedì prossimo 12 aprile, di andare in banca e di trovare lo sportello chiuso. Chiuso per sempre. E’ l’onda lunga dell’acquisizione da parte di Intesa Sanpaolo (Isp) di Ubi, che ora diventa operativa anche su tutta la rete degli sportelli. Alcuni sono stati ceduti a Bper. Molti altri sono passati nella già fornita rete di Intesa. E di conseguenza gli ex sportelli che si sovrappongono geograficamente ai già presenti di Isp sulla stessa piazza, nella stessa via o nelle vicinanze, vengono accorpati. Il risultato è una raffica di chiusura da lunedì 12 aprile.
In alcuni sportelli destinati a rimanere sbarrati già dalla prossima settimana, nessun avviso sulla vetrina, ma i clienti – assicura la Banca Intesa Sanpaolo – sono già stati avvertiti con lettera personale. Perché insieme al trasloco fisico da uno sportello ad un altro vicino, i clienti vedranno modificato il loro Iban: anche in questo caso – sostiene la Banca – i clienti sono avvisati e il cambiamento delle domiciliazioni avverrà in automatico senza problemi particolari per i casi ordinari. Così come prosegue la validità di carte di credito e di debito. Il personale è poi alle prese con la migrazione dei sistemi informatici, l’ennesima per dipendenti e clienti di Ubi, che già hanno affrontato il recente passaggio da Banca Etruria alla Banca bergamasca ora incorporata dal super istituto guidato dall’ad Carlo Messina.
Ma quanti sono, in Toscana, gli sportelli che spariscono per incorporazione? Non pochi. In totale sono 41 quelli che abbassano definitivamente lo sportello perché si fondono in un’altra agenzia vicina, soprattutto di Intesa Sanpaolo (che in qualche caso, raramente, a chiudere è lo sportello Isp a vantaggio del vicino Ubi) . Per 35 filiali la chiusura è operativa da lunedì 12 aprile, per altre 6 l’attività proseguirà in modo ridotto in attesa dell’accorpamento che dovrebbe avvenire entro giugno. A questi si aggiunge una chiusura definiva in provincia di Arezzo.
A Firenze sono 6 gli sportelli che chiudono e si riuniscono in un solo spazio fisico dell’agenzia vicina. Succede in piazza Beccaria e in via Aretina. Chiude anche la filiale Ubi in via delle Panche che viene accorpata a quella di Intesa Sanpaolo in viale Morgagni; chiude Ubi in via dei Banchi a vantaggio di Isp in via Bufalini; Ubi chiude in via di Novoli e trasloca in Intesa Sanpaolo in via Carlo Magno; Ubi abbassa le saracinesche per sempre in viale Gramsci e sposta l’operatività in Isp di viale Matteotti. La filiale di via dei Banchi, che chiude, era tra l'altro la storica sede della Banca del Vecchio arredata con lo stile dei saloni bancari del primo novecento, con arredi di particolare pregio. Accorpamenti con relativa chiusura di uno sportello anche a Scandicci, Sesto, Pontassieve, Montelupo e Figline, mentre chiude la filiale Ubi di Vinci che si accorpa a quella Isp di Empoli di via Pievano Rolando.
In totale sono una settantina gli sportelli Ubi in Toscana che sono passati a Intesa Sanpaolo. Un caso particolare è in provincia di Arezzo, in conseguenza della forte concentrazione di filiali, ma anche di servizi centrali, in questa area che era la roccaforte di Banca Etruria rilevata a suo tempo da Ubi Banca. “Dopo che il 22 febbraio erano passate a Bper Banca ben diciotto filiali Ubi, al termine di questa settimana sarà la fine - anche nella provincia di Arezzo, come in tutta Italia - di Ubi Banca”, dice Fabio Faltoni, segretario provinciale coordinatore della Fabi (Federazione Autonoma Bancari Italiani), primo sindacato in Italia nel settore bancario.  “Infatti, le restanti sedici filiali di Ubi apriranno il 12 aprile sotto il marchio di Banca Intesa Sanpaolo. A dire il vero, di queste sedici, otto verranno accorpate alle corrispettive di Isp, un piccolo sportello chiude e le altre sette resteranno autonome, andando ad aggiungersi alle circa trenta già Intesa Sanpaolo. Quasi cento dipendenti delle filiali di Ubi sono interessati da questo passaggio, ai quali si aggiungono i più di trecento dipendenti del centro direzionale di Via Calamandrei (compreso, in questo numero, il centinaio abbondante di Ubiss – Ubi Sistemi e Servizi, società che sarà anch’essa inglobata in Isp). Luci ed ombre, da questa prima fase della “nuova” Intesa Sanpaolo nella nostra provincia. Non apprezziamo di certo gli accorpamenti delle filiali, soprattutto trovandoci ancora in piena emergenza sanitaria, accorpamenti che - tra l’altro - fanno sparire la gran parte delle storiche agenzie ex BancaEtruria, mentre siamo soddisfatti nell’essere riusciti a conservare gli uffici del polo territoriale (ex direzione generale Etruria) di Via Calamandrei, che già era stato ben valorizzato da Ubi, e ugualmente soddisfatti a veder internalizzare in Isp la società Ubiss - Ubi Sistemi e Servizi, ben presente anche da noi. Ora, mentre sono ancora in corso le trattative sindacali in merito all'integrazione dei contratti aziendali delle due banche, serve un forte e duraturo progetto di affiancamento e formazione, per i lavoratori che arrivano da Ubi, nonché una loro evidente valorizzazione”.

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