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Sunday, June 5, 2022

Labriola (Tim): «Rete unica può essere realizzata nel giro di 12-18 mesi» - Il Sole 24 ORE

7' di lettura

«La Rete unica potrà essere realizzata nel giro di 12-18 mesi». Pietro Labriola, amministratore delegato di Tim, dal palcoscenico del Festival dell'economia di Trento, lancia questo messaggio al mercato. Lo fa dopo aver analizzato come è cambiato sensibilmente il ruolo delle società di telecomunicazioni nel post pandemia, un nuovo “mondo” in cui è necessario rivedere non solo le priorità del settore, ma anche il modello industriale: non più gruppi verticalmente integrati, ma focalizzati su singole attività, servizi e infrastrutture.

La pandemia ha accelerato l'uso dei servizi digitali, con una forte crescita della domanda. Può raccontarci il punto di vista degli operatori tlc, come è stata gestita questa crescita vertiginosa della domanda?
L'emergenza sanitaria ha evidenziato come le telecomunicazioni siano un bene di prima necessità. È chiaro a tutti che non si può restare senza connettività, perché assicura servizi che fanno parte del quotidiano. La solidità dell'infrastruttura e interventi tempestivi hanno assicurato una pronta risposta all'improvvisa crescita della domanda: in soli due anni, il traffico dati è raddoppiato sulla rete fissa e triplicato sulla rete mobile.

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Il sistema ha retto? Ci sono state criticità?
Ci sono punti di attenzione e domande da porsi. Prima si pianificavano le reti sulla base dei consumi medi delle persone, che erano facilmente stimabili anche in termini prospettici. Oggi il comportamento del cliente è condizionato da fattori esterni anche imprevedibili, come una pandemia, o ancor di più da bisogni indotti da soggetti terzi, come gli Over-The-Top. Questo determina la necessità di rivedere regole non più attuali. È necessario che gli Ott contribuiscano allo sviluppo delle reti.

Non è più sostenibile l'asimmetria con gli operatori: da una parte utilizzano le reti per erogare i loro servizi, dall'altra le Telco non hanno benefici. Estremizzando, è come se viaggiassero in autostrada senza pagare il pedaggio. C'è poi il tema sicurezza: con applicazioni strategiche come la telemedicina e le smart cities va individuato un modo in cui gli operatori possano garantire la miglior user-experience di questi servizi, evitando che risentano di eventuali sovraccarichi sulle reti.Il tavolo sulle telecomunicazioni avviato su iniziativa del Governo è un segnale positivo per approfondire questi aspetti. Serve una politica industriale per le Telco e auspichiamo che il dialogo con Istituzioni, sindacati e operatori porti a misure concrete e tempestive a sostegno di un settore strategico per l'economia e la ripresa del Paese.

Qual è lo stato di salute del settore tlc? Nonostante l'accelerazione nell'uso dei servizi digitali imposto dall'emergenza Covid e l'arrivo concreto del 5G sul mercato, i conti del settore continuano a segnare rosso.
Nel mobile, negli Stati Uniti, dove ci sono circa 330 milioni di abitanti, ci sono solo 4 operatori, in Brasile dove ci sono 213 milioni di persone il Governo ha scelto di scendere da 4 a 3 operatori. In Europa ci sono 97 operatori per 447 milioni di abitanti.In Italia, invece, in seguito ad una fusione tra due operatori mobili (quella tra Wind e Tre, ndr), è stato deciso l'ingresso di un nuovo operatore. Il paradosso è che, nonostante il mercato avesse il bisogno di realizzare economie di scala attraverso il consolidamento, gli effetti della fusione sono stati di fatto azzerati con il contestuale ingresso di un nuovo player.

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