Visco: recessione Italia solo se stop gas dalla Russia
Per Visco l’Italia finirà in recessione solo nel caso di uno scenario di blocco delle forniture di gas dalla Russia. Secondo il governatore della Banca d’Italia in questo scenario avverso il Pil (che dovrebbe crescere in linea con l’eurozona nel biennio) subirebbe «una contrazione nella media del biennio 2022-23, per tornare a crescere nel 2024». Si avrebbero «ricadute dirette di tale interruzione sui settori a più elevata intensità energetica, ulteriori rialzi nei prezzi delle materie prime, un più deciso rallentamento del commercio estero, un peggioramento della fiducia e un aumento dell’incertezza».
Visco: mantenere sostenibilità debito pubblico
La Bce è impegnata contro le reazioni «non giustificate dei mercati» ma il «pieno successo della politica monetaria dipenderà anche dall’impegno condiviso, nei fatti, nelle proposte e nelle richieste di interventi di bilancio, a mantenere i debiti pubblici su un percorso che ne continui ad assicurare la piena sostenibilità» sottolinea Visco secondo cui alla Bce «si deve affiancare una chiara determinazione delle autorità fiscali a mantenere le finanze pubbliche in un percorso di riequilibrio».
«Pil rallenta, banche siano prudenti su dividendi»
Il rallentamento del Pil e il «rischio di una contrazione dell’attività economica» devono indurre le banche a «tenerne opportunamente conto» nelle «politiche di distribuzioni degli utili e degli accantonamenti» ha sottolineato Visco nel suo intervento.
«Bce pronta a nuovi strumenti contro turbolenze mercati»
«Reazioni sui mercati finanziari non giustificate dai fondamentali dei diversi paesi», «potranno essere contrastate utilizzando con decisione, come già accaduto in passato, tutti gli strumenti in possesso della banca centrale e, se necessario, impiegandone di nuovi» dice Ignazio Visco all’assemblea annuale Abi secondo cui «affinché l’azione della banca centrale sia efficace è cruciale che non vi siano amplificazioni del costo del denaro in singole giurisdizioni (paesi, ndr)».
Visco: lente su alcune banche piccole, rischio crisi
La Banca d’Italia mantiene alta l’attenzione e ha chiesto «di valutare ogni azione» su alcuni istituti di credito medio-piccoli sotto la sua diretta supervisione dove potrebbero esserci delle situazioni che potrebbero degenerare in crisi. Per Visco «a fronte di una situazione equilibrata per la maggior parte degli intermediari, permangono in alcuni casi elementi di fragilità, soprattutto in relazione alla capacità di generare flussi di reddito idonei a coprire i rischi, finanziare gli investimenti in innovazione, remunerare il capitale».
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