Intesa all’Ocse,130 paesi appoggiano minimum tax globale
Le maggiori economie al mondo, incluse Cina e India, hanno detto sì alla minimum tax globale del 15% sulle multinazionali. Dopo lunghe e difficili trattative a Parigi in seno all’Ocse, 130 paesi (su 139 aderenti all’organizzazione) hanno appoggiato l’accordo, destinato a ridisegnare il sistema di imposizione fiscale mondiale facendo pagare alle grandi aziende - Apple, Amazon e Facebook incluse - la loro giusta quota di tasse dove operano. E il sì di massima è arrivato dai paesi del G20, incluse Cina e India, a lungo recalcitranti (qui, la lista di chi ha aderito alla riforma e i 9 paesi che l’hanno respinta).
Il progetto prevede che ogni paese approvi una legge che impone alle società con la base fiscale nel paese di pagare almeno il 15% dei profitti in tutte le nazioni dove operano. L’iniziativa dell’amministrazione americana guidata dal presidente Joe Biden ha raggiunto così un primo successo, anche se il via libera di Parigi (riunione virtuale) è pur sempre «di massima». Il presidente americano brinda a un «passo in avanti verso un’economia più giusta per i lavoratori e la classe media». Un’intesa - aggiunge - che non consentirà più alle multinazionali «di mettere i paesi gli uni contro gli altri nel tentativo di far abbassare le tasse e proteggere i loro profitti a spese delle entrate pubbliche», che servono a finanziare i sempre più necessari investimenti pubblici post pandemia. Il segretario al Tesoro Janet Yellen ha parlato di «giornata storica per la diplomazia economica» e di un enorme progresso per mettere fine alla «corsa al ribasso» della tasse. Soddisfazione anche in Europa. Il commissario europeo agli Affari Economici, Paolo Gentiloni, parla di «storico passo verso una tassazione più equa». Il ministro delle finanze tedesco, Olaf Scholtz, di progresso per una «maggiore giustizia fiscale». Per l’omologo francese Bruno Le Maire si tratta dell’intesa internazionale sul fisco «più importante da un secolo», mentre il cancelliere dello scacchiere Rishi Sunak la definisce una «nuova tappa nella missione di riformare la tassazione globale».
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Minimum Tax, perché Irlanda e Ungheria dicono no alla tassa minima sulla multinazionali| Il podcast - Corriere della Sera
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